Nella classifica delle città capoluogo Genova scende al 58°posto, Savona al 37°, Imperia al 54°, segnando la migliore performance rispetto al 2022. La Spezia si conferma nella top ten e passa al 6° posto. Le maggiori criticità in Liguria: inquinamento aria, raccolta differenziata e trasporto pubblico. Aumentano i passeggeri ma diminuiscono i mezzi.
È uscito ieri Ecosistema Urbano 2023, il rapporto di Legambiente realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore. Il report ogni anno analizza la qualità e le performance ambientali di 105 comuni capoluogo italiani. I dati della 30° edizione mostrano un’Italia che cresce ancora troppo lentamente.
Nonostante lievi miglioramenti, le emergenze urbane restano più o meno le stesse del 2022: smog, trasporti, spreco idrico, raccolta differenziata restano le questioni più critiche da affrontare.
Trento guida la classifica di Ecosistema Urbano 2023 per performance ambientali, a seguire Mantova e Pordenone
Secondo i dati raccolti da Legambiente, in questi 30 anni la crescita sostenibile delle città ha trovato ostacoli negli interventi su scala ridotta e spesso a compartimenti stagni, che non permettono quell’accelerata di cui avrebbero bisogno le aree urbane per rigenerarsi. Si registrano così miglioramenti lenti e progressivi – come l’incremento della raccolta differenziata (che è cresciuta dal 4,4% in media del ‘94 al 62,7% del 2022, sebbene solo in alcuni capoluoghi) e delle piste ciclabili (passate da una media di 0,16m equivalenti/100 abitanti nel ‘98 a 10,59m equivalenti/100 abitanti nel 2022). Tuttavia, crescono anche i punti di demerito per la maggior parte delle città esaminate.
Per esempio, i capoluoghi italiani si confermano come trent’anni fa tra i comuni d’Europa con il più alto tasso medio di motorizzazione privata, 66,6 auto ogni 100 abitanti, a prescindere dalle piste ciclabili in aumento. È cresciuta la raccolta differenziata, è però allo stesso tempo salita la produzione complessiva di rifiuti, passando da una media pro capite di 455 kg/anno del 1994 a 516 kg/anno nel 2022. Nel frattempo, il trasporto pubblico è ancora lontano dalle medie europee, con un calo significativo: nel 1995 ogni anno si registravano 97 viaggi pro capite annui, mentre questo dato è calato a 65 viaggi nel 2022.
Ciò spiega anche i livelli sempre elevati delle concentrazioni di biossido di azoto riscontrati a Milano, Torino o Palermo, i giorni di superamento dei limiti dell’ozono a Torino. L’aumento delle automobili circolanti incrementa di pari passo anche gli incidenti, con i numeri record di oltre 8 morti o feriti ogni 1000 abitanti per sinistri stradali registrati a Firenze o Genova.
Ecosistema Urbano 2023: i dati sui capoluoghi liguri
Il primo capoluogo ligure a comparire in graduatoria è La Spezia, che si piazza al 6° posto migliorando di tre posizioni il risultato dell’anno scorso. Uno stacco notevole rispetto alle altre città in Regione: Genova continua la sua lenta discesa della classifica attestandosi in 58° posizione (era 53° nel 2022), mentre migliorano gli altri capoluoghi di provincia. Savona infatti dal 50° posto del 2022 arriva al 37°, Imperia dal 70° del 2022 risale al 54°.
Andando ad analizzare meglio gli indicatori ambientali del Dossier, emerge la necessità di migliorare la qualità dell’aria nella nostra regione. Al momento è ben oltre i limiti dei valori annuali fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di 10 µg/m³ per il biossido di azoto (NO2) e 15 µg/m³ per le PM10.
«La qualità dell’aria peggiora nei quattro capoluoghi di provincia», spiega Federico Borromeo, Direttore di Legambiente Liguria. «Per quanto riguarda il superamento dei parametri dell’ozono, la causa va ricercata nell’aumento delle temperature dovute ai cambiamenti climatici. Per altri indicatori, invece, come le polveri sottili e il biossido di azoto, le cause sono i fumi delle navi e il traffico costante che ammorba l’aria delle nostre città. A farne le spese sono le persone più fragili. Vedremo il prossimo anno se le ordinanze emesse dal comune di Genova provocheranno qualche effetto positivo».
La qualità dell’aria nelle città liguri: il dettaglio secondo Ecosistema Urbano 2023
A Genova i valori di soglia dell’ozono sono stati sforati per 43 giorni (30 nel 2022), mentre la concentrazione media di biossido di azoto è pari a 29,45 µg/m³, sopra la media nazionale di 21,97 µg/m³. Il nostro capoluogo di regione è inoltre una delle sette città italiane in cui almeno una centralina ha superato il valore limite di 40,00 µg/m³. Leggero peggioramento anche per le PM10 che da 17,17 µg/m³ passano a 18,17 µg/m³.
Imperia è l’unico capoluogo di provincia in cui diminuiscono le giornate di sforamento di ozono – dalle 24 del 2022 alle 16 del 2023. Il biossido di azoto passa però dal 12,50 al 15,33 µg/m³ e non migliorano nemmeno le polveri sottili, che si attestano a 17,00 µg/m³.
Lieve incremento nelle giornate di sforamento dell’ozono anche a La Spezia, da 4 a 5, cala invece il biossido di azoto – da 23,00 a 22,89 µg/m³. Le PM10 si attestano al 17,89 µg/m³.
Per ciò che riguarda Savona l’ozono peggiora in maniera considerevole passando dalle 17 giornate del 2022 alle 28 del 2023. Il biossido di azoto resta invariato a 17,50 µg/m³, mentre le PM10 hanno un peggioramento e arrivano al 17,50 µg/m³.
Ancora troppo alto il dato dei rifiuti prodotti pro capite (kg/ab) in Liguria
Secondo Ecosistema Urbano 2023, il peggior dato regionale si riscontra a Savona con 556,0 Kg di spazzatura per abitante (540,4 Kg nel 2022). Leggero calo a Genova (503,0 kg/ab rispetto ai 515,9 del 2022), a Imperia (446,0 kg/ab da 466) eLla Spezia (497,0 kg/ab da 499,6). Ciò è segno di una raccolta differenziata che, fatta eccezione per La Spezia (78,3%), non cresce quanto dovrebbe.
I numeri della differenziata sono infatti pressoché gli stessi del 2022: leggermente migliorata Genova 38,6% (36,2% nel 2022), Savona 44,5% (da 41,4%) e Imperia a 67,8% (da 67,3%). Non abbastanza per incidere sulla produzione di spazzatura destinata alla discarica in modo significativo.
«Da questi dati è evidente che occorre un’accelerazione nell’applicazione delle misure previste dal Piano regionale dei rifiuti in particolare per l’adozione della tariffazione puntuale, per le politiche volte alla riduzione e per la realizzazione dei biodigestori», aggiunge Borromeo.
Cala il consumo di acqua procapite, ma ancora si registrano troppi sprechi
Per quanto riguarda il consumo domestico di acqua, la Liguria riduce i consumi migliorando rispetto alla media italiana (159 l/ab giorno) ad esclusione di Savona con 163 l/ab giorno. I dati degli altri capoluoghi: a La Spezia si consumano 142 l/ab giornalieri, a Genova 136, a Imperia 102.
Rimane tuttavia alto il dato sulla dispersione idrica di acqua potabile dove la media nazionale, pari al 36%, viene nettamente superata dal 53,0% di La Spezia e dal 49% di Imperia. Nella provincia d’Imperia quest’estate sono state adottate diverse misure per contrastare l’emergenza siccità e sono stati presentati alcuni nuovi progetti per ridurre gli sprechi sul servizio. Genova e Savona disperdono rispettivamente il 27% e il 15%.
«A fronte di queste dispersioni, pensiamo sia giusto investire sull’efficientamento della rete di distribuzione, sul recupero delle acque reflue per il riuso (lavaggio strade, irrigazioni…) prima di affrontare progetti impattanti quali grossi impianti di desalinizzazione di cui invece si continua a parlare», continua Borromeo.
Strade liguri: non cresce l’offerta del TPL, ancora poche isole di traffico e piste ciclabili
Per quanto riguarda il Trasporto pubblico locale, Genova è al secondo posto per numero di passeggeri: i suoi 360 pass/ab vengono superati soltanto a Venezia con un incremento pari al 23% rispetto al 2022. Tuttavia, resta invariata l’offerta del servizio con una percorrenza km-vettura/abitante pari a 48. Questo dimostra un peggioramento della qualità del servizio offerto.
Imperia resta invariata con 11 passeggeri su ab. e 16 km-vettura/ab. Savona passa da 39 a 42 pass/ab ma scende da 36 a 35 km-vettura/ab. Migliora La Spezia passando da 70 a 102 pass/ab e da 38 a 43 km-vettura/ab.
Ancora troppo poche le isole pedonali (mq per abitante): Genova segna 11,0 mq/100 ab (pari alla dimensione di un foglio A4 per persona, come nel 2022), a Savona 17,2 mq/100 ab, La Spezia 5,5 mq/100 ab e Imperia 5,8 mq/100 ab. Dati ampiamente sotto la media nazionale, pari a 48,43 mq/100 ab.
Migliorano leggermente le infrastrutture ciclabili regionali, pur restando molto al di sotto della media nazionale (10,65 m eq/100 ab). Se Genova non raggiunge ancora il metro per abitante (0,73), Imperia registra 6,89 metri equivalenti su 100 abitanti, La Spezia 4,91 m eq/100 ab e Savona 4,69 m eq/100 ab.
«A Genova si auspica che incomincino presto gli interventi deliberati per le ciclabili urbane ed universitarie, peraltro finanziati da PNRR, che come sappiamo ha dei tempi stringenti», aggiunge Romolo Solari, FIAB Genova.
Da segnalare la cattiva gestione del verde pubblico con performance al di sotto della media nazionale e dove si evidenzia la difficoltà sul reperimento di dati aggiornati
A Genova ci sono 14 alberi per 100 abitanti,12 alla Spezia, 8 a Imperia, non disponibile il dato di Savona. La media nazionale sono 24 alberi/100 ab.
Il metodo seguito: la disamina dell’insieme delle aree urbane – disponibile grazie al sistema di valutazione di Ecosistema Urbano 2023 esamina oltre 30mila dati raccolti attraverso questionari inviati da Legambiente ai 105 Comuni capoluogo e informazioni di altre fonti statistiche accreditate. I parametri che determinano la classifica delle performance ambientali dei Comuni di Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente sono 19 e prevedono l’assegnazione di un punteggio massimo teorico di 100 punti, costruito caso per caso sulla base di obiettivi di sostenibilità. I punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica visto che esiste almeno un capoluogo che raggiunge il massimo dei punti assegnabili per ognuno degli indici considerati). La media del punteggio dei capoluoghi sale e si attesta a 56,41%. Quota 100 non è raggiunta da nessuna città e, a differenza della passata edizione, dove nessuna città riuscì a superare quota 80, quest’anno ci riescono in tre: Trento, Mantova, Pordenone. La soglia dei 75 punti su 100 quest’anno è oltrepassata, oltre che dalle prime 3, anche dalla quarta, Treviso, e dalla quinta, Reggio Emilia. Sono invece 11 le città che superano il punteggio di 70 su 100 (tra queste La Spezia).
I dati del report sono consultabili sulla mappa interattiva – ecosistemi.legambiente.it