Il Movimento Lilla a Roma per i DCA
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Il Movimento Lilla a Roma il 9 novembre per la lotta ai Disturbi Alimentari: 4000 i morti ogni anno

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Il Movimento Lilla di nuovo in piazza per i DCA

Il Movimento Lilla – movimento nato nel 2021 che coinvolge giovani, adulti, famiglie e tutti coloro che conoscono da vicino i disturbi del comportamento alimentare (DCA) – scende nuovamente in piazza, chiedendo che queste patologie vengano finalmente inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) come malattie a se stanti, dunque con un budget autonomo e un obbligo per ogni regione di dotarsi di tutti i livelli di cura.

Questo non perché i DCA non siano anche e soprattutto malattie mentali – lo sono – ma perché sono anche patologie multifattoriali che necessitano di interventi specialistici multidisciplinari.

Interventi che semplici reparti di psichiatria e Centri di Salute Mentale non sono in grado di assicurare.

I disturbi alimentari uccidono e ci si ammala sempre prima: urge intervenire in modo concreto per garantire le cure a tutti i malati.

In Italia un giovane su tre si ammala e l’età di insorgenza dei primi sintomi è scesa, dopo il Covid, agli 8-9 anni.

“Numeri in crescita, numeri spaventosi, eppure nell’ultimo rapporto del Ministero della Salute sulla salute mentale i DCA non sono nemmeno citati – si legge nel comunicato del Movimento Lilla – e invece di anoressia, bulimia, binge eating e di tutte le sfumature meno conosciute di DCA si muore”.

Si muore non perché siano malattie incurabili, ma perché non ci si può curare subito e bene.

Accedere alle cure non può essere un privilegio, ma oggi lo è, ed è ciò contro cui si batte il Movimento Lilla.

La manifestazione, la seconda di cui il Movimento è portabandiera, avrà luogo il 9 novembre 2023, dalle ore 14:00, presso Piazza Castellani, nei pressi del Ministero della Salute, a Roma.

Malati e ricoveri in crescita dopo la pandemia 

Dopo la pandemia si è registrato un aumento dei casi che sfiora il 40%, una crescita dei ricoveri che tocca il 50%.

Vittime soprattutto gli adolescenti, ma anche gli adulti, spesso dimenticati e considerati troppo compromessi per ricevere cure adeguate.

Si tratta di una vera e propria piaga sociale che colpisce in modo trasversale indipendentemente dal reddito, dal genere e dal livello culturale.

Sono malattie psichiatriche complesse che coinvolgono la mente e il corpo e molto pericolose perché subdole e mortali.

Basti pensare che nella fascia adolescenziale rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.

Ne soffrono 4 milioni di persone tra le quali sempre più bambini – tra i 9 e i 12 anni – con una considerevole incidenza tra i maschi.

E anche nel 2023 in Italia si continua a morire di disturbi alimentari per mancanza di cure.

Secondo i dati ReNCam (Registro Nominativo Cause Morte) sono circa 4.000 le morti ogni anno per la mancanza di cure nel trattamento delle malattie del comportamento alimentare.

Il Movimento Lilla alza la voce e chiede un cambiamento concreto

La richiesta è chiara: i disturbi alimentari devono avere un budget autonomo nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Questo permetterebbe ad ogni Regione di garantire i livelli essenziali di cura, consentendo alle persone di ricevere supporto senza dover intraprendere lunghi viaggi in tutta Italia.

Le liste d’attesa sono solo un altro problema che ritarda la possibilità di ricevere una diagnosi e quindi l’accesso alle cure: si parla di tempistiche da otto mesi fino ad un anno per l’ambulatorio DCA, tre o quattro mesi per il centro diurno e per la residenza.

“Un tema allarmante perché iniziare un trattamento in modo tempestivo aumenta la probabilità di un esito positivo – prosegue il comunicato – mentre è proprio il tardivo riconoscimento della malattia uno dei maggiori ostacoli nella cura dei disturbi alimentari: il ritardo nella diagnosi influenza infatti gravemente l’evoluzione del disturbo”.

Ciò significa, in termini concreti, che se una nostra figlia o un nostro figlio si ammalassero oggi di anoressia o bulimia o binge eating, e se noi non avessimo (molti) soldi per garantire cure private, la disponibilità per una prima visita sarebbe – se va bene – a luglio 2024.

Con la quasi assoluta certezza che a quel punto non basterebbe più un intervento ambulatoriale per salvare loro la vita.

Il Movimento Lilla a Roma per i DCA
Il Movimento Lilla a Roma per i DCA

Stefano Tavilla: “Queste malattie hanno bisogno di una presa in carico globale”

“Il problema dell’accesso alle cure è drammatico” – spiega Stefano Tavilla Presidente dell’Associazione Mi Nutro di Vita e co-fondatore della Fondazione Fiocchetto Lilla – “Ci vogliono strutture serie ed adeguate e, soprattutto, bisogna che più persone possano accedere alle cure.

E’ necessario agire in fretta e con metodo: i dati non confortano e l’età di insorgenza dei primi sintomi è sempre più bassa”. 

I disturbi alimentari sono un’epidemia silenziosa, non perché incurabile, ma perché chi ne soffre è una categoria “fragile”, composta da persone che vivono un dramma aggravato da stigma e indifferenza.

Il 9 novembre a Roma il Movimento Lilla vuole combattere questo silenzio assordante invitando tutte le persone interessate a unirsi a questa battaglia, dando voce a chi, in questo momento, non ha la possibilità di farlo.

E’ indispensabile che ogni regione sia in grado di dotarsi dei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) per queste malattie che, per numeri e complessità, non possono essere accorpate economicamente al budget di psichiatria come accade ora. 

“E’ di fondamentale importanza lo scorporo dei LEA dalla salute mentale per avere risorse ad hoc: sarebbe opportuno lo stesso iter già avvenuto per le malattie dello spettro autistico.

A quanto pare la situazione continua a peggiorare – prosegue Tavilla – ma non ci sono interventi migliorativi concreti.

Ci vorrebbe un lavoro consistente e organico di informazione e prevenzione. Ma, prima di tutto, chiediamo con estrema urgenza cure adeguate e tempestive su tutto il territorio italiano.

Perché di anoressia, bulimia e binge si muore e si muore – lo ripeto sempre – non perché siano malattie incurabili, ma perché non ci si può curare subito e bene.”

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Info Rosella Schiesaro

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Nata a Savona, di origini toscane, Rosella Schiesaro ha svolto per più di vent'anni attività di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Cura per LiguriaDay la rubrica Il diario di Tourette dove affronta argomenti di attualità e realizza interviste sotto un personalissimo punto di vista e con uno stile molto diretto e libero. Da sempre appassionata studiosa di Giorgio Caproni, si è laureata con il massimo dei voti con la tesi “Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore”. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ci accompagna In viaggio con Giorgio Caproni alla scoperta delle sue poesie più significative attraverso un percorso di lettura assolutamente inedito e coinvolgente.

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