Forti di una migliore preparazione e di una rosa importante, i viola strapazzano il Grifone 4-1
Lo aveva detto in conferenza stampa Gilardino, sarebbe servita la partita perfetta per stare al passo di una Fiorentina con grandi obiettivi per questa stagione. Una perfezione che, alla prima di campionato, non è arrivata dalla squadra rossoblù.
Il Genoa parte con una panchina azzoppata e paga le squalifiche ereditate dal finale in serie B di giugno, ma dimostra anche delle ingenuità caratteriali che dovranno essere rimesse in riga il prima possibile.
Genoa-Fiorentina, la sintesi della partita
Dopo un guizzo in partenza di Retegui, che prova a rendersi pericoloso in area guadagnando un calcio d’angolo, la Fiorentina imposta il gioco con abilità e mette in condizione prima Biraghi (5′) e poi Bonaventura (11′) di segnare. A un quarto d’ora dal calcio d’inizio, l’atmosfere a Marassi cambia e diventa molto pesante, sia in campo che sulle gradinate. Il ritmo di gioco viene mantenuto altissimo e il Genoa fa fatica a contenere. Non sorprende quindi che prima dell’intervallo Gonzales segni il terzo gol di testa, su corner di Biraghi (40′).
Nella ripresa Gudmundsson prova a rilanciare il Grifone, dopo il minuto di sospensione al 48′ per un fumogeno arrivato dalla gradinata. Al 56′ Mandragora segna il poker, su iniziativa di Bonaventura. Un paio di minuti dopo il Genoa riesce a segnare un gol dell’orgoglio: Biraschi manda la palla in rete dopo che Frendup ha recuperato un pallone respinto dopo un calcio d’angolo.
La partita si conclude con il Genoa in avanti, ma Gudmundsson e Thorsby non trovano lo specchio della porta. Genoa-Fiorentina si chiude al 94′ con un risultato di 1-4.
Molto da lavorare per Gilardino
Stasera abbiano toccato con mano cosa è la Serie A e lo sapevamo alla vigilia visto che affrontavamo una delle prime otto squadre del campionato che ha messo più qualità e forza fisica. L’inizio è stato difficile e abbiamo creato poco nell’arco dei 90′ per mettere in difficoltà la Fiorentina. Invece i toscani ci hanno creato diversi problemi ma ci vuole del tempo per noi che attendiamo anche i diversi nuovi acquisti che sono di qualità e possono fare la differenza come Messias e Malinovsky. Però dobbiamo fare meglio e avere un atteggiamento diverso. Dispiace perchè nello stadio c’era grande entusiasmo e ringrazio i tifosi per il sostegno che ci hanno dato. La volontà è di crescere e si può fare anche attraverso le sconfitte.
L’analisi di Gilardino non accampa giustificazioni. Ci sarà molto su cui lavorare e riflettere, tra cui la prestazione opaca di Retegui, forse il più atteso in campo in questo esordio, che però si è trovato spesso solo. Domenica prossima trasferta a Roma per incontrare la Lazio. Sono molte le riflessioni da fare, in attesa che tutti gli acquisti dell’estate siano disponibili in campo.