Si è svolta a Torino la seconda edizione de “L’Italia delle Regioni“, il festival nazionale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome tenutosi dal 30 settembre al 3 ottobre.
Tanti i temi affrontati dalla mobilità alla logistica, dalla sanità all’innovazione, fino alle reti di conoscenza e di ricerca oltre ai grandi eventi in programma nei prossimi anni.
Italia delle Regioni, le dichiarazioni del presidente Mattarella
La giornata di lunedì 2 ottobre è stata aperta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha parlato di unità e coesione:
“E’ una occasione, dopo l’intesa sottoscritta a Monza, per rilanciare questo messaggio di unità e di collaborazione con tutte le Istituzioni del nostro Paese, con l’Unione europea, ambito che è sempre più importante e fondamentale per il futuro del nostro Paese. Le Regioni siano l’asse portante, la colonna vertebrale del nostro Paese; di un’ Italia che contiene una ampia varietà di specificità, di condizioni, di ambienti, di tradizioni, esperienze, con una conseguente grande ricchezza e naturalmente con numerosi problemi. Vi sono divari che vanno colmati“
“Vorrei richiamare– ha detto ancora il capo dello Stato -, apprezzando le parole del presidente Fedriga che ha ricordato come quello che vi anima sia il senso di servizio alle istituzioni, al fare squadra, a collaborare secondo quello spirito che poi è un canone costituzionale delle ‘leale collaborazione’. In questo spirito si svolgono queste giornate, grazie di quanto fate“, ha proseguito Mattarella.
Il Presidente ha poi parlato di territorio e cambiamenti climatici dicendo: “Importante è il tavolo di confronto predisposto e scelto a difesa del territorio -ha sottolineato il Capo dello Stato. Per la gestione degli eventi disastrosi che frequentemente il mutamento climatico provoca nel nostro Paese e per la difesa e il rispetto del territorio. Tra qualche giorno con il presidente Fedriga e il presidente Zaia saremo sulla diga del Vajont che continua perennemente ad esprimere e a ricordare una lezione terribile e indimenticabile, di come sia indispensabile il rispetto del territorio“.
Sul tema dell’autonomia Mattarella ha aggiunto: “La nostra Costituzione si ispira al valore principio e al lavoro dell’Autonomia, dove la repubblica è una è indivisibile ma già all’articolo 5 riconosce e promuove le autonomie” e sottolinea quindi l’esigenza di collaborazione, ha detto ancora il presidente Sergio Mattarella parlando al Festival delle regioni.“
L’intervento del presidente Toti
“Un evento importante perché, dopo la prima edizione in Lombardia, oggi sbarca nella culla della piazza che è stata simbolo e motore dell’unità nel nostro paese. Per questo portare le regioni dentro questa simbolica unità d’Italia vuol dire immaginare l’Italia del futuro, immaginare l’Italia unita, unica, che lavora come stato-sistema e stato-paese, ma che sa anche valorizzare le sue peculiarità, le sue esperienze, le sue vocazioni, divise tra molte regioni, e anche tra molti comuni e territori”. Ha esordito Giovanni Toti.
“E’ un evento che solidifica e accende la capacità di collaborazione istituzionale tra livelli di governo, valorizza le specificità delle singole regioni – ha proseguito il presidente Toti – e fa anche da strumento per chiedere al Governo centrale una serie di cose che le regioni chiedono da molto tempo: per quanto riguarda la Liguria da sempre chiediamo semplificazione, velocità nell’organizzare le infrastrutture, maggiore autonomia per gestire al meglio la promozione turistica e territoriale, e anche i nostri porti, noi abbiamo l’area portuale più grande del Paese, al servizio delle industrie del nord. Quindi, un momento di promozione delle istituzioni e regioni, che talvolta sfuggono al cittadino, ma sono pezzi importanti per il motore di crescita e sviluppo dell’Italia”.
Italia delle Regioni, nella giornata conclusiva anche la premier Meloni
Nella giornata conclusiva della conferenza è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni, che ha trovato un gruppo di contestatori da attenderla in piazza Castello, a cui sono seguiti poi scontri con le forze dell’ordine. Meloni ha parlato di PNRR, di sanità, di crisi demografica e della natalità e di autonomia finanziaria.
“L’autonomia finanziaria proseguirà senza stop – ha detto Meloni – Più potere alle regioni che avranno dimostrato di aver speso i soldi in modo virtuoso. Penso che sia l’occasione per costruire un’Italia più unita, forte e coesa, dove garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti. Sul PNRR -Abbiamo deciso di intervenire, riunendo sia le gestione il Pnrr sia i fondi di coesione, per avere una visione unitaria e strategica delle risorse che avevamo a disposizione“
E poi ha preso in mano la “patata bollente” che riguarda la sanità e natalità con una premessa:
“Quando l’orizzonte di un governo è un anno, un anno è mezzo, si tende a privilegiare la spesa pubblica, quello che torna subito in termini di consenso, anche se non è la cosa più importante in termini di strategia. L’impegno sulle liste di attesa per abbatterle lo ribadiamo anche oggi, e bisogna lavorare passo dopo passo, il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura“. Ha ribadito che, oltre alla sanità, le priorità del suo governo sono: i redditi e la natalità.
Successivamente la premier si è spostata al museo Risorgimentale con il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e i governatori, dove sono stati celebrati i 40 anni di conferenza Italia delle Regioni.
Foto di copertina: immagine di archivio
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