In aula i dirigenti del Ministero delle Infrastrutture, Mauro Coletta e Vincenzo Cinelli
Comincia oggi la seconda fase del processo per il crollo del ponte Morandi. Dopo una lunga fase iniziale dove sono stati sentiti i testimoni convocati dall’accusa e dalle parti civili, adesso verranno ascoltati in aula i primi imputati.
Tuttavia, delle 58 persone convocate, solo 18 hanno accettato di presentarsi di fronte a giudici, pubblico ministero e avvocati.
A deporre nella giornata di oggi, lunedì 18 settembre 2023 sono stati i due dirigenti del MIT Mauro Coletta e Vincenzo Cinelli. Secondo le accuse, Coletta e Cinelli sarebbero stati al corrente dello stato di degrado di Ponte Morandi.
Processo Morandi, seconda fase: parlano i dirigenti del MIT
Mauro Coletta è stato responsabile della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 2015 al 2017.
Secondo i pm, durante il suo mandato Coletta aveva disposto dei controlli sul viadotto Polcevera, imponendo limitazioni e sospensioni del traffico; quelle stesse limitazioni che poi sono state effettuate dopo la tragedia.
In qualità di capo dell’Ispettorato Vigilanza Concessioni Autostradali di ANAS, Coletta il 3 giugno 2009 scrisse una lettera dove chiedeva di effettuare delle attività di controllo straordinarie sulle “opere d’arte” (ponti, viadotti, cavalcavia, gallerie, ecc.) allo scopo di verificare il rispetto di tutte le norme di sicurezza.
“Dei risultati dell’attività di controllo dovranno essere relazionati in modo dettagliato i competenti Uffici Ispettivi Territoriali, ai quali dovrà essere immediatamente segnalata anche ogni eventuale accertata anomalia. Questi Uffici avranno cura di effettuare, ogni volta che risulterà opportuno, specifici riscontri, raccordandosi, per quanto di rispettiva competenza, con le altre articolazioni operative dello scrivente Ispettorato di Vigilanza” – si legge nella lettera.
La risposta di Autostrade per l’Italia fu immediata. Il Direttore dei Servizi Tecnici Riccardo Mollo, altro indagato, rispose che dei controlli erano già stati programmati e che sarebbe stata inviata una relazione in merito al MIT entro il mese di ottobre.
In soli 4 mesi, l’unica opera delle 978 ad essere segnalata fu quella della galleria Coronata, situata sull’estremità del Ponte Morandi in direzione Savona.
Coletta avrebbe dovuto richiedere maggiori informazioni in merito alla mancata segnalazione di anomalie riguardanti Ponte Morandi, visto che aveva richiesto dei controlli approfonditi proprio per accertare lo stato del ponte, ma non lo fece.
I pm dunque accusano l’imputato di non aver fatto i dovuti controlli. E mettono anche in dubbio l’affermazione secondo cui Aspi in soli 4 mesi sarebbe riuscita a controllare tutte quelle opere, verificandone lo stato di sicurezza.
Cinelli: “L’intervento di retrofitting della pila 9 spettava agli uffici territoriali”
“Le Uit, le Unità ispettive territoriali, mi inviavano regolari report, la priorità del Ministero è sempre stata la sicurezza”
Così afferma, alle domande del pm Airoldi, Vincenzo Cinelli – ex Direttore generale del MIT – a cui Donferri Mitelli (responsabile delle manutenzioni Aspi) nel febbraio del 2018 aveva segnalato l’urgenza di effettuare un intervento di retrofitting sul Ponte Morandi.
Intervento urgente in particolare sulla pila 9 del ponte, quella che poi ne causò il crollo.
Secondo Cinelli, infatti, le misure di controllo in questione non erano a carico degli uffici romani ma del Comitato interno al Provveditorato regionale alle opere pubbliche. Quest’ultimo avrebbe dovuto rilasciare un’accurata relazione sulla effettiva sicurezza del Morandi.
Processo Ponte Morandi: le prossime udienze
Dopo Cinelli e Coletta, domani e mercoledì 20 settembre, compariranno in aula il dirigente di Autostrade Claudio Bandini, il dirigente ministeriale Giovanni Proietti e l’ingegnere e professore universitario Antonio Brencich.
Entro la fine dell’anno, poi, verrà ascoltato anche Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Aspi, e Michele Donferri Mitelli, l’ex super manager di Aspi.
A gennaio, al via la terza fase del processo
Una volta esaurite le deposizioni degli imputati il processo entrerà infine nella terza fase, quella considerata decisiva dove saranno sentiti i consulenti della difesa.
Tuttavia si dovrà aspettare fino al 2025 per sapere il verdetto della sentenza di primo grado.
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