Il Talento di Roma

Il gatto a TeverEstate, la rassegna de Il Talento di Roma

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Il Talento di Roma tutto l’anno, tra i suoi scopi principali, ha quello della promozione della lettura e degli stimoli che transitano attorno al mondo dei libri.

Attraverso i dialoghi con gli scrittori, si mira a rinsaldare e riavvicinare le varie articolazioni sociali in momenti di incontro che uniscono gli interessi culturali alla convivialità e alla narrazione del territorio capitolino.

Abbiamo dialogato con Chiara Mazza, fondatrice e presidente dell’associazione omonima.

Qual è l’idea alla base della rassegna Il Gatto a TeverEstate, all’interno del palinsesto dell’Estate Romana sulle banchine del Lungotevere Tor di Nona a Terrazza Tevere, a cura de Il talento di Roma?

Il Talento di Roma nasce per invertire la narrazione della Capitale che negli ultimi anni è incastrata in un dualismo poco realistico tra Suburra e Caro Diario.

Tutta la frammentazione del territorio in quartieri, cluster e viuzze ha penalizzato profondamente la Capitale a più livelli: sociale, culturale ed economico.

Noi vorremmo, attraverso la promozione della lettura e le visite guidate, richiamare il residente ad occupare fisicamente lo spazio cittadino. Con i nostri canali digitali-blog, newsletter e social vogliamo aprire uno spazio di riflessione sullo stato delle cose in città.

Per questo, quando ci hanno chiamato a realizzare la rassegna, abbiamo pensato ad un cartellone vario che comprendesse autori che già avevamo conosciuto nei nostri appuntamenti invernali come Simone Tempia, Maria Grazia Calandrone, Camilla Ghiotto, Luca Ricci, Nella Frezza e altri, e abbiamo selezionato case editrici romane come Red star press, RDF, il ramo e la foglia, Tempesta editore per iniziare ad aprire una riflessione sulla editoria indipendente romana.

Come vengono scelti gli autori per le presentazioni?

Generalmente leggo i libri che mi vengono proposti e se trovo qualcosa che mi colpisce e che trovo adatto all’idea di fondo de Il Talento di Roma contatto l’ufficio stampa della casa editrice o direttamente l’autore.

Quello che per noi è importante è creare un ponte tra lettori ed autori e far dialogare le persone sui libri, creando una comunità. Quando un autore che ci piace accetta, è sempre una grande gioia.

Cosa pensi dello stato di salute delle iniziative inerenti alla cultura sul territorio della Capitale?

Roma è un pullulare di iniziative e soggetti che fanno cultura senza fare davvero rete.

Forse quello che servirebbe è un maggior dialogo tra realtà e una certa concertazione unitaria.

Perché da soli non si va da nessuna parte, invece insieme, con tutti i rischi del caso, si può fare moltissimo.

Manca il dialogo continuo necessario a “fidarsi”, fenomeno unito anche ad una mancata pianificazione dei rapporti tra pubblico e privato in ambito culturale.

Come curatrice della casa editrice indipendente Tempesta, ci spieghi il tuo lavoro?

Per Tempesta editore dal 2022 curo la collana Daje interamente dedicata a Roma e dintorni.

La città eterna con i suoi personaggi, le sue storie e i percorsi alternativi che ci aiutano a conoscerla più a fondo.

È una collana varia che al suo interno si divide in narrativa, saggistica, poesia e guide alternative della città eterna intesa nel senso più ampio.

Tempesta mi ha dato molta libertà di azione, per questo li ringrazio infinitamente.

Fino ad oggi abbiamo pubblicato tre volumi 365 giorni a Roma di Sara Pietrantoni, La verità arriva all’improvviso. Dieci racconti di donne romane di Paolo Vanacore e Due donne di Nicola Manuppelli con Pasquale Panella.

L’intenzione è quella di raccogliere storie e voci della città per costruire un racconto plurale e vivo della capitale.

Riguardo all’editoria indipendente mi fai una domanda molto complicata perché non è un panorama omogeneo: a fianco a case editrici che cercano davvero di costruire percorsi coerenti e dall’identità definita c’è un crescere di piccole e piccolissime realtà che fanno fatica a trovare il loro percorso nel panorama romano.

Posso dire che ce ne sono alcune, anche di piccolissime dimensioni, che fanno un lavoro egregio di selezione dei testi e che sono molto attente al rapporto con gli autori.

Sarebbe molto bello condurre una indagine ragionata di queste realtà per conoscere la realtà di un settore complesso come quello editoriale

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Info Gisella Blanco

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Gisella Blanco è nata a Palermo nel 1984 e vive a Roma da diversi anni. Ha iniziato a scrivere poesia da bambina e ha conseguito diversi premi letterari. E’ laureata in legge, si occupa di divulgazione letteraria poetica, collabora con blog, riviste cartacee e giornali per i quali scrive note critiche, recensioni, articoli, interviste e saggi. E’ vicedirettrice della rivista on line Le città delle donne, scrive per la rivista Leggere Tutti cartacea e on line, per Atelier Poesia, per Laboratori Poesia. Conduce dirette, programmi e iniziative culturali fruibili su YouTube e sui principali social.

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