LiguriaDay Quotidiano online
Stando ai dati raccolti dal Cruscotto degli indicatori statistici dell’ufficio studi di Camera di Commercio, il numero di imprese liguri che hanno cessato la propria attività nel secondo trimestre del 2023 sembra aver subito un’ulteriore crescita.
Ad un anno esatto di distanza, circa 1873 aziende in regione hanno chiuso i battenti, quasi 500 in più rispetto al secondo trimestre del 2022.
A detenere il preoccupante primato tra le città liguri è Genova, unica in Italia a mostrare un trend negativo tra aprile e giugno di quest’anno soprattutto nei settori dei trasporti, del commercio e delle spedizioni.
Nello specifico, circa 56 aziende specializzate nei trasporti e 367 esercizi commerciali hanno cessato la propria attività rispetto al 2022.
Medaglia d’argento per La Spezia, seguita infine dalle restanti due province liguri, con quasi 483 iscrizioni cancellate da parte delle imprese nel trimestre aprile-giugno a distanza di un solo anno. Importante però specificare che la maggior parte di questi recessi appartengano al periodo post-pandemico, in quanto molte aziende hanno avviato le pratiche a posteriori, rendendo l’attuale e parziale rilevazione statistica potenzialmente ingannevole sotto alcuni aspetti.
Ti può interessare leggere anche > Bonus trasporti, apertura delle domande il 1° settembre
Non solo dati negativi
I dati raccolti hanno inoltre individuato nella grande distribuzione la principale problematica per gli enti commerciali locali, le cui difficoltà hanno portato ad una compressione di quasi 3.000 impiegati.
Nonostante ciò, alcune informazioni incoraggianti lasciano ben sperare per il futuro, dallo slancio dell’imprenditoria femminile in diversi settori produttivi, alle attività avviate dai giovani e alle oltre cinquecento domande raccolte dal Comitato per Cassa Commercio per migliorare la qualità dei servizi.
Degna di nota anche la minore flessione delle iscrizioni di società straniere alla Camera di Commercio, con un calo dello 0,7% rispetto al 3,3% registrato a livello italiano. Cresce lievemente anche il mondo delle assicurazioni e del credito tra Savona e Imperia, mostrando i primi risultati positivi del progetto di sostegno alle imprese messo a punto dalla Regione Liguria.
Considerando i ritardi da parte di molte aziende del territorio nel comunicare la cessazione della propria attività, anche la situazione a Genova appare un po’ meno drammatica del previsto, soprattutto grazie alle quasi 200 aperture registrate nello stesso periodo.
Le possibili soluzioni
Occhio comunque a sminuire una problematica che sta colpendo negli ultimi anni la regione e l’intero paese, con l’aumento della povertà e l’oscillazione dell’inflazione. Puntando i riflettori sul nostro territorio, come sottolineato dal segretario generale di CGIL regionale, Maurizio Calà, nonostante la terziarizzazione della Liguria, c’è ancora tanto da fare per potenziare il turismo e gli altri settori “stagionali” e, di conseguenza, più precari. La questione principale, però, sembra essere legata alle infrastrutture, ambito penalizzato da rallentamenti e dall’interruzione del Superbonus 110%.
Una potenziale soluzione sarebbe inoltre stata recentemente proposta da Mario Ghini, segretario della UIL ligure, attraverso nuovi e corposi investimenti mirati per aumentare l’occupazione, invertendo i trend negativi e sfruttando finalmente appieno le risorse e i vantaggi dell’appeal turistico della regione. Dunque, per quanto la strada sia ancora lunga, serve la massima collaborazione da parte di tutte le parti in gioco, mettendo da parte ogni controversia per puntare al bene comune della città e dell’intero territorio ligure.
Ti può interessare leggere anche
I crocieristi amano la Liguria. Numeri boom per i porti di Genova e La Spezia
