Pineta di Castel Fusano
OStia

Storia di Ostia, la Pineta di Castel Fusano e la Villa di Ortensio Ortalo

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La Pineta monumentale di Castel Fusano è il risultato dell’opera di piantumazioni successive di pini domestici, iniziate nei primi decenni del ‘700 dal marchese Marcello Sacchetti e proseguite dalla famiglia Chigi fino al definitivo acquisto da parte del comune di Roma, nei primi anni Trenta del Novecento. 

Ma si tratta di pineta molto più antica, infatti dai ritrovamenti e dalle evidenze archeologiche nonché dalle iscrizioni e dai testi antichi è stato possibile attribuire con certezza la sua esistenza ai tempi dei Romani. 

Essa collega la foce del Tevere alla tenuta presidenziale di Castel Porziano e costituisce il sistema di verde suburbano più rilevante tra la città di Roma ed il litorale laziale. 

La tenuta del fondo “Fusano”, da cui prese il nome, appartenne in origine al monastero di San Paolo, in seguito a quello di Sant’Anastasio alle Tre Fontane, poi passò nelle mani di varie famiglie nobiliari quali i Fabii, gli Albertoni e i Della Valle che ne entrarono in possesso nel 1570. 

Nel 1620 fu acquistata dal Cardinale Giulio Sacchetti che su progetto di Pietro da Cortona fece edificare un castello che nel 1755 divenne di proprietà alla famiglia dei Chigi. 

Il castello è tuttora abitato dalla famiglia Chigi e si trova alla fine di viale Mediterraneo nella pineta di Castel Fusano in direzione nord, a ridosso dell’attuale Canale dei Pescatori. 

Nel 1933 fu acquisita dal comune di Roma e trasformata in parco pubblico per legge regionale nel 1980 e la sua estensione attuale ammonta a circa mille ettari.  

Nell’antichità la via Severiana che attraversava il fondo divenne ben presto anche comodo accesso da Ostia alle numerose ville che i nobili romani si erano fatti costruire come residenze estive. 

I primi scavi ad esse relativi furono condotti all’inizio del Settecento e proseguono ancora oggi. 

Fu soprattutto Rodolfo Lanciani, che dal 1903 ebbe modo di disegnare una mappa di sette ville edificate lungo una striscia sabbiosa poco ampia interposta tra la costa e la laguna persistente nell’entroterra, mentre fu il professor Antonio Maria Colini ad attribuire per la prima volta a Quinto Ortensio Ortalo (114 a.C.-50 a.C.), il celebre oratore romano contemporaneo di Cicerone, la proprietà di una di queste che fino al 1989 era stata erroneamente attribuita a Plinio il Giovane. 

Una ipotesi che come abbiamo scritto in un approfondimento precedente fu confutata in quello stesso anno dalla professoressa Elena Salza Prina Ricotti, data la mancata corrispondenza delle strutture scavata ed emerse con quelle descritte dallo stesso Plinio nella sua “Lettera all’amico Gallo” e “Lettere ai familiari“. 

La villa di Ortalo si sviluppa su quote diverse e risulta articolata in più fasi costruttive. L’ultima campagna di scavo ha permesso di identificare almeno sei fasi edilizie del complesso che vanno dall’età tardo-repubblicana al medio impero, dal I secolo a.C. al III secolo d.C.

Fonti storiche

 – Plinio il Giovane, “Lettera all’amico Gallo”;  “Lettere ai familiari” (traduzione di Luigi Rusca), ed. BUR 1984.

Bibliografia 

 – AA.VV., Il parco pineta di Castel Fusano, comune di Roma, Ufficio tutela ambiente, Roma, Palombi, 1992; 

– Carlo Blasi, Bruno Cignini, Romano Maria Delli Santi e Patrizia Montagna (a cura di), Il recupero ambientale della pineta di Castel Fusano: studi e monitoraggi, Palombi Editori, 2002, Roma; 

– Francesco Chigi, La pineta di Castel Fusano parco pubblico del Governatorato di Roma, dalla rivista mensile del T.C.I. Le Vie d’Italia, S.I., s.n., s.d. (prima del 1953); 

– Antonio Maria Colini in AA.VV. “Capocotta ultima spiaggia”, Italia Nostra, ed. Quasar, 1985, Roma;

– Gabriella Greco “La ‘Villa di Plinio’ nel parco di Castel Fusano”, Forma Urbis n.3, marzo 2002, Roma; 

–  Rodolfo Lanciani “Le antichità del territorio Laurentino nella Reale tenuta di Castel Porziano” in Monumenti antichi dei Lincei XIII, 1903 col. 133-198;

– Antonio Nibby, Analisi storico-topografica-antiquaria della carta de’ dintorni di Roma, volume I, 1837, Roma; 

– A. Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de’ dintorni di Roma, vol. 2°.

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Info Stefano Lesti

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Stefano Lesti, classe 1970, vive e lavora a Roma. Scrittore, giornalista, saggista, poeta e divulgatore storico; dirige giornali e la comunicazione di importanti società sportive nazionali.

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