Sono state confermate dalla Corte di Appello di Genova le condanne per gli ex dirigenti Amiu coinvolti in un’inchiesta che vedeva escort in cambio di appalti. Sono state ridotte però le confische che passano da quasi 2 milioni a 1, mentre viene confermata la condanna di quattro anni fa a Corrado Grondona ex responsabile affari generali inizialmente condannato a 5 anni e nove mesi scesi poi a 5 anni e tre mesi. Come già accaduto in primo grado cade definitivamente l’accusa di reato associativo.
Escort in cambio di appalti, le condanne agli ex dirigenti Amiu
Confermate – con qualche lieve calo a causa della prescrizione di alcuni episodi – le condanne a Vincenzo Mamone e Gino Mamone (5 anni e sei mesi), Daniele e Stefano Raschellà (4 anni) e Claudio Deiana (4 anni e 6 mesi).
Secondo l’accusa il dirigente Amiu all’epoca dei fatti otteneva i favori da imprenditori amici riguardo appalti per lo smaltimento dei rifiuti, offrendo in cambio serate al ristorante con escort. In questo modo avrebbero ottenuto appalti per un valore di 4 milioni di euro.
E’ stato infine ridotto in modo sensibile l’ingiusto profitto che gli imputati dovranno pagare ad Amiu: in primo grado la cifra stabilita si aggirava intorno al milione di euro mentre in appello la cifra finale definita è stata di 200 mila euro.
Foto di copertina: Ministero della Giustizia
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