Carlo Calenda si spiega a Genova. In un incontro pubblico organizzato per dare il benvenuto ai 30 fuori usciti dal Pd lo scorso venerdì, tra cui Cristina Lodi e Pippo Rossetti, il leader di Azione ha spiegato la sua posizione in merito e ha parlato del cosiddetto “conflitto d’interesse” tra il benvenuto all’ala dem e la vicinanza a Marco Bucci.
La questione più problematica rimangono i due consiglieri che si sono autosospesi dal partito – Federico Barbieri e Lorenzo Pasi – per candidarsi proprio con Bucci con la lista Genova Domani. Una volta eletti, i due sono rientrati in Azione, continuando però ad appoggiare il sindaco di centrodestra. Diverse voci critiche nell’area Pd hanno inoltre ricordato i vari tentativi di avvicinamento anche con Giovanni Toti, quando stava ancora cercando di costruire un partito di centro al momento del distacco da Forza Italia.
«Non abbiamo mai appoggiato Toti», ha ricordato però Calenda nel corso dell’incontro. «Nella scorsa legislatura l’ho incontrato 28 volte, perché si è inventato 77 centri, poi è scappato dal centrodestra, poi all’offerta di 4 parlamentari ci è rimasto. Bucci è una questione diversa, perché abbiamo lavorato insieme sull’Ilva. Sulla specifica questione Bucci è stato una persona seria e si è comportato seriamente. Questo è un giudizio che rimane».
Tuttavia, continua Calenda, non ci sarebbe alcun tipo di conflitto d’interesse o di confusione
«Non abbiamo appoggiato Bucci alle elezioni perché aveva una compagine di governo molto di destra, e noi non le appoggiamo», ha spiegato ancora Calenda. «Due ragazzi iscritti ad Azione si sono candidati con la lista di Bucci, si sono sospesi per farlo, sono stati eletti nella lista civica, li abbiamo fatti rientrare in Azione, però hanno il gruppo della lista civica di Bucci. Ho parlato con loro oggi, ritengono questa situazione insostenibile e li capisco, perché noi avremmo rappresentanti all’opposizione di Bucci e di Toti, e ho detto che è giusto che si faccia un chiarimento, e che loro, secondo il mandato, lavorino con Bucci».
Per evitare dunque la strana situazione di avere esponenti dello stesso partito sia nella maggioranza che all’opposizione in Consiglio Comunale, dunque, Pasi e Barbieri dicono di nuovo addio ad Azione e rimangono in Genova Domani.
Il commiato secondo il leader sarebbe in toni amichevoli e affettuosi. Il rientro temporaneo dei due consiglieri era avvenuto per fare in modo che ci fossero degli esponenti di Azione in Consiglio, situazione che con il passaggio di Cristina Lodi ora permette di stare all’opposizione togliendo un consigliere al Pd.
Genova, Calenda spiega la linea: concretezza senza ideologia
«Ho chiesto a Roberto Donno, Cristina Lodi e Pippo Rossetti di riorganizzare il partito che cresce, saranno i punti di riferimento. Solitamente le persone vengono quando è facile, venire quando è idealmente giusto è tutta un’altra cosa», ha concluso Calenda.
Per quanto riguarda il rapporto con Sindaco e Presidente di Regione, la linea rimane quella di Azione attuata anche in Parlamento: la parola d’ordine è oggettività assoluta. Se Bucci e Toti fanno delle cose buone per Genova e per la Liguria, spiega Calenda, bisogna riconoscerlo e aiutarli a portarle a termine. Se sbagliano, ai nuovi iscritti sarà chiesto di non limitarsi a puntare il dito per evidenziare l’errore, ma di proporre qualcosa di alternativo e potenzialmente migliore per superare l’impasse. Una linea che i nuovi consiglieri comunali e regionali sembrano determinati a sposare.
«In Azione ho trovato una casa, ho trovato me stessa nel manifesto e nei suoi valori, e questo non significa che ho rinnegato quanto fatto sino a oggi», ha commentato durante la conferenza stampa Cristina Lodi. «A chiunque me lo chiederà, spiegherò perché non sono più nel Pd».
Anche il consigliere regionale Pippo Rossetti ha detto la sua spiegando che «siamo entrati in Azione perché non vogliamo il metodo che abbiamo vissuto, sofferto e subito dentro il Pd. Siamo usciti in 30, ma entriamo uno per uno, chi vuole, da solo».
Il commento del Sindaco Bucci sulla trasmigrazione dei dem verso Azione
Chiamato in causa per la strana situazione venutasi a creare in Consiglio comunale, il Sindaco Marco Bucci in mattinata aveva commentato l’ingresso dei 30 esponenti Pd in Azione.
«Io penso che Calenda continui a essere un amico, poi come nei fidanzamenti succede che qualcuno possa rompere. Abbiamo lavorato bene fino ad adesso, e ora non vedo perché dobbiamo smettere. Si metteranno d’accordo, io non ho problemi, dal 2017 abbiamo una visione di città e la stiamo portando avanti nell’interesse dei cittadini, chi ci vuol stare è benvenuto. Io con Azione e Calenda ho sempre avuto ottimi rapporti, non vedo problemi in futuro, magari chi li vede sono i signori del no, quelli che perdono i pezzi per strada».