Chiara Fina è una giovane autrice salentina, la quale esordisce con un romanzo pubblicato da Guanda editore.
Non ha scelto una storia di certo semplice da raccontare, un resoconto inventato, ma che potrebbe essere benissimo anche vero. Le protagoniste sono due adolescenti, Emma e Carlotta, le quali loro malgrado si ritroveranno a essere violate insieme, costrette a subire quello che è forse il più vile dei gesti nei confronti di una donna.
Non sarà però al centro del romanzo quello che Carlotta, la voce narrante, chiama l’alieno, come si potrebbe immaginare, abituati come siamo all’indagine sul colpevole e della sua psiche, ma bensì la vittima.
Al centro ci saranno i suoi pensieri, le sue riflessioni, le sue paure e i cambiamenti che arriveranno inesorabili con la crescita e l’età adulta. Certi accadimenti avvenuti nel passato condizionano inesorabilmente il presente e il futuro, ma a volte le chiavi che aprono le porte del cambiamento possono nascondersi nei posti o nelle persone più inaspettate.
La casa editrice Guanda è nota per la sua attenzione nel selezionare i propri manoscritti, quindi evidentemente ha trovato in questa storia e nella penna di Chiara Fina, pane per i propri denti, decidendo che questo libro fosse degno di lettura e arrivasse a tutti.
Nonostante il tema forte, importante e difficile, io ho trovo che l’autrice sia riuscita a trovare il giusto equilibrio tra quello che potrebbe essere il racconto di un caso di cronaca e un romanzo leggero, capace di parlare dell’adolescenza, di quel sentimento capace di farci sentire smarriti quando ancora il carattere è in piena crescita e trasformazione. Si sente l’eco dell’accaduto in un piccolo paese della Puglia, il profumo dell’estate, la vita che nonostante tutto va avanti e ci sorprende in mille modi diversi.
Se avete voglia di saperne di più, potete ascoltare come sempre l’intervista sul canale YouTube Rubrica Luce verde.
Ti può interessare leggere anche
Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni: il romanzo di esordio di Arianna Mortelliti