Nuove indiscrezioni su modifiche al progetto dello SkyMetro in Val Bisagno in vista della presentazione ufficiale che dovrebbe avvenire ai primi di ottobre.
Tra le modifiche che sarebbero allo studio di Systra Sotecni, Italferr e Architecna Engineering, ci sarebbe lo spostamento dei piloni previsti in precedenza nell’alveo del Bisagno e l’inserimento di circa 30.000 metri quadri di pannelli solari fotovoltaici.
Correzioni che permetterebbero di ridurre in maniera importante i rischi idrogeologici e l’impatto dell’opera a livello paesaggistico – verrebbe meno anche la necessità di ridefinire l’argine del torrente.
Ti potrebbe interessare: Autostrade liguri: chiusure notturne programmate nel nodo di Genova
Efficienza energetica ed economica con le modifiche allo SkyMetro
L’introduzione del sistema che sfrutta il sole per creare elettricità dovrebbe inoltre provvedere al 50% del fabbisogno energetico dell’impianto. I pannelli fotovoltaici dovrebbero infatti produrre circa 9 milioni di kilowattora ogni anno, generando un risparmio notevole per il prolungamento esterno della metropolitana in Val Bisagno.
Per contenere i costi, inoltre, le stazioni previste “Adriatico” e “Bligny” dovrebbero essere accorpate in una sola fermata presso l’attuale ex officina Guglielmetti, dove dovrebbe sorgere la rimessa AMT e un polo di interscambio con le linee collinari su gomma. Poiché le stazioni al momento sono una delle voci di costo più alte dell’intero progetto, ciò potrebbe portare un risparmio importante.
Questa modifica si aggiunge a quanto pre-annunciato mesi fa dall’Assessore Campora, ossia lo spostamento della stazione di riferimento per lo stadio in Piazza Romagnosi, in corrispondenza del parcheggio di Marassi. Ciò in un colpo solo risolverebbe eventuali problemi di ordine pubblico, ma anche non interferire con le attività scolastiche del Firpo-Buonarroti, visto che la scuola si sarebbe trovata l’impianto dello SkyMetro a una distanza risibile dalle proprie finestre.
Sarebbe stata superata anche la problematica legata alla stazione in collegamento con Brignole senza dover costruire nel letto del Bisagno né sacrificare alberi per il tracciato.
Costi e tempistiche dello SkyMetro allo stato attuale
Tutte queste modifiche ed altre ancora dovrebbero spingere verso il progetto verso il traguardo della versione definitiva, in cerca soprattutto di tutte le voci di risparmio attuabili per rimanere nel budget di 398 milioni di euro stanziato nel 2022 dal governo Draghi.
Una boccata di ossigeno in tal senso arriva anche dalla normativa sull’adeguamento dei prezzi ma sarà necessario rinunciare ad abbellimenti e rifiniture non strettamente fondamentali.
L’altro punto di domanda rimangono i tempi di avvio dei cantieri.
Il Comune spera ancora di poter partire entro il 2024 ma non è detto che la finestra di tre anni per completare il progetto possa essere rispettata.
Questo prima ancora di considerare i ricorsi e le battaglie legali del Comitato Opposizione Skymetro ValBisagno Sostenibile che si oppone a questa grande opera sostenendo un progetto precedente per realizzare una tramvia, con costi e tempistiche molto più bassi.
Oltre a ciò, fa discutere anche la deroga alla fascia di inedificabilità (10 metri dagli alvei dei torrenti) introdotta recentemente da una modifica al regolamento regionale in merito. Una norma che ha già fatto discutere ma che, probabilmente, non potrà essere contestata in un tribunale fintanto che non sarà applicata nella pratica.
In ogni caso, per tutti i dettagli del progetto dello SkyMetro definitivo dovrebbe essere ormai questione di settimane. La presentazione al pubblico infatti avvenire a inizio ottobre sulla piattaforma digitale Dialoghi in città.
Ti potrebbe interessare anche:
Terzo Valico, Milano e Genova più vicine: presto un nuovo Triangolo Industriale