Teatro di Balbo

Le leggende dei teatri di Roma. Tra fantasmi, draghi e tesori nascosti

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Roma è una città ricca di storia, arte e cultura, ma anche di misteri e leggende che si intrecciano con i suoi monumenti e i suoi luoghi simbolici. Tra questi, i teatri antichi hanno una particolare importanza, sia per il loro valore architettonico che per le storie che li circondano.

Uno dei teatri più antichi e famosi è il Teatro di Marcello, costruito tra il 46 e il 13 a.C. per volere di Giulio Cesare e Augusto.

Ospitava fino a 20.000 spettatori ed era dedicato al nipote preferito di Augusto, Marcello, morto prematuramente a 19 anni.

Secondo una leggenda, lo spirito di Marcello si aggirerebbe ancora tra le rovine del teatro, accompagnato da una musica dolce e malinconica. Alcuni sostengono di aver sentito il suo lamento o il suo canto nelle notti di luna piena.

Un altro teatro legato a una tragica vicenda familiare è il Teatro di Pompeo, costruito tra il 61 e il 55 a.C. ed oggi scomparso.

Si trovava nella zona tra Campo de’ Fiori e Sant’Andrea della Valle ed era il primo teatro in muratura di Roma. Qui avvenne l’assassinio di Giulio Cesare, il 15 marzo del 44 a.C., per mano di una congiura guidata da Bruto e Cassio. Si dice che il fantasma di Cesare si manifesti ogni anno in quella data, insieme a una serie di fenomeni paranormali, come luci, ombre, rumori e odori di sangue.

Un teatro meno noto ma non meno affascinante è il Teatro di Balbo, voluto da Lucio Cornelio Balbo, costruito nel 13 a.C. e di cui oggi rimangono pochi resti nel rione Sant’Angelo.

Il teatro era parte di un complesso che comprendeva anche un odeon, una cripta e un portico.

Secondo una leggenda, sotto il teatro si nasconderebbe un tesoro nascosto da Balbo che era noto per la sua ricchezza e generosità. Il tesoro sarebbe custodito da un drago alato che si sarebbe visto uscire dal sottosuolo in alcune occasioni.

L’odeon era un piccolo teatro coperto, destinato a spettacoli musicali e poetici. Sotto l’odeon si trova una galleria segreta che conduce al palazzo imperiale sul Palatino. Si narra che Domiziano usasse questa via per sfuggire ai suoi nemici o per incontrare le sue amanti.

Queste sono solo alcune delle leggende dei teatri di Roma che testimoniano come la città eterna sia un luogo dove la realtà e la fantasia si fondono in modo sorprendente.

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Info Rita Ferranti Noviello

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Rita F. Noviello autrice di libri (scrittrice è troppo impegnativo) dal 2005. Cresciuta a Genova fino all’età di sedici anni da genitori pugliesi, dopo aver vissuto per un periodo a Manfredonia, attualmente vive a Roma dove collabora con un’associazione di promozione sociale come mediatrice culturale specializzata in lingua francese. Vincitrice di vari premi letterari, uno dedicato proprio alla “sua” Genova, al suo attivo ha la pubblicazione di cinque libri di narrativa e due di poesia. Collabora inoltre con una casa editrice romana per la quale pubblica racconti brevi. Altra sua grande passione, quella radiofonica che le ha permesso di presentare anche spettacoli di piazza, passione che ora sta trascurando per continuare a scrivere e pubblicare le sue opere. Appassionata di storia, tradizioni e culture di tutta Italia ama far scoprire a chi la circonda curiosità e aneddoti di vario genere.

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