E’ rotta totale tra il governo e i sindacati: la legge di Bilancio è ormai nelle mire delle sigle Uil e Cgil pronte a mobilitazioni generali su tutto il territorio ma il ministro Salvini non ci sta.
“E’ assolutamente legittimo scioperare per 4 ore ma per 24 no” ha detto il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture
A tentare di dissuadere i sindacati da questa loro mobilitazione aggressiva anche la commissione di Garanzia che consiglia di escludere dallo sciopero i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale, rimodulando altresì l’orario di astensione in base ai singoli settori.
I sindacati però non mollano la presa e il primo appuntamento, quello del 17 novembre, rischia di fermare veramente il Paese.
Nel mirino della protesta la legge di Bilancio che sarà discussa tra il 4 e il 7 dicembre. A scendere in tutte le piazze italiane con Cgil, Uil e Cisl saranno i lavoratori dei settori trasporto, scuola e pubblico impiego.
Nelle Regioni del Centro Italia, poi è prevista una protesta ancora più intensa in quanto si uniranno al coro collettivo anche i lavoratori di altri settori economici.
Sindacati in rivolta, tutti gli scioperi fino a Natale
Una sfilza di scioperi e di tensioni sindacali che interesseranno l’Italia fino a Natale, perché dopo l’appuntamento del 17 novembre ne sono già stati annunciati altri.
Lunedì 20 novembre mobilitazione per la Manovra, l’autonomia differenziata e i tagli al Pnrr in Sicilia. Venerdì 24 novembre lo stesso scenario verrà riproposto nelle regioni del Nord mentre il 27 novembre toccherà alla Sardegna e il 1° dicembre al Mezzogiorno.
Il 25 novembre invece Cgil e Uil richiamano le folle in piazza questa volta per i miglioramenti da apportare alla Manovra e per parlare dei delicatissimi temi pensioni e sanità.
“Per noi lo sciopero generale rimane lo strumento ultimo dell’azione sindacale, da attivare come extrema ratio, quando il dialogo è mortificato o si attaccano i diritti” hanno scritto i sindacati.
Anche i medici incrociano le braccia contro la legge di Bilancio, lo faranno martedì 5 dicembre in occasione di un’altra mobilitazione nazionale.
Infine a tre giorni dal Natale, il 22 dicembre, stop al comparto commercio con lo sciopero di oltre 3 milioni di lavoratori del terziario e della distribuzione per il rinnovo dei quattro contratti nazionali di settore scaduti nel 2019.
Foto di copertina: Wired Italia