La seconda giornata del vertice COP 28 è stata caratterizzata da un appello deciso da parte di oltre 20 Paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Giappone e alcuni Paesi europei, per triplicare la capacità mondiale di produzione di energia nucleare entro il 2050 rispetto ai livelli del 2020. Questa dichiarazione è stata recepita nel documento ufficiale della COP 28, annunciato dal rappresentante statunitense per il clima, John Kerry, durante l’evento a Dubai.
L’AIEA chiede lo sblocco dei finanziamenti globali
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha espresso un urgente bisogno di sbloccare i finanziamenti mondiali a favore dell’energia nucleare. Il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi, ha dichiarato a France Press che rifiutare il nucleare sarebbe un “errore”, sottolineando il ruolo essenziale di questa fonte energetica nella limitazione del riscaldamento climatico e nell’abbattimento dei gas serra.
Finanziamenti obsoleti e sicurezza delle centrali
La principale sfida individuata da Grossi riguarda la disponibilità di finanziamenti per progetti nucleari, spesso esclusi da disposizioni statutarie di alcune istituzioni di credito internazionali. Grossi ha sottolineato che queste restrizioni sono obsolete e non basate su criteri scientifici o tecnologici. La speranza è che ci sia un’evoluzione nei finanziamenti pubblici, aprendo la strada a progetti come quelli negli Emirati Arabi Uniti, che oggi contano su quattro reattori, producendo un quarto dell’energia elettrica del Paese.
L’Esperienza degli Emirati Arabi Uniti
Il direttore dell’AIEA ha citato il caso degli Emirati Arabi Uniti come esempio di successo nella transizione verso l’energia nucleare. Un Paese che, in pochi anni, è passato da zero reattori a quattro, producendo una quota significativa della sua energia elettrica. Grossi ha sottolineato l’importanza di imparare dalle esperienze positive e di non sottovalutare il potenziale positivo dell’energia nucleare.
Risposta alle preoccupazioni dei paesi meno sviluppati
Affrontando le preoccupazioni sulla sicurezza delle centrali nucleari nei Paesi meno sviluppati, Grossi ha affermato che l’AIEA è stata creata proprio per questo motivo. Ha sottolineato che i paesi che intendono sviluppare programmi nucleari devono seguire un rigoroso percorso. Stabilire accordi comprensivi di garanzie con l’Agenzia, riducendo al minimo i rischi di proliferazione è fondamentale.
Accordi diplomatici alla COP 28
L’approccio alla questione nucleare è diventato un punto di discussione anche nel contesto diplomatico della COP 28, dove i leader mondiali cercano accordi su azioni coordinate per contrastare i cambiamenti climatici. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha partecipato a incontri diplomatici cruciali, dimostrando come la sfida climatica stia diventando centrale nelle dinamiche della diplomazia globale.
Leggi anche: Da Genova all’Onu la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Oceani entro il 2023