L’Automobile Club d’Italia ha diffuso le statistiche relative agli incidenti stradali del 2022 con il confronto rispetto all’anno precedente. Questo, in dettaglio, quello che riguarda Genova e provincia.
Nella provincia di Genova il tasso di mortalità (rapporto vittime/incidenti) è tra i più bassi d’Italia, inferiore ad una vittima per 100 incidenti. Tra le province con il più basso indice di gravità figurano , oltre Genova, Savona, La Spezia, Prato, Milano, Monza, Biella e Gorizia.
Nell’area Metropolitana di Genova, però, incidenti, feriti e morti crescono rispetto al 2021. I decessi sono stati 30 contro i 25 del 2021 e i 33 nel 2019.
Nella città di Genova le persone decedute a seguito di incidenti stradali nel 2022 sono state 16, due in più rispetto al 2021, ma sette in meno rispetto al 2019.
“Il basso tasso di mortalità nella città di Genova – ha dichiarato Carlo Bagnasco, presidente dell’Ac Genova – ci incoraggia a credere nella possibilità di diminuire questa strage permanente. L’incremento dei morti nella provincia di Genova tuttavia deve essere un campanello di allarme. E’ prioritario accompagnare l’inasprimento delle sanzioni e le modifiche al Codice della Strada con una azione di formazione su tutto il territorio”.
Nell’analisi dei dati su Genova, vanno evidenziati due aspetti. E’ altissima l’incidenza dei mezzi a due ruote. A livello nazionale su 303.355 veicoli coinvolti 198.839 sono autovetture e 54.582 tra motocicli e ciclomotori (il 18%). In provincia di Genova su 8229 veicoli coinvolti 3574 sono autovetture e ben 3259 tra moto e ciclomotori (il 40%). E ancora: la guida distratta è ormai la causa principale degli incidenti mortali. A livello nazionale è causa principale insieme alla velocità, mentre in provincia di Genova è la prima causa in assoluto (41% gli incidenti a causa di guida distratta contro il 23% causato dalla velocità).
“I dati vanno interpretati – spiega il direttore dell’Automobile Club di Genova, Raffaele Ferriello. – Nella nostra città occorre fare formazione mirata, puntando sui corretti comportamenti di guida dei veicoli a due ruote e dei pericoli dell’uso dello smartphone alla guida. Regione, Comune, Forze dell’Ordine, ACI e scuole devono collaborare per pianificare azioni formative coordinate. Ad oggi questo avviene troppo poco e solo sporadicamente”.
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