Addio a Giuliano Montaldo, eterno ragazzo del cinema

Addio a Giuliano Montaldo, eterno ragazzo del cinema

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Si è spento oggi, 6 settembre 2023, Giuliano Montaldo, attore e regista genovese all’età di 93 anni. Era uno degli ultimi registi della grande generazione che, a partire dagli anni ’60, ha fatto grande nel mondo il cinema italiano.  Montaldo è mancato nella sua casa di Roma, dove da tempo si era stabilito, con a fianco la moglie, Vera Pescarolo, la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti, Inti e Jana Carboni. Per scelta della famiglia non ci sarà un funerale pubblico.

Giuliano Montaldo, una carriera iniziata con Achtung! Banditi!

Nato a Genova il 22 febbraio del 1930, a vent’anni Montaldo scende a Roma per cercare la fortuna nel cinema in pieno dopoguerra. La sua carriera, per caso o per fortuna, inizia proprio in Liguria con il film Achtung! Banditi! (1951) a cui partecipa inizialmente come aiuto regista. Lo sceglie Carlo Lizzani al suo esordio alla macchina da presa, proprio perché genovese: gli serve una persona pratica dei luoghi dove si andrà a girare in modo da non sprecare neanche una lira del piccolo budget a disposizione per il film. La pellicola, girata in Val Polcevera tra Pontedecimo e Campomorone, segna anche l’esordio di Montaldo come attore nella parte del Commissario Lorenzo.

Gina Lollobrigida in una scena di Achtung! Banditi!, film d'esordio per Giuliano Montaldo

Oltre che portarlo sul grande schermo, Achtung! Banditi! segna anche l’inizio della grande amicizia con Lizzani.

I due collaboreranno anche in Cronache di poveri amanti (1954), ma nel frattempo Montaldo inizia a interessarsi di regia e prova altre professioni nel mondo del cinema, come il doppiatore.

Tuttavia, Montaldo non si metterà alla prova come regista fino al 1961, su sprone di Elio Petri, per il quale recita ne L’assassino. Amante delle sfide, il suo primo film (Tiro al piccione) si concentra sul destino di un giovane repubblichino alla fine della guerra, cosa che gli inimica parte della critica di sinistra e del suo stesso partito, il Pci. Con Petri e Giulio Questi realizza il documentario Nudi per vivere, firmato con lo pseudonimo Elio Montesti (che combina i nomi dei tre) per tutelarsi dalle accuse di oltraggio al pudore nel 1963.

Nella sua carriera ha sperimentato diversi generi, come il thriller, allargando le sue esperienze all’estero grazie all’apertura culturale negli anni ’60. In questo decennio gira film di pregio come Gli intoccabili e la Trilogia sulle aberrazioni: Gott mit uns (1969), Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1973), un vero e proprio attacco a istituzioni secolari come l’esercito, la giustizia e la chiesa. Lavora con attori importanti come Gian Maria Volonté, Edward G. Robinson e John Cassavetes.

Il cinema di Giuliano Montaldo come impegno sociale

Montaldo capisce che i generi “popolari” e il cinema d’autore non sono missioni contrastanti, anzi, che i primi possono essere utilizzati per parlare di grandi temi. Negli anni ’70 realizza l’adattamento di L’Agnese va a morire, adattamento dell’omonimo romanzo di Renata Viganò, per il quale – dato il budget risicato – mette a frutto l’esperienza degli esordi.

Altri suoi film fondamentali in tal senso rimangono Tempo di Uccidere (1989) e il suo documentario sul funerale di Enrico Berlinguer, 1984.

Il successo cinematografico gli permette anche di lavorare per la Rai, per cui realizza prima Circuito chiuso, e in seguito parte con la moglie Vera per la Cina per realizzare le otto puntate di Marco Polo, una delle prime produzioni occidentali in quelle terre dalla Rivoluzione comunista.

Nell’ultima fase della sua carriera torna a essere conosciuto come attore, lavorando con Nanni Moretti e Carlo Verdone e vincendo nel 2018 un David di Donatello come miglior attore non protagonista in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni.

 «A nome della città di Genova e a titolo personale voglio porgere le più sentite condoglianze alla famiglia di Giuliano Montaldo, grande regista, sceneggiatore e attore genovese. Oggi salutiamo con affetto e stima un grande professionista che ha fatto la storia del cinema italiano. Montaldo dieci anni fa ha ricevuto il Grifo d’Oro, un’onorificenza che gli è stata donata dal Comune per aver sempre portato in alto il nome di Genova anche lontano da casa», ha dichiarato il sindaco di Genova Marco Bucci per la scomparsa del regista. 

Achtung! Banditi! nel ricordo di Montaldo

In occasione dell’80° anniversario dell’armistizio, alla Casa della Maddalena era già in programma la proiezione del film di Carlo Lizzani, domani sera 7 settembre, ore 21.00.

L’evento acquisisce un nuovo sentimento alla morte di Giuliano Montaldo e diventa un modo per ricordarlo con affetto. L’evento sarà a ingresso libero, cancelli aperti dalle 20.30. Attività organizzata nell’ambito del Patto dei Sestieri, in collaborazione con Arteprima Factory. Per maggiori informazioni, contattare la Pagina Facebook del Sestiere della Maddalena.

Nell’inverno del ’44, i partigiani nascosti sull’Appennino ligure devono recarsi a Genova per procurarsi delle armi nascoste in una fabbrica. In città è in atto uno sciopero e i nazisti cercano di soffocarlo con la violenza. La fabbrica diventa teatro di uno scontro tra tedeschi e partigiani, spalleggiati dagli operai. Alla realizzazione del film partecipano alcuni che diverranno poi grandi protagonisti del cinema italiano. Oltre alla già nota Gina Lollobrigida, lavorano al film il direttore della fotografia Gianni Di Venanzo, Carlo Di Palma – operatore di ripresa – e, tra gli sceneggiatori, Rodolfo Senego e Ugo Pirro.

Il regista prende spunto da un reale fatto di cronaca per raccontare la lotta partigiana a Genova e in Liguria, ingaggiata non solo nelle montagne ma anche nelle fabbriche in città, con gli operai attivi nella Resistenza.

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