Ad allarmare l’aumento di casi di depressione che sfocia in abuso di farmaci e forme di autolesionismo
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che cade oggi 10 ottobre, è bene spendere due parole sui nuovi dati riscontrati nel territorio genovese riguardanti la depressione femminile.
Come emerge dal report di Rocco Luigi Picci, direttore della Salute mentale dell’Ospedale di Villa Scassi e del Distretto 10 di Asl3, a Genova nell’ultimo anno si è registrato un aumento del 25% di donne che soffrono di depressione e stress.
Un dato allarmante se unito all’alto numero di episodi di autolesionismo e abuso di farmaci registrato soprattutto tra le giovani donne, comprese tra i 14 e i 25 anni.
Depressione femminile: sintomi e cause
La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso. Statisticamente 15 persone su 100 ne soffrono.
Ad essere colpiti sono prevalentemente le persone tra i 25 e i 44 anni d’età e sembra essere due volte più comune nelle donne adolescenti e adulte.
Le origini della depressione femminile sono complesse e sicuramente dovute a una molteplicità di fattori.
Al di là di una possibile componente genetica, tra i fattori causali rientra il ruolo giocato dagli ormoni femminili. Secondo alcuni studi, infatti, la depressione si presenta in quelle fasi della vita della donna in cui si verificano grandi cambiamenti ormonali come la pubertà, la gravidanza e la menopausa.
Ma ovviamente il fattore biologico non è l’unico motivo che provoca depressione nelle donne. La causa può essere anche da ricondurre a un fattore psicologico che può portare a una maggiore vulnerabilità ad acquisire il disturbo depressivo.
Senza dubbio, invece, è il fattore scatenante che provoca il manifestarsi della depressione. Di solito è un evento stressante o un qualche tipo di tensione che turba la vita di una donna, portandola a valutare la propria esistenza in termini di perdita d’importanza e di non accettabilità.
Aprire un dialogo diretto con la popolazione femminile genovese
“I servizi della Salute mentale della Asl3 hanno registrato un incremento complessivo delle prestazioni di circa il 90% in un anno con un raddoppio dei casi di depressione: una crescita che ovviamente definiamo come significativa, con un +41%, di richieste da parte di pazienti giovani nel 2022, rispetto al 2021. Una percentuale che si aggrava se la rapportiamo al 2019: l’aumento di casi di depressione giovanile schizza a +65%”. Così afferma Picci, ricordando poi che l’aumento dei casi, sia anche dovuto agli effetti a lungo termine causati dalla pandemia.
“Stress, ansia e depressione colpiscono le donne in maniera doppia rispetto agli uomini ora, in più, ci troviamo nel pieno dell’onda lunga della crisi pandemica: e se i problemi sanitari si sono risolti in tempi relativamente brevi, quelli psicologici avranno una gestione ben più lunga e complessa“
Picci afferma, poi, che la principale reazione delle giovani donne è quella di affrontare stress e ansia abusando volontariamente di farmaci e praticando forme di autolesionismo.
In vista della drammaticità di questi dati – e in occasione dell’Open day della salute mentale, per la giornata di domani mercoledì 11 settembre 2023 – il dottor Picci ha organizzato un ‘filo diretto telefonico’.
Dalle ore 15 alle 18 Picci risponderà alle chiamate che arriveranno al numero 010.849.93.23, rispondendo a questioni relative ad ansia, stress e depressione.
Inoltre, sarà possibile per l’intera giornata inviare email con proprie domande a insalute@asl3.liguria.it.
Prevenire la depressione: Asl3 e la peer education
Picci afferma, inoltre, che per prevenire queste forme di depressione – che sfociano sempre più nell’autolesionismo e nell’abuso di farmaci – bisogna attuare dei piani di prevenzioni volti a educare e formare in primis gli adolescenti.
Per questa ragione Asl3 sta pensando alla peer education, l’educazione tra pari, da attivare in alcune scuole superiori. Oltre a parlare con gli adolescenti, Picci sottolinea l’importanza di fare formazione anche ai professori poichè sono i primi, al di fuori delle famiglie, a rendersi conto se qualcosa non va negli adolescenti.
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