Ostia, eretta nel 229 prima sede diocesana e in seguito cardinalizia extraurbicaria di Roma, era governata dai vescovi, che erano fra coloro che svolgevano le massime funzioni pontificali durante le “Sedi Vacanti” e che divennero successivamente noti come “episcopi cardinales” o “vescovi cardinali”.
Fra i vescovi di questa sede vanno ricordati Giorgio, che nel 755 accompagnò papa Stefano II in Francia e Donato che, nell’866, fu inviato a Costantinopoli da papa Nicola I per trattare il caso di Fozi ma fu fermato alla frontiera bizantina.
Nell’869 questo Donato era alla testa della legazione al Concilio di Costantinopoli ed a quella di Bulgaria. Altri vescovi furono: il beato Gregorio (1037); san Pier Damiani (1058); san Gerhard (1072) e Odon de Lagery (1077), che servì come legato in varie occasioni e fu anche imprigionato da Enrico IV; Leone Marsicano, detto anche Ostiensis (1101), il cronista; Lamberto Faganini (1117); Alberico (1138), legato in Terra Santa, dove presiedette il Concilio di Gerusalemme, in Inghilterra e in Francia.
Nel 1150, papa Eugenio III stabilì che il suo vescovo dovesse essere il decano del collegio cardinalizio. Nella stessa data, la diocesi di Velletri fu unita a quella di Ostia. Le diocesi di Tres Tabernae e di Norma furono, in date diverse, annesse e poi separate dalla sede di Ostia e Velletri.
Tra i vescovi da ricordare nella sede unita ci furono Ubaldo Allucingoli; Ugolino de’ Conti (1206); Rinaldo de’ Conti; Pierre de Tarentaise, domenicano (1272); Beato Latino Orsini (1278), un grande statista e diplomatico; Niccolò Boccasini, poi eletto papa con il nome di Benedetto XI; Niccolò Alberti, il pacificatore della Toscana (1304).
Durante il periodo di Avignone, tutti i vescovi di Ostia furono francesi, residenti ad Avignone o in servizio come legati. Il più famoso fra loro fu Pierre d’Estaing (1373) che persuase papa Urbano V a tornare a Roma.
Fonte: Cathopedia.it
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