Ottobre rosa: prevenzione in piazza, oltre 150 donne alle visite gratuite di piazza De Ferrari
GENOVA. Ha riscosso numerose adesioni l’iniziativa organizzata da Regione Liguria e Alisa in collaborazione con LILT per l’Ottobre rosa, mese dedicato alla prevenzione dei tumori femminili. Oltre 150 donne infatti si sono recate negli ambulatori mobili allestiti per tutta la giornata di sabato in Piazza De Ferrari dove medici specialisti si sono messi a disposizione per consulenze e visite senologiche gratuite.
I volontari LILT hanno inoltre distribuito materiale informativo sulla campagna e sui servizi di prevenzione LILT.
“Prevenzione e diagnosi precoce sono fondamentali di fronte a patologie come queste, come è fondamentale una sempre maggiore consapevolezza dei rischi legati ad esse – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Regione Liguria sostiene e crede fermamente nell’importanza di iniziative come quella dell’Ottobre rosa, capaci di diffondere la cultura della prevenzione e che sono indispensabili per diffondere sempre di più un messaggio fondamentale: uno screening fatto in tempo può salvare le vite di tante donne”.
“Un ringraziamento per questa iniziativa va alla LILT – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola- con la quale pochi giorni fa in Regione abbiamo presentato insieme questo ‘Ottobre Rosa’ dedicato ai tumori della sfera femminile. È evidente che avere a disposizione senologi in grado di eseguire visite, dare consigli e tranquillizzare le donne di fronte a un nodulo sospetto è importante. Un ringraziamento va anche alle donne che hanno compreso come, attraverso la prevenzione, il tumore della mammella si diagnostica in fretta e si può trattare: da questa combinazione di eventi si ottiene la guarigione. Questa è la testimonianza che associazioni come la LILT, insieme al supporto della Regione e il coinvolgimento totale della popolazione, rendono questo tipo di patologia aggredibile e curabile. Iniziative come questa vanno nel solco della medicina di prossimità della sanità diffusa che noi vogliamo implementare perché portare la visita, la tecnologia vicino ai cittadini riesce a far aumentare l’aderenza, sconfiggere quelle difficoltà che a volte portano a non eseguire lo screening e quindi poi a diagnosticare la malattia in fase più avanzata”.
C.S
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