Lavoro, dati Istat positivi, ma è solo apparenza. Istat riporta un calo della disoccupazione del 6%, Cgil: “Evitare i toni trionfalistici per riflettere”.
Il bilancio Istat
I dati Istat del terzo trimestre di questo 2023 confermano il trend apparentemente positivo per il mercato del lavoro della nostra regione.
Disoccupazione in calo del 6%, con un aumento della popolazione attiva nel mercato del lavoro di oltre 6mila unità rispetto allo stesso periodo nel 2022.
La crescita risulta positiva sia per gli uomini che per le donne, rispettivamente con un +1,4% e un +0,4%. “Un altro dato significativo che premia la politica occupazionale ligure è il calo della disoccupazione”, ha spiegato Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.
“Le persone senza lavoro scendono dalle 40.417 unità del terzo trimestre 2022 alle 37.988 unità dello stesso periodo dell’anno in corso. Parliamo del 6% in meno di disoccupati in Liguria. Tra i settori trainanti emerge in particolare il terziario, che vede un aumento del 2,8%, ovvero più 14.033 unità. La crescita nella nostra Regione è costante ed è dovuta a una rinnovata spinta del sistema economico e agli investimenti in settori trainanti.”
Concorda con Toti anche Augusto Sartori, assessore regionale al Lavoro: “Lo stato di salute del mondo del lavoro in Liguria è ormai un fatto consolidato e i numeri Istat lo dimostrano. Con la giusta attenzione nei confronti del tema, come per esempio attraverso i rinnovati Centri per l’impiego, il futuro si prospetta roseo. Questo anche grazie alle misure messe in atto dalla Regione.”
L’analisi della Cgil
Non altrettanto ottimisti i sindacati. Le analisi di Marco De Silva, responsabile dell’Ufficio Economico Cgil di Genova e Liguria, rivelano infatti tre aspetti allarmanti sui dati celebrati da Toti e Sartori.
Il primo aspetto negativo è il crollo dell’occupazione dipendente. Si registra una diminuzione di 10.420 unità, corrispondenti al 2,1% sull’anno precedente. Un dato che è inoltre in controtendenza rispetto al nord ovest (+1,5%) e alla media nazionale (+2,2%).
Il calo dell’occupazione dipendente, inevitabilmente, si riflette sui dati generali. La crescita dell’occupazione in Liguria riguarda infatti prevalentemente l’occupazione indipendente, di cui si registra un aumento del +11,7%. Evidenziare tale aspetto permette di comprendere quindi perché la media di occupazione totale della nostra regione (+1%) sia non solo inferiore rispetto a quella del nord ovest (+1,5%) e di tutto il paese (+2,1%), ma anche quasi interamente dovuta all’aumento del lavoro indipendente.
Si allarga anche il divario di genere, che vede una crescita maggiore dell’occupazione maschile rispetto a quella femminile. In Liguria, l’occupazione femminile cresce 4 volte in meno rispetto alla media del nord ovest (+1,7%) e ben 6 volte in meno rispetto alla media nazionale (2,5%). Il divario di genere sale quindi, per la nostra regione al 23,1%.
“Siamo davanti a uno stravolgimento della composizione del lavoro in Liguria”, ha commentato Maurizio Calà, Segretario Generale Cgil Liguria. “I dati sono evidenti: risalta la performance negativa ligure sugli occupati dipendenti nei confronti del resto del Paese. Sarebbe opportuno evitare i soliti toni trionfalistici per riflettere su quello che sta succedendo sul fronte dell’occupazione e sulle condizioni di lavoro e sulla conversione della qualità dell’economia ligure e del suo sistema produttivo.”