"Prenoto Prevengo", parte la sperimentazione per lo screening sul tumore del colon in ASL3

“Prenoto Prevengo”, parte la sperimentazione di sanità digitale in ASL3

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È stato presentato “Prenoto Prevengo”, il nuovo sistema sviluppato da Liguria Digitale insieme ad ASL3 Genovese che permetterà, in pochi semplici passi, di ridurre al minimo i tempi e gli spostamenti per il ritiro dei kit e per la consegna dei campioni per partecipare ai programmi di prevenzione sanitaria. L’obiettivo del progetto è aumentare la partecipazione dei cittadini alle campagne di screening, rendendole sempre più semplici e veloci. Il sistema sarà operativo a partire dalle ore 8.00 di martedì 19 dicembre, con una prima fase sperimentale sul territorio della ASL3 dedicata allo screening dedicato alla prevenzione del tumore del colon retto.

Come funzionerà “Prenoto Prevengo” in ASL3

Come già avviene oggi, ogni cittadino o cittadina nella fascia d’età compresa fra i 50 e i 69 anni riceverà dalla propria Asl una lettera d’invito a prendere parte allo screening. Anche chi non avesse ricevuto la lettera di convocazione, attraverso il sistema Prenoto Prevengo potrà chiedere di essere inserito, purché si trovi tra gli aventi diritto: abbia cioé un’età compresa fra i 50 e i 69 anni e non abbia preso parte allo stesso screening negli ultimi due anni. A partire dal 2024, poi, lo screening verrà esteso alle persone fino a 74 anni. In tutti i casi, la partecipazione alla campagna di screening è completamente gratuita.

A questo punto, l’utente avrà tre alternative per ritirare il kit di raccolta dei campioni potrà: 

  • recarsi agli sportelli di ASL3 Genovese dedicati (opzione questa che quindi resterà attiva. I nuovi servizi di Prenoto Prevengo, infatti, si affiancheranno al canale di ritiro già presente, senza sostituirlo)
  • scaricare la app o collegarsi al sito Prenoto Prevengo e scegliere di farsi recapitare per posta il kit direttamente a casa
  • presentarsi in una delle 159 farmacie aderenti al progetto e dislocate su tutto il territorio genovese facente capo ad ASL3, individuabili sulla mappa e nell’elenco presenti sia sulla app che sul sito Prenoto Prevengo

Dopo aver raccolto il campione per l’esame, invece, l’utente potrà scegliere se consegnarlo presso uno degli sportelli dedicati della ASL3 o sempre in una delle farmacie aderenti, che potrà anche essere diversa da quella presso la quale ha ritirato il kit.

Cosa succede dopo la consegna del campione

In caso di esito positivo dell’esame, la procedura resta quella attuale e si verrà contattati direttamente da un operatore dell’Asl 3 Genovese per fissare ulteriori approfondimenti. In caso invece di esito negativo, l’utente riceverà il referto via posta. Chi avrà scaricato la app o si sarà registrato sul sito, riceverà l’esito in tempo reale e quindi molto più rapidamente rispetto alla trasmissione postale. 

Ulteriori funzionalità disponibili per chi avrà scaricato la app sono la possibilità di consultare l’elenco di tutte le campagne di prevenzione attive in quel momento, verificando i criteri di partecipazione, consultare la lista delle faq presenti e delle news diffuse dalle Asl e da Regione Liguria. L’innovazione più importante è però il cambio di paradigma che si realizza con il nuovo sistema Prenoto Prevengo: grazie al digitale, non è più l’utente a doversi avvicinare alla prevenzione, ma è la prevenzione che arriva al cittadino, negli orari e nelle modalità che preferisce.

«Con il nuovo sistema Prenoto Prevengo», afferma il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, «proseguiamo con decisione sulla strada della digitalizzazione utile ai cittadini. L’obiettivo resta quello di semplificare le procedure, rendendo sempre più accessibile e capillare ogni servizio offerto dalla sanità regionale. In questo caso, poi, è ancora più importante visto che si parla di prevenzione. Questa sperimentazione sarà infatti estesa alle altre Asl e agli altri tipi di screening, arrivando a coprire tutte le attività di prevenzione, sfruttando le potenzialità del digitale».

In Liguria ogni anno si ammalano circa 1.500 persone di tumore al colon retto, sia uomini che donne

Questo tipo di tumore è il secondo per incidenza sul territorio nazionale, dopo il cancro alla mammella. Secondo dati del Ministero della Salute, nel 2019 il tumore al colon retto ha rappresentato il 14% delle diagnosi di cancro per gli uomini, ossia 30.000 nuovi casi l’anno, e il 12% per le donne, 19.000 casi. Il rischio e la frequenza aumentano con l’età.

«Sappiamo bene quanto sia importante una diagnosi precoce», dichiara l’assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola, «in special modo nel caso di malattie oncologiche, come il tumore del colon retto. Con Prenoto Prevengo vogliamo proprio innalzare i numeri dell’adesione dei cittadini alle campagne di screening perché una sanità che funziona passa anche dalla capacità di prevenire le forme più gravi, così da permettere trattamenti meno invasivi e più efficaci. Non ultimo, grazie agli screening preventivi, si può anche ottenere un abbassamento del numero di visite specialistiche prescritte autonomamente, con la conseguente riduzione delle relative liste d’attesa».

Luigi Carlo Bottaro, l’importanza della prevenzione

«Prenoto Prevengo», ha spiegato il direttore generale di ASL3, Luigi Carlo Bottaro, «è un’importante rivoluzione a favore del cittadino che consentirà di aderire in maniera facilitata allo screening per la prevenzione del tumore al colon retto. Passiamo con oggi da un sistema che richiedeva all’utente uno specifico impegno di tempo, oltre alla volontà di aderire, a una formula che mira a semplificare tutti i passaggi e quindi a incentivare la partecipazione offrendo varie opzioni, come per esempio la possibilità di ricevere a casa il kit con la provetta o di ritirarlo in farmacia».

Bottaro inoltre ha ringraziato Liguria Digitale per il fondamentale supporto, perché consentirà di velocizzare sia la consegna del referto che l’esito nella sperimentazione nella ASL genovese e, in base ai risultati, a breve su scala regionale.

«Con il lancio di Prenoto Prevengo e il progetto sullo screening per la prevenzione del tumore al colon retto», spiega il direttore della S.C. politiche del farmaco, dispositivi medici, protesica e integrativa di Alisa, Barbara Rebesco, «si dà ulteriore impulso alla farmacia dei servizi e si conferma l’importanza centrale di tutti gli attori coinvolti, con Alisa che nel suo ruolo di governance ha definito diverse attività e declinato il protocollo operativo per l’attivazione del servizio di screening attraverso le farmacie».

Federfarma: «Partecipiamo al progetto “Prenoto Prevengo” nell’ottica della “Farmacia dei servizi”»

Secondo Giuseppe Castello, presidente di Federfarma Genova e vicepresidente di Federfarma Liguria, lo screening per il tumore al colon retto «si aggiungerà a quel pacchetto di nuovi servizi per la cittadinanza che la rete delle farmacie eroga e che hanno lo scopo di favorire l’accesso di sempre più utenti alle varie campagne. I dati ci dicono che quello del colon retto è il secondo più diffuso fra i tumori, pertanto siamo lieti di portare il nostro contributo nella lotta a una malattia con un’incidenza così elevata. Il numero delle farmacie aderenti in questa prima fase è già elevato ma naturalmente il progetto verrà poi esteso a tutta la regione».

«Un grande vantaggio di Prenoto Prevengo è che ne beneficeranno tutti i cittadini, anche coloro che non usano strumenti informatici», aggiunge l’amministratore unico di Liguria Digitale Enrico Castanini. «Grazie alla sofisticata infrastruttura digitale che governa da dietro le quinte l’intero processo logistico, integrando tutte le numerose funzioni e attori, il cittadino potrà usufruire comunque di tutti i principali vantaggi, anche non usando niente di informatico. Potrà decidere se ritirare il kit agli sportelli Asl oppure se recarsi nelle farmacie a lui più comode. Il referto poi, se negativo, gli arriverà per posta mentre, se positivo, riceverà la chiamata dalla Asl per gli ulteriori approfondimenti».

Chi deciderà di usare anche gli strumenti digitali, infatti, sia la app che il sito, potrà usufruire dell’invio per posta del kit di raccolta e, dopo l’analisi, riceverà l’esito online in tempo reale in caso di negatività.

In questo modo, sarà il cittadino stesso ad assumere un ruolo proattivo nel percorso di prevenzione, essendo anche più informato e consapevole grazie a una comunicazione sempre diretta e personalizzata, che permetterà la sua “presa in carico” da parte della struttura già in questa fase.

C.S.

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