Resta in condizioni gravi l’operaio di 67 anni colpito nel pomeriggio di ieri da un jersey in cemento che un suo collega stava movimentando. L’uomo è caduto per via dell’impatto e ha sbattuto a terra la testa.
La Direzione Sanitaria dell’Ospedale Policlinico San Martino ha comunicato questa mattina che il ferito si trova attualmente ricoverato presso la Neurorianimazione al 3° piano del Monoblocco. L’operaio ha riportato un politrauma con grave trauma cranico ed è sottoposto a ventilazione meccanica e monitoraggio intensivo, in prognosi riservata.
L’incidente sul lavoro si è verificato a Calata Bettola, nel Porto di Genova, poco prima delle 15:00 di ieri
Sul posto, oltre al primo soccorso, è intervento anche il nucleo PSAL (Prevenzione e Sicurezza Ambienti di lavoro) della Asl per indagare sull’accaduto, oltre agli uomini della Capitaneria di Porto. Dalle ricostruzioni finora sembra che il ferito stesse assistendo da terra alle movimentazioni di un collega: il carico è sfuggito e si è abbattuto dall’alto sull’operaio, che è stato scaraventato a terra.
Dure le reazioni dei sindacati. «Ancora una volta ci troviamo a dover portare un infortunio gravissimo come testimonianza di quanto sia urgente aumentare gli investimenti in formazione e prevenzione dei rischi», hanno commentato in una nota congiunta Fabio Servidei, segretario confederale Uil Liguria e Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil. «In questa dinamica non manca solo cultura della sicurezza, ma anche il buon senso: a 67 anni nessun operaio dovrebbe correre questi rischi, soprattutto con le dinamiche sempre più frenetiche del porto, sommando le variabili dipendenti anagrafiche ai numeri terrificanti degli infortuni e malattie professionali nel 2023».
Uil rincara la critica: «Il dramma degli infortuni nei cantieri non ha bisogno di riempire le prime pagine sempre attraverso queste tragedie, occorre un piano serio e coerente con il diritto alla sicurezza su tutti i luoghi di lavoro. La Uil Liguria e la Feneal Uil Liguria esprimono la massima vicinanza al lavoratore coinvolto, che si trova in condizioni estremamente critiche, ai suoi colleghi e alla sua famiglia».
Per CGIL bisogna aumentare i controlli
«Proprio oggi una delegazione di edili genovesi della Fillea Cgil si è recata a Vercelli per partecipare allo sciopero e alla manifestazione che il sindacato confederale ha organizzato per dire basta a tragedie sul lavoro come quella che ha coinvolto 5 operai a Brandizzo. Continuiamo a denunciare una realtà che ha assunto dimensioni di gravità inaccettabili. Per stroncare la piaga degli infortuni sul lavoro occorre aumentare i controlli: occorrono maggiore formazione e qualificazione delle imprese. Il fatto che un infortunio sul lavoro di tale gravità sia accaduto in un cantiere così importante, come quello del nodo ferroviario del Porto di Genova, impone una riflessione ancora più attenta. Spesso il sindacato denuncia come proprio negli appalti e subappalti comandi la fretta e il dover rincorrere maggiori margini di profitto».
La nota pubblicata da Fillea Cgil
«Il tema della sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale non più trascurabile e su cui è giunto il momento di intervenire tempestivamente. Riteniamo che ogni disegno che riguarda il rilancio della portualità debba mettere al centro la formazione, la tutela e il miglioramento delle procedure di sicurezza. Soprattutto a Genova dove i diversi cantieri aperti uniti ai diversi lavori richiedono un grado maggiore di controllo e attenzione», ha commentato Valentina Ghio, componente commissione trasporti alla Camera e vicecapogruppo PD. La parlamentare ha anche porto gli auguri una rapida ripresa e una completa guarigione all’operaio rimasto coinvolto nell’incidente sul lavoro nel Porto di Genova.
Secondo Ghio, è importante che una quota del PNRR sia utilizzata per fare in modo che le misure di sicurezza siano fortemente potenziate. «La sicurezza non può e non deve essere più considerata un costo, una voce su cui tagliare, ma deve diventare una priorità e un investimento su cui puntare».