In Italia, il richiamo della caccia echeggia nuovamente nei boschi.
17 settembre, la stagione venatoria è pronta a riaprire le sue porte, testimoniando il perseverare di una pratica radicata profondamente nel tessuto culturale del nostro paese.
In 16 regioni, i preparativi sono già in pieno svolgimento, inaugurando la pre-apertura della stagione venatoria 2023-2024. Tuttavia, a causa delle recenti inondazioni, l’Emilia Romagna ha deciso di posticipare l’inizio al 1° ottobre, dimostrando prudenza e responsabilità nell’attenersi ai protocolli di sicurezza.
Nonostante le pressioni delle lobby green, che hanno portato a ritardi nella pre-apertura in Campania e Molise, il Governo si è fatto carico della situazione attraverso l’attuazione di un piano straordinario quinquennale. Questo piano, attento alla sicurezza di cittadini e biodiversità, prevede un “controllo” strutturato delle specie considerate pericolose per l’uomo.
L’Europa, dal canto suo, sta indagando sulle potenziali violazioni delle norme europee in materia di caccia, attraverso una procedura EU Pilot, focalizzando l’attenzione sul divieto di utilizzo e detenzione di piombo nelle munizioni da caccia nelle zone umide… se piove pallini in inossidabili.
La pratica della caccia, con le sue ritualità, rappresenta una tradizione che affonda le radici nella storia umana, un’attività che unisce l’uomo alla natura in una danza ancestrale di vita e morte.
In Italia, le specie cacciabili sono solo 21, e la necessità di un controllo regolamentato si rende ogni giorno più evidente, con l’invasione di animali di grossa taglia degli spazi urbani, anche per prevenire bracconaggio e azioni improvvisate, che potrebbero comportare sproporzionati rischi legali per il singolo.
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La Caccia: Custode di Tradizioni e Biodiversità Si Prepara a Riaprire la Stagione
Il governo, con una visione lungimirante, sta lavorando ad un’ampia regolamentazione venatoria che non escluda nessuna specie e che possa garantire una caccia sicura e regolata in ogni periodo dell’anno. In linea con l’articolo 9 della Costituzione, che riconosce la biodiversità come un valore fondamentale da tutelare, la politica sta discutendo proposte di legge volte a conferire alle regioni pieni poteri nella gestione delle specie di grande taglia che possono rappresentare un pericolo per l’uomo.
La priorità, ora, è garantire ai cacciatori l’utilizzo di munizioni adeguate, preservando nel contempo la sicurezza e il benessere della comunità e dell’ecosistema. L’Emilia Romagna, nonostante la preoccupazione per la peste suina, è pronta a entrare in questa nuova stagione venatoria con responsabilità e dedizione, salvaguardando le tradizioni e la biodiversità che costituiscono il cuore della nostra cultura e del nostro paese.