Gli ebrei si stabilirono a Ostia a partire dal 197 avanti Cristo, quando giunsero a Roma per chiedere un alleanza volta a sconfiggere i siriani che avevano invaso il Tempio di Salomone a Gerusalemme.
Gli ebrei ostiensi commerciavano prodotti e alimenti provenienti dal Medioriente e fondarono la prima comunità suburbicaria di Roma.
La Sinagoga di Ostia Antica fu rinvenuta nel 1961, durante i lavori di costruzione della strada diretta all’aeroporto di Fiumicino.
In assenza di testimonianze storiche, è un’eloquente testimonianza della presenza ebraica all’interno del contesto multi-etnico e quindi multi-religioso della città.
Essa rappresenta una delle più antiche testimonianze archeologiche dell’ebraismo della diaspora (è posteriore solo a quella di Delo, del I secolo a.C.) e molte sue caratteristiche tipologiche si possono accostare ad altre sinagoghe dell’antichità.
Ubicato in prossimità dell’antica linea di costa, lungo quella che poi sarà l’antica via Severiana, l’edificio presenta una tecnica edilizia che a Ostia fu ampiamente utilizzata nella seconda metà del I secolo d.C.
Fu edificato probabilmente a seguito della costruzione del porto voluto dall’imperatore Claudio (41-54) che portò all’incremento del volume dei traffici commerciali della città e ad un conseguente aumento della popolazione -anche ebraica- ivi residente.
Di questa prima fase edilizia rimangono parti del muro perimetrale e altri muri che permettono di delineare le dimensioni più contenute dell’edificio: la sala centrale era più piccola ma già con il propileo monumentale e le tre entrate sulla fronte. la parte frontale con la stanzetta attigua dovevano formare un unico vano, forse con le stesse funzioni della più tarda stanza coi banconi.
Subì delle modifiche e qualche ingrandimento durante i due secoli successivi, per poi arrivare ad una più ampia ristrutturazione all’inizio del IV; i segni del suo abbandono sono da datare nel corso del V secolo. Il monumento pervenutoci è costituito da una serie di ambienti disposti in direzione est-ovest su un’area di metri 23,5×36,6 affacciati su un corridoio, perpendicolarmente alla strada da cui si accede.
Originariamente la sinagoga era costituita da una grande aula rettangolare e con il lato breve di fondo incurvato, preceduta da un ingresso reso monumentale con quattro colonne poste come passaggio intermedio tra l’ambiente rettangolare (vestibolo), posto trasversalmente all’aula, e la stessa. Intorno ai tre muri erano disposte delle panche e, sul lato di fondo, era sistemata anche la tevà, cioè il pulpito dal quale si recitano le preghiere.
Questa sistemazione vide una trasformazione, forse nella seconda metà del li secolo, con la creazione di tramezzi che dovettero cambiare la destinazione d’uso del vestibolo. Anche la creazione di un basso bacino impermeabile, da mettere in relazione col vicino pozzo con cisterna, è da considerarsi il luogo per il bagno o per le abluzioni e/o per le aspersioni rituali (miqwé).
Infine, ma gli storici non sono concordi, la sinagoga di Ostia potrebbe essere stata la prima in assoluto edificata in Europa.
Per maggiori approfondimenti: http://www.arteinmemoria.it/sito.htm
Continua nella quarta parte, nella quale ci occuperemo dei protomartiri cristiani di Isola Sacra, nell’attuale comune di Fiumicino
Bibliografia
– D. Di Castro, La presenza ebraica a Roma dalle origini all’impero, in Arte ebraica a Roma e nel Lazio, Roma 1994, pp. 15-48;
– Floriani Squarciapino M. “La synagogue d’Ostie”, Descoeudres J.-P. 2001, 272-277;
– Floriani Squarciapino M. “Ebrei a Roma e a Ostia”, StRom 11,129ff. 1963;
– Floriani Squarciapino M. “The Synagogue at Ostia”, Archaeology 16,194-203 1963;
– P. Galterio, Testimonianze ebraiche nella Roma del Medioevo e del Rinascimento. Quartieri, sinagoghe e luoghi di sepoltura, ivi pp. 51-52;
– Pavolini, La vita quotidiana a Ostia, 1986, Roma-Bari.