La sfida dell’imprenditorialità nel terzo millennio: portare avanti politiche di sostenibilità senza sottovalutare il rischio a esse legato e, quindi, il Risk Management. Sarà questo il tema del Convegno 2023 di ANRA (Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali).
In ogni settore economico da qualche tempo a questa parte valori, principi e indirizzi in materia di sostenibilità acquisiscono sempre maggiore rilevanza a livello globale. In Europa e in Italia il tema è diventato particolarmente rilevante da quando molti finanziamenti – in particolare alcuni fondi del PNRR – sono stati vincolati al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Tuttavia, questi obiettivi spesso si traducono in impegni normativi e prassi vincolanti che richiedono alle imprese un’adeguata evoluzione dei modelli e dei processi aziendali, prescindere dalle dimensioni in termini di capitale e personale o dal settore di attività.
Se “sostenibile” nasce in campo imprenditoriale come aggettivo in riferimento all’impronta ambientale delle aziende, oggi è un termine che si applica anche alla dimensione sociale e alle buone pratiche di governance.
Parità di genere, sicurezza sul lavoro, formazione, cultura aziendale sono tematiche che oggi interessano sempre più l’opinione pubblica, oltre a influire sull’interesse dei possibili nuovi assunti. Recenti studi infatti dimostrano che i candidati millennials e della generazione Z sono molto attenti ai valori dell’azienda e alle condizioni sociali dell’ambiente di lavoro quando si tratta di decidere se accettare o meno un nuovo lavoro.
Il risultato economico-finanziario, dunque, non è più considerato l’unica misura da analizzare per comprendere le prestazioni, la posizione e il potenziale di un’azienda. Non solo: l’impresa è ritenuta responsabile non solo nelle proprie politiche, ma anche nella scelta di partner e fornitori. Ciò è particolarmente importante nelle dinamiche di supply chain.
Gli obiettivi di sostenibilità, tuttavia, non devono essere presi alla leggera.
Quando un’azienda dichiara un certo impegno e a breve o medio termine e non riesce poi a soddisfarlo, le conseguenze in termini di credibilità possono essere disastrose. Stessa cosa se una comunicazione sul tema della sostenibilità non ha riscontro poi nella realtà. Gli strumenti di comunicazione digitali oggi permettono di “chiamare il bluff” molto rapidamente.
Uno dei casi più eclatanti risale al 2019, quando alla campagna di comunicazione di Nike a sostegno delle atlete donne «Just do it» ha fatto seguito una lunga indagine condotta dal New York Times sul reale trattamento delle sportive da parte del brand. L’inchiesta è partita dalla denuncia della fondista Alysia Montano, che ha raccontato come alla notizia della sua gravidanza nel 2011 Nike le avesse tagliato la sponsorizzazione intimandole di scegliere tra maternità e stipendio. Montano era scesa in pista ai mondiali incinta di otto mesi, ribattezzata “mamma coraggio”, un’immagine che ha assunto nuove sfumature alla notizia della condotta del suo principale sponsor. Dopo la sua intervista al NYT, sempre più atlete hanno denunciato un trattamento simile, scatenando un boicottaggio del marchio tale che Nike ha dovuto annunciare una nuova policy più attenta e più inclusiva per le atlete che decidono di avere figli.
Ma sono molti i casi di “washing” nelle sue varie declinazioni, ossia di annunci eclatanti di obiettivi di sostenibilità da parte di aziende che poi sono state chiamate a rispondere per la propria incoerenza o la mancata corrispondenza tra le comunicazioni e le azioni effettivamente condotte. Le aziende, perciò, devono fare attenzione e assumersi impegni realistici e coerenti con le politiche di governance davvero applicate nei propri ambienti di lavoro.
Il convegno annuale ANRA dedicato a Sostenibilità e Risk Management
Il Convegno Annuale ANRA, in programma 16 e 17 novembre 2023 all’Allianz MiCo – Milano Convention Centre di Milano, rappresenta il punto di riferimento per il Risk Management e i suoi esperti, che offriranno nuovi spunti di riflessione e confronto riguardo le numerose declinazioni del tema della sostenibilità, come rischi climatici e ambientali, modelli di gestione ESG, etica e trasformazione digitale.
Non solo ambiente, quindi, ma anche governance e impatto sociale fra gli argomenti cardine del Convegno, per l’applicazione di un modello di gestione sostenibile che possa porre le basi per un sistema di business innovativo ed egualitario. Fra i temi affrontati non poteva quindi mancare l’uguaglianza di genere, al centro della tavola rotonda dedicata Gender Diversity & Risk Management dove ANRA, coadiuvata da esperti del settore e moderata da Silvia Menaguale – Director, People Advisory Services, EY, presenterà la nuova edizione dell’omonimo report con l’obiettivo di fornire una fotografia aggiornata e puntuale della situazione relativa alle pari opportunità nel nostro Paese con focus sulla dimensione del Risk Management.
Non mancherà l’area espositiva arricchita con più di 30 stand, che permetterà di incontrare i principali stakeholder del mondo assicurativo e del Risk Management.
Parteciperanno al convegno:
Mario Cigno (Counsel, Public Law, Sustainability & Regulatory Expert, Baker McKenzie) che parlerà di valori, principi e indirizzi in materia di sostenibilità;
Sarah De Rocco (Chief Commercial Officer Italy, Marsh McLennan) e Fabio Iraldo (Full Professor of Management, Scuola Superiore Sant’Anna) esporranno il nuovo approccio adottato dalle imprese nei diversi settori di business;
Giacinto Carullo (Chief Procurement & Supply Chain Officer, Leonardo), Stefano Fasani (Program Manager, Opes-es), Francesca Perrone (Head of ESG & Start Lab Italy, UniCredit) ed Enrico Trombetta(Deputy Head of Consulting for Italy and SouthEast Europe, Aon), che interverranno sui rischi emergano contesto della supply chain e quali strategie mettere in atto per la loro riduzione;
Riccardo Bua Odetti (Partner, PwC Italia), Silvia Cerlesi (Responsabile Ricerca e Sviluppo, Keisdata srl), Roberto Mannozzi (Presidente Advisory Council, ANDAF) e Luca Testoni (CEO&Director, ETicaNews e ESG Business Review), che offriranno alcuni spunti di riflessione in merito alle azioni di Governance da intraprendere per gestire la sostenibilità e il reporting aiutando l’azienda a costruirsi una corretta e credibile identità sostenibile;
Per approfondire l’argomento, abbiamo intervistato Carlo Cosimi, presidente ANRA
Presidente, la tematica della sostenibilità ha acquisito, negli ultimi anni, una rilevanza crescente all’interno dei piani di gestione delle imprese, a prescindere da dimensione e settore di attività. Quali i riferimenti normativi a cui un’azienda deve sottostare per la redazione della propria strategia di business?
Partiamo dal fatto che il percorso di consapevolezza relativo a questa tematica pone le proprie basi nel 1972, con la prima conferenza sull’ambiente tenuta dalle Nazioni Unite. Tuttavia, il quadro globale di riferimento assume maggiore rilevanza quando nel 2015 vengono definite le logiche Environmental, Social, Governance attraverso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che si concretizza nei 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile e con l’accordo di Parigi, concluso il 12 dicembre 2015, la prima intesa universale sul cambiamento climatico. Tuttavia, negli ultimi anni, diverse sono state le normative emanate in materia e la più recente riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) in vigore dal 5 gennaio 2023 che mira a garantire, a livello europeo, una maggiore trasparenza e affidabilità delle azioni sostenibili realizzate e rendicontate secondo degli standard predefiniti, questo per contrastare anche la diffusione di pratiche di sostenibilità apparente come il greenwashing.
Nell’ambito del Risk Management, il tema della sostenibilità è immancabilmente legato ai criteri ESG. Di cosa si tratta?
L’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance) è stato coniato nel 2004 in risposta alla necessità di migliorare l’integrazione delle differenti declinazioni della sostenibilità (ambientale, sociale, governance per l’appunto) negli asset aziendali in quanto, in una realtà sempre più interconnessa e globalizzata, questo tipo di tematiche rappresenta per le imprese un’opportunità di aumentare il proprio livello di competitività sul mercato e di attrattiva nei confronti di clienti e stakeholder. Parallelamente, i criteri ESG, fondamentali per la valutazione della sostenibilità degli investimenti, rappresentano anche una sfida da affrontare per le aziende, in particolare se parliamo di PMI. Mentre le multinazionali sono infatti dotate degli strumenti necessari a redigere una corretta strategia per il raggiungimento dei targets ESG, la maggior parte delle piccole e medie imprese si dichiara ancora non sufficientemente informata e preparata e teme un aumento dei costi di gestione per adeguarsi.
Questo ci porta dunque al motivo della scelta della sostenibilità come fil rouge del Convegno Annuale ANRA: qual è dunque il ruolo del Risk Management?
Il ruolo del Risk Manager sta assumendo una crescente rilevanza all’interno dell’organigramma aziendale, anche in relazione alla gestione di queste tematiche. Il suo principale punto di forza, infatti, è la trasversalità delle sue competenze (ingegneristiche, economiche, giuridiche) e la capacità di sviluppare due assi di comunicazione paralleli del rischio a cui un’azienda potrebbe essere soggetta: interno, relazionandosi con i più alti livelli dirigenziali ed esterno, attraverso la stesura di una efficace strategia di gestione del rischio stesso. La sostenibilità e i temi ad essa correlati (cambiamento climatico, riduzione delle emissioni, maggiore attenzione al prodotto e alla catena di fornitura) rappresentano per il Risk Manager un’opportunità di crescita professionale attraverso l’acquisizione di competenze specifiche in tale ambito. Motivo per il quale la nostra Associazione, ad esempio, sta dedicando non solo il principale appuntamento annuale ma anche corsi di formazione e di approfondimento su questo tipo di tematiche.
Che cosa troveremo quindi al Convegno Annuale?
Rischi legati al cambiamento climatico e rischi ambientali, modelli di gestione integrata del rischio con la TCFD Task Force on Climate Related Financial Disclosures, etica e trasformazione digitale sono solo alcuni degli argomenti a cui saranno dedicati gli incontri di scambio e riflessione a cura di grandi nomi delle principali aziende industriali, enti di ricerca, istituzioni, compagnie di assicurazioni e brokers previsti al Convegno Annuale ANRA.
Grande attenzione verrà dedicata ad argomenti quantomai attuali, come l’impatto del cambiamento climatico e i danni da catastrofi naturali, l’uso efficiente delle risorse naturali e la decarbonizzazione, l’apporto delle tecnologie climatiche sulla transizione “verde”. Per quanto riguarda la declinazione sociale, il panel principale sarà proprio quello di chiusura dell’evento, dove presenteremo la nuova edizione del report firmato ANRA sulla Gender Diversity and Risk Management, che mira a fornire una fotografia aggiornata e puntuale della situazione relativa alle pari opportunità nel nostro Paese con focus sulla professione del Risk Manager.
Quando si terrà il convegno ANRA 2023
Il Convegno si svolgerà a Milano il 16 e 17 novembre 2023 presso l’Allianz MiCo – Milano Convention Centre – Via Gattamelata Gate 15 ore 9:00 – 17:00.
La partecipazione è gratuita per gli Associati ANRA. Per iscriversi è possibile consultare il sito web del Convegno. Per ulteriori informazioni: segreteria@anra.it
ANRA | Dal 1972 raggruppa i Risk Manager e i Responsabili delle Assicurazioni Aziendali. L’associazione opera attraverso la sede di Milano e vari corrispondenti regionali. ANRA è il punto di riferimento in Italia per diffondere la cultura d’impresa attraverso la gestione del rischio e delle assicurazioni in azienda. Si relaziona con le altre associazioni nazionali di risk manager in Ferma, a livello europeo, e in IFRIMA a livello internazionale. ANRA è costituita da Risk Officer, Risk Manager ed Insurance Manager che operano quotidianamente nella professione e che trovano vantaggio nello scambio continuo delle proprie esperienze e nella condivisione di progetti a beneficio dello sviluppo del settore. Complessivamente, le aziende pubbliche e private di cui fanno parte i soci rappresentano un fatturato complessivo di oltre 430 miliardi (pari a circa il 25% del PIL).
Nella piena convinzione che l’esperienza sia il miglior argomento per diffondere la cultura del risk management, ANRA organizza incontri aperti a professionisti ed aziende su tematiche inerenti al rischio aziendale, corsi di formazione per nuove figure e scambi di esperienze con colleghi stranieri. Nella sua attività di supporto a manager e imprese, ANRA si appoggia a molti partner, come enti universitari, società di consulenza, compagnie assicurative, broker, società di servizio nell’ambito del rischio d’impresa: con le loro competenze specifiche, tutti questi attori portano valoreggiunto ai membri dell’associazione e alle loro imprese.
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