Non si fermano le denunce sindacali in merito a problemi di sicurezza sul lavoro e cattiva manutenzione nello stabilimento genovese di Acciaierie d’Italia: nella mattina di ieri alcuni carri ferroviari sono usciti dai binari in direzione aeroporto, mentre si apprestavano ad uscire dalla zona “ramblé”, un nuovo caso di deraglio all’ex Ilva di Cornigliano.
L’episodio non è una novità: i sindacati infatti protestano da tempo per i mancati interventi sulle rotaie interne dello stabilimento. I rischi per i lavoratori non sembrano diminuire, malgrado la cassa integrazione e la produzione ai minimi storici per lo stabilimento ex Ilva. Da settimane CGIL, Fiom e le altre sigle segnalano le carenze dell’impianto in merito alla sicurezza sul lavoro e chiedono finanziamenti in merito, oltre alla chiarezza.
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Dopo il primo presidio in piazza di due settimane fa, venerdì 20 ottobre i lavoratori hanno marciato a Roma in uno sciopero generale di tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia, rivendicando il diritto ad avere dalla dirigenza risposte certe in merito al futuro dell’azienda.
In particolare, gli operai di Genova e di tutta Italia chiedono che siano coinvolti gli azionisti, sia pubblici che privati, sottolineando il ruolo strategico che il settore siderurgico continua a ricoprire nell’economia nazionale. Il peso sul PIL di questo comparto industriale, però – segnalano i sindacati – non si traduce in investimenti, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori.
L’episodio di Cornigliano di ieri mattina sembra rimarcare le denunce delle ultime settimane. I sindacati hanno deciso di scrivere una volta di più alla Prefettura e alla Asl3.
«Questo deraglio all’ex Ilva di Cornigliano appare particolarmente grave per l’accentuata inclinazione raggiunta dei carri deragliati, con il rischio di caduta dei coils trasportati, che rende più complicate e rischiose le operazioni di rimozione dei rotoli trasportati prima o durante l’intervento della squadra dei ‘binaristi’ per il recupero dei carri sui binari», riporta la nota di RLS/RSU Acciaierie d’Italia Genova. «Trattasi del terzo evento in 11 giorni. Le linee ferroviarie interne sono ormai quasi del tutto impraticabili. Ma ciò che ci preoccupa maggiormente è il rischio per i lavoratori che continua a crescere, giorno dopo giorno».