ROMAGNA – L’alluvione fa male al futuro delle aree interne. Nasce il comitato “Amici della Collina”, a Roncofreddo, fra Cesena e Rimini. Un gruppo di cittadine e cittadini ha formato il sodalizio civico che servirà per tenere alta l’allerta soprattutto sulla condizione delle strade, e quindi della viabilità, dell’autunno prossimo.
Il comitato Amici della Collina, frazioni di Diolaguardia, Oriola, Adriano, Montecodruzzo è stato costituito formalmente il 30 agosto scorso.
Amici della Collina ha subito inviato una lettera aperta ai sindaci di Cesena, Enzo Lattuca, e di Roncofreddo, Sara Bartolini ed al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dove “fa seguito alla precedente già inviata in data 10 agosto per conto dei residenti – si legge in una nota del Comitato – nella quale si segnalava la preoccupazione dei cittadini per lo stato di grave pericolosità in cui versano le strade collinari che potrebbe ulteriormente aggravarsi con le prossime piogge autunnali e per le quali si chiedeva un intervento immediato. Purtroppo – lamentano i residenti della zona – a distanza di un altro mese e circa quattro dall’alluvione, ed escludendo i primi interventi in massima urgenza per liberare le strade dalle frane, poco o nulla è cambiato e la preoccupazione dei residenti aumenta. Per quanto citato il Comitato segnala nuovamente alcune priorità assolute per le quali occorre intervenire immediatamente senza attendere le piogge autunnali che sicuramente ne appesantirebbero il quadro”.
La missiva arriva dopo la visita del commissario straordinario Figliuolo, che ha promesso interventi garantendo che i soldi ci sono. Che le risorse sono pronte. Ma dove stanno?, paiono chiedersi da queste parti.
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Tutte le settimane, se non giornalmente, Bonaccini invita a fare presto. Ed i paesi rischiano di essere i più danneggiati anche in prospettiva, nel futuro.
Fra le priorità assolute intanto il Comitato segnala ai sindaci e alla presidenza della Regione Emilia Romagna:
- la sistemazione immediata della frana in SP 101, zona Montereale, che insiste su metà carreggiata e, la sistemazione anche dell’altra metà che potrebbe collassare all’arrivo delle prime piogge se non si interviene tempestivamente,
- la sistemazione della frana molto pericolosa in carreggiata SP 75 in curva a Diolaguardia nei pressi del civico 1300;
- la messa in sicurezza della SP che da Oriola va verso Montecodruzzo; la
- messa in sicurezza della Strada Comunale Via Rudigliano che va verso Ardiano;
- un rapido intervento su alcuni punti della SP 101 dove sono state sistemate le frane asportando la terra scesa in strada;
- il sostegno alle famiglie sfollate che vivono in uno stato di totale disagio anche economico per le spese che personalmente devono sostenere a cui ora si somma anche l’affitto.
I comuni della Riviera Adriatica che hanno affrontato la stagione turistica hanno fatto uno sforzo immane per riprendersi in tempo, potendo contare su risorse importanti delle casse comunali e dei risparmi dei titolari delle attività commerciali colpite dai danni dell’alluvione. Con il sostegno della rete di solidarietà fatte di maglie molto larghe, grosse.
Per i paesi dell’entroterra, come al solito, il discorso resta comunque diverso. E la situazione molto più difficile da affrontare in solitudine. L’autunno delle piogge arriverà. E il dissesto idrogeologico è la spada di Damocle dei paesi dell’Italia intera.
NUNZIO FESTA
Foto di copertina: Caritas Italiana
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