Tempo di bilanci per il maltempo in Liguria. Partita la conta dei danni mentre si va verso lo stato d’emergenza.
Terminata l’ennesima perturbazione che ha flagellato la Liguria è tempo di fare la conta dei danni mentre la Regione si prepara a chiedere lo stato d’emergenza.
Una prima bozza verrà inviata già mercoledì ma per quella definitiva bisognerà attendere ancora venti giorni. Nel frattempo i sindaci dei vari comuni colpiti effettueranno nei prossimi giorni una approfondita valutazione dei danni, consapevoli che dovranno mettere di tasca propria le somme per le urgenze senza sapere quanto e quando verranno rimborsati.
“Mercoledì faremo quasi certamente la dichiarazione di stato di emergenza regionale – ha detto l’assessore Giacomo Giampedrone – entro metà novembre avremo una valutazione per lo stato di emergenza nazionale, entro venti giorni capiremo il valore del danno complessivo per avere un quadro coerente delle richieste”.
Sulla conta dei danni Regione Liguria parla già di milioni di euro. Le forti raffiche di vento fino a 200km/h hanno fatto cadere alberi, strappato cavi e causato black out elettrici. Le piogge incessanti hanno fatto alzare il livello dei rivi tra cui il Vara, il Magra e l’Entella e provocato frane e smottamenti in seguito ad un terreno già saturo dalle precipitazioni dell’ultima settimana. E per finire la mareggiata che ha dilaniato le coste da ponente a levante con onde fino ai 6 metri che hanno raggiunto le strade allagando le vie, gli esercizi commerciali e i locali sul mare.
Giornate di grave difficoltà e pericolo anche per gli imprudenti che si sono soffermati lungo le passeggiate per immortalare la mareggiata storica. Chiuse quindi tante strade e passeggiate lungomare e stop al transito dei motocicli.
Tempo di bilanci per il maltempo in Liguria: a Chiavari scoppia la polemica
Passata la tempesta è ora il tempo della conta dei danni ma anche delle polemiche. Ad esempio a Chiavari, dove il mare ha colpito forte, più forte del 2018 dicono i residenti, è tornata in auge la “crociata” contro il depuratore.
“Le mareggiate si sono intensificate e sono diventate più potenti negli ultimi 10 anni a causa del cambiamento climatico e sarà sempre peggio- ha detto il presidente del Comitato Andrea Sanguineti – ci auguriamo quindi, che quest’ultimo evento naturale faccia desistere l’amministrazione comunale dall’approvare e consentire la costruzione di un depuratore lungo quasi 400 metri e posto sotto il livello del mare. Il sindaco – ha proseguito il presidente – la giunta e i partiti devono condividere l’idea che un depuratore per 140 mila abitanti in Colmata è una scelta sbagliata”