Il processo per il crollo del ponte Morandi, un evento che ha segnato una pagina nera nella storia italiana con la morte di 43 persone, entra in una fase decisiva. Dopo una pausa di dieci giorni, si assiste a un cambiamento significativo: la difesa ha ridotto drasticamente il numero di testimoni, passando da circa 370 a meno di 270. Questo taglio, mirando a semplificare il processo, potrebbe accelerare la marcia verso la sentenza.
Sfide procedurali: il rischio di udienze inconcludenti
La decisione di ridurre i testimoni ha introdotto nuove sfide. Il processo si trova ora di fronte al rischio di udienze poco produttive, con testimoni che non si presentano o problemi burocratici che ne impediscono la comparsa. Nell’ultima udienza, ad esempio, solo due dei cinque testimoni programmati hanno partecipato, sollevando interrogativi sulla gestione delle future sessioni.
Approfondimento tecnico: il focus sulle testimonianze chiave
Nonostante questi intoppi, le testimonianze raccolte finora forniscono dettagli preziosi. Mario Campedelli, un tecnico di lunga esperienza, ha condiviso metodi di manutenzione e ispezione del ponte dagli anni ’70, inclusi l’uso di radiografie e di una particolare “macchina del vuoto”. Andrea Vecchi, responsabile ponti di Rfi, ha evidenziato come le ispezioni siano diventate più sofisticate nel tempo. Queste testimonianze gettano luce sulle pratiche di manutenzione e monitoraggio del ponte.
Prospettive future: verso una conclusione rapida?
Con la riduzione dei testimoni e l’attenzione rivolta ai periti tecnici, il processo sembra orientarsi verso una conclusione più celere del previsto. Le difese puntano a dimostrare che la tragedia è stata causata da un difetto non prevedibile, mentre i pubblici ministeri sostengono l’esistenza di negligenze nella manutenzione. Questa fase potrebbe portare a nuove rivelazioni e, si spera, a una sentenza entro la fine dell’anno o nei primi mesi del 2025.
Giustizia per le Vittime
Il processo Morandi si trova a un punto di svolta. L’eliminazione di un numero significativo di testimoni potrebbe portare a una risoluzione più rapida del caso. Le testimonianze finora acquisite offrono una visione chiara delle tecniche di manutenzione del ponte, contribuendo a comprendere le possibili cause del crollo. Mentre il processo procede, l’Italia attende giustizia per le 43 vittime della tragedia.
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