LiguriaDay Quotidiano online
Il cambiamento climatico colpisce duramente la logistica marittima, con il blocco del Canale di Panama.
Panama infatti è vittima di una grave siccità, che ha portato le autorità locali a limitare i passaggi di navi portacontainer nel Canale. Rispetto alla media consueta di 40 navi al giorno, l’Autorità del Canale di Panama (ACP) ha deciso di limitare a un massimo di 32 passaggi al giorno almeno fino al 2 settembre. Non è ancora chiaro se dopo questa data i traffici ritornino alla normale portata o se verranno ancora ridotti.
Ciò ha portato a una “fila” di almeno 200 navi in attesa, da un lato o dall’altro dell’istmo, per entrare nel canale. Considerando che ogni anno circa 14.000 navi commerciali transitano per Panama, è facile intuire quanto questo collo di bottiglia potrà costare in termini di ritardi e, di conseguenza di denaro per tutta la filiera della logistica.
«Il grande svantaggio che il Canale di Panama ha come rotta marittima, è che noi operiamo con acqua dolce, mentre altri usano acqua di mare», aveva dichiarato già settimane fa l’amministratore del canale Ricaurte Vasquez. «Dobbiamo trovare altre soluzioni per rimanere una rotta rilevante per il commercio internazionale. Se non ci adattiamo, moriremo».
Per ogni nave che transita dal Canale, servono circa 200 milioni di litri d’acqua dolce per farle attraversare le chiuse
Per dare un’idea della portata, si tratta di tre volte l’acqua utilizzata in un giorno a New York City dai suoi 8,5 milioni di abitanti. Dopo di che, questa grande quantità d’acqua si scarica in mare, uno spreco di riserve idriche che il piccolo Paese centroamericano non può permettersi, con il ritorno di El Niño e il clima sempre più caldo e secco.
La gravità della siccità non ha “precedenti storici”, anche rispetto all’ultima siccità del 2019-20.
La situazione è una nuova dimostrazione dell’impatto della crisi climatica sulle imprese e sul commercio globali e l’ACP ha affermato di dover affrontare “sfide senza precedenti”. L’attuale situazione nel Canale di Panama evidenzia quanto sia vulnerabile il commercio globale agli effetti del cambiamento climatico e l’urgente necessità per le imprese di agire per mitigare i rischi.
L’ACP collabora strettamente con le compagnie di navigazione e le parti interessate per gestire le attese e fornire informazioni in tempo reale che consentano ai clienti di prendere decisioni informate. Il canale è la via preferita per molti trasportatori per collegare la Cina e la costa orientale degli USA, poiché di solito riduce i costi e i tempi di transito, in particolare per i grandi rivenditori e le società energetiche. Tuttavia, le interruzioni del canale potrebbero aumentare le tariffe di spedizione a breve termine. Secondo Peter Sand, capoanalista presso Xeneta, ciò potrebbe spingere gli operatori della logistica a modificare le loro catene di approvvigionamento.
Ti potrebbe interessare anche:
Navettamento stradale nel golfo dei poeti: al via la gara d’appalto
