Nessun ampliamento a livello amministrativo del Parco di Portofino, nel passaggio da ente regionale a nazionale. I Comuni coinvolti rimangono dunque Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure, come stabilito alla creazione del parco quasi novant’anni fa. Il Ministero dell’Ambiente ha inviato la bozza del decreto che sarà firmato a breve da Gilberto Pichetto Fratin e che conferma la proposta di Regione Liguria. Bocciata dunque le proposte di associazioni ambientaliste di ampliare il territorio tutelato dal Parco di Portofino, a cui si erano detti contrari anche i tre comuni coinvolti. Portofino dunque diventa così il secondo parco nazionale in Liguria, dopo le Cinque Terre.
Secondo il testo del decreto, il Parco Nazionale di Portofino resta provvisorio
È infatti necessario, secondo il Ministero, rivedere le norme di salvaguardia, in modo da includere nel Parco Nazionale anche l’Area Marina Protetta di Portofino. Una volta che Roma e la Regione avranno trovato un accordo in tal senso, il Parco e il suo perimetro definitivo saranno definiti con un decreto del Presidente della Repubblica.
La nota ministeriale conferma quanto affermato tempo fa nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Regione e dal ministro per l’Ambiente: i due insieme avevano confermato l’istituzione del Parco nazionale di Portofino mantenendo lo schema storico dell’ente regionale, sia come territorio che come enti locali coinvolti.
«Siamo soddisfatti e condividiamo pienamente l’impostazione del Ministero», ha commentato il presidente Giovanni Toti. «Sono state accolte in toto le nostre osservazioni. Ritengo che la perimetrazione provvisoria proposta dal ministro Pichetto Fratin da un lato garantisca la tutela e la conservazione della porzione di territorio di maggior pregio ambientale e, dall’altro, costituisca il punto di partenza per traguardare l’intesa sulla perimetrazione definitiva».
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Stando al vice presidente della Regione Liguria – con delega ai Parchi e al Marketing Territoriale – Alessandro Piana, con questo decreto «parte una nuova stagione per il Parco in cui potremo dedicarci completamente al rilancio e alla valorizzazione della biodiversità, così spiccata nella nostra regione. È importante più che mai ora focalizzarsi sull’operatività e su politiche a sostegno, cogliendo appieno le opportunità che si profilano per una realtà fondamentale della nostra terra, sia dal profilo ambientale sia da quello del marketing territoriale».
Anche il sindaco di Portofino Matteo Viacava, presidente del Parco e dell’Area Marina Protetta, si è detto soddisfatto: «Quando tra il 2016 e il 2017 era partito l’iter per l’istituzione del Parco Nazionale, avevamo dato il via libera a questa perimetrazione: abbiamo mantenuto gli accordi presi, grazie anche all’impegno della Regione. Sono contento anche di uscire da questo periodo di incertezza, durante il quale abbiamo comunque investito risorse per 450mila euro per il ripristino di strade storiche e manutenzioni. È giusto partire così, con il nucleo originario del Parco, perché i nostri Comuni sono abituati a lavorare con il Parco, rispettandone vincoli e complessità per tutelare appieno la biodiversità che caratterizza questo territorio, che è la nostra più grande ricchezza. Nulla impedirà in futuro di valutare eventuali richieste da parte di altri Comuni».
Il Pd contesta la decisione del Ministero di dare vita a un Parco nazionale di Portofino piccolo e poco pratico per la salvaguardia del territorio
Il capogruppo Partito democratico in Consiglio regionale, Luca Garibaldi, ha rilasciato una nota: «Il governo asseconda la Regione e dà il via libera ad un Parco minuscolo, escludendo Comuni che volevano farne parte. Un regalo di Toti alla Lega, per ottenere il terzo mandato, ma è l’ennesima occasione persa per lo sviluppo della Liguria. Oggi il Governo dà l’ok alla proposta della Regione di un Parco “francobollo“. Ancora una volta non si rispettano la volontà dei territori e si escludono dal parco i Comuni – Rapallo, Zoagli, Coreglia, Chiavari – che avevano chiesto di farne parte; uno schiaffo allo sviluppo verde e sostenibile del Tigullio e della Liguria».
Tra i componenti del Partito Democratico insoddisfatti, anche la deputata e vicecapogruppo Pd alla Camera Valentina Ghio, già sindaca di Sestri Levante, che si è detta «stupita della scelta del ministro Fratin per aver approvato un parco sottodimensionato escludendo territori e aree di pregio che meritavano di essere inclusi e che avrebbero garantito maggiore sviluppo e tutela».
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Oltre al Pd, rimane scontento anche il Coordinamento per il Parco Nazionale di Portofino e dal Comitato “Tutti per il Parco”, che proponeva da diversi anni con il passaggio ad ente nazionale l’allargamento a 7 comuni, includendo Coreglia Ligure, Rapallo, Zoagli e Chiavari, oltre a Leivi, che ha già richiesto formalmente di entrare a far parte del Parco. Questa proposta aveva riscosso il sostegno di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Federparchi, oltre a diverse associazioni ambientaliste locali e nazionali.
L’idea di allargare il territorio del Parco presuppone di evitare speculazioni edilizie a ridosso dei confini attuali dell’area protetta, mettendo a rischio le attività del territorio e le comunità locali. Un parco più ampio inoltre potrebbe richiedere maggiori risorse economiche al Ministero, rispetto a quanto ottiene a oggi dalla Regione. Tutti questi ragionamenti però non hanno fatto cambiare idea ai decisori.
Alle critiche politiche, il governatore Toti ha replicato seccamente
«Il Parco nazionale di Portofino concordato da Regione Liguria e Governo segue proprio le indicazioni dei sindaci, con particolare attenzione a quelle amministrazioni che del parco regionale hanno sempre fatto parte, e unifica in una sola governance parco e area marina, in modo da dare una gestione unitaria nella protezione dell’ambiente. Questa impostazione salvaguarda le aree naturalisticamente più pregiate, senza per questo inchiodare sull’altare di un ambientalismo ideologico l’intero Tigullio, un’area che funge da traino per il turismo nella nostra Regione, dove si sta registrando un gigantesco sviluppo, in cui si stanno investendo capitali enormi in nuove strutture ricettive, per porti e nuovi servizi per il turismo e che è meta privilegiata per yacht, charter, turismo nautico e crociere. Il Pd cavalca ormai la deriva ideologica del segretario Schlein, che vuole inchiodare questo Paese e ormai, da partito del lavoro, si è trasformato in partito della decrescita».