Nella giornata di ieri un operaio sulla sessantina di Taggia ha subito l’amputazione di entrambe le gambe a seguito di un tragico incidente sul lavoro presso una nota azienda di smaltimento rifiuti di Sanremo, la Riviera Recuperi, nello stabilimento di Valle Armea.
Il dipendente, Angelo “Lillo” Agnone, lavora da tempo nell’azienda oltre a essere un volto noto del locale Vespa Club. Secondo la ricostruzione fornita anche alle forze dell’ordine, Agnone ieri stava operando su una pressa imballatrice che compatta rifiuti di carta, cartone e plastica quando sarebbe stato risucchiato all’interno del macchinario. Nell’evento gli arti inferiori sono stati probabilmente agganciati e tranciati dalle guaine metalliche d’imballaggio, dei pesanti dei fili di ferro. Sono ancora da chiarire le causedell’incidente, avvenuto intorno alle 11 di mattina. Agnone ha subito urlato per chiedere aiuto ai colleghi, che sono arrivati a soccorrerlo, ed è riuscito a estrarsi da solo dal macchinario malgrado le severe ferite.
Nonostante il rapido trasportocon l’elisoccorso all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove i medici sono intervenuti chirurgicamente per salvare l’uso delle articolazioni, non è stato possibile salvare le gambe. L’uomo è tuttora ricoverato in prognosi riservata.
Il responsabile dello stabilimento di Sanremo non si spiega come sia successo questo tragico incidente sul lavoro
«Non sappiamo cosa abbia fatto Angelo per trovarsi in quella situazione», ha commentato in lacrime Luca Ortu, il responsabile dello stabilimento di Valle Armea. «Sicuramente ha compiuto una manovra inusuale su quella pressa, perché da sempre tutti gli operatori sanno che le operazioni di pulizia o manutenzione devono essere fatte sempre da due persone e con il macchinario rigorosamente spento. Questo per evitare che, inavvertitamente, si metta in funzione la pressa se qualcuno si trova all’interno per qualsivoglia ragione. Lui era dentro con la macchina in moto e di questo non ci capacitiamo».
Ortu ha spiegato che non si trovava in azienda al momento dell’incidente, ma di essersi precipitato sul posto non appena informato: «In quel momento io mi trovavo poco distante, nella sede dell’Amaie, che dista poche centinaia di metri dalla Riviera Recuperi. Mi hanno subito avvertito e mi sono precipitato in azienda. Al mio arrivo ho visto che gli avevano nel frattempo stretto delle cinghie alle cosce per fermare l’emorragia. Poco dopo sono arrivati i soccorsi, l’elicottero del 118, che è atterrato in uno spiazzo poco distante, con a bordo i sanitari che gli hanno prestato le prime cure».
Secondo quanto comunicato anche dal Santa Corona, non c’erano possibilità di salvare le gambe dell’operaio. Sebbene le gambe amputate siano state recuperate dalla pressa, le condizioni erano tali che neppure le più avanzate tecniche di microchirurgia avrebbero permesso il reimpianto.
«Questa è una tragedia che colpisce tutti noi», conclude Ortu. «Non solo perché in quel momento praticamente tutti gli operai erano presenti in azienda, ma soprattutto perché Angelo è parte della nostra famiglia, è con noi da più di una decina d’anni. È stato davvero duro per noi avvertire i familiari di quanto era successo».
Angelo Agnone, residente a Taggia e originario di Verbicaro, in Calabria, ha moglie e tre figli
A seguito dell’incidente sul lavoro un’indagine si è aperta di dovere, ma al momento nelle cronache non ci sono tracce di eventi analoghi, neanche andando indietro negli anni. La Riviera Recuperi al momento conta 27 dipendenti. La società inoltre appartiene all’ex presidente della Sanremese Calcio e attuale sponsor del Sestri Levante in Serie C Marco Del Gratta.
Noto a nome dell’azienda ha ribadito che sono state create e attuate procedure per garantire la sicurezza degli operai ed evitare incidenti di questo genere. Nemmeno i colleghi di Agnone per ora riescono a spiegarsi i motivi che lo abbiano spinto a entrare nel macchinario acceso.
«Ho saputo delle condizioni del dipendente», ha commentato Antonello Sangiovanni, sindacalista della Cgil. «È un incidente gravissimo, assurdo, si resta sempre provati quando accadono queste disgrazie. Siamo vicini alla famiglia di Angelo e ai colleghi che sono addolorati per questa disgrazia».