Un capitolo significativo nella lunga storia di Genova si sta scrivendo in questi giorni. La scoperta di reperti archeologici ha portato a una revisione sostanziale del progetto di riqualificazione della Rotonda di Carignano. Inizialmente previsto con due spazi commerciali, il progetto è stato ridimensionato a un unico spazio, come annunciato dall’assessore comunale all’Urbanistica, Mario Mascia.
Durante una recente commissione consiliare, Mascia ha rivelato che, oltre alla riduzione degli spazi commerciali, il progetto prevederà ora un ristorante all’interno di una struttura storica conservata e un incremento degli spazi verdi. Queste modifiche attendono l’approvazione di una variante progettuale.
Contrasti e compromessi nel progetto di riqualificazione
La Pix Development, incaricata della riqualificazione, ha acquisito i diritti di superficie per 90 anni. Tuttavia, le recenti dichiarazioni del suo amministratore, Paolo Cavini, suggeriscono differenze di visione rispetto alle intenzioni dell’assessorato, lasciando aperte le questioni sulla futura estensione delle superfici commerciali.
Il piano originale includeva due strutture di vendita, una alimentare e una non alimentare, oltre a tre appartamenti e alla riqualificazione degli spazi pubblici esterni. Tuttavia, gli scavi hanno rivelato resti di fortificazioni e postazioni militari risalenti alla seconda guerra mondiale, spingendo la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio a richiedere la conservazione e valorizzazione di questi reperti.
Un nuovo assetto per la rotonda di Carignano
Queste scoperte hanno innescato un dialogo tra Pix Development, la Soprintendenza e l’amministrazione comunale per rivedere il progetto. I resti saranno visibili lungo un percorso pedonale e all’interno del nuovo ristorante, che occuperà parte dello spazio precedentemente destinato a uno dei supermercati.
Impatto urbanistico e sociale del progetto
L’intervento nella Rotonda di Carignano si estenderà su una superficie di quasi 8.000 metri quadrati, includendo un nuovo giardino pubblico e importanti opere di urbanizzazione. Gli oneri di urbanizzazione, che ammontano a centinaia di migliaia di euro, saranno a carico dei privati.
Questa evoluzione del progetto non è solo una questione di pianificazione urbana, ma anche un’espressione di rispetto per la storia e il patrimonio culturale di Genova. La decisione di integrare reperti storici nel tessuto urbano moderno rappresenta un modello esemplare di come lo sviluppo urbano possa convivere armoniosamente con la conservazione del patrimonio storico.