Come dicevamo nella scorsa puntata, tre canali di scolo delle acque di palude furono realizzati nella zona attualmente ricompresa nel quartiere Infernetto e diretti verso quelli di Casal Palocco e Stagni di Ostia. E ciò avvenne dal 1884 al 1886 allo scopo di prosciugare definitivamente sia gli stagni che le paludi malariche che da secoli persistevano alle spalle delle dune costiere.
I canali sono tuttora presenti, sebbene non più in uso. E purtroppo non sono più neanche funzionali a favorire il deflusso derivante dalle forti piogge degli ultimi anni, che, sempre più abbondanti, si accaniscono durante l’autunno su questa parte dell’entroterra costiero.
Infatti nel corso degli ultimi quindici anni, le acque meteoriche assieme a quelle di scolo passanti nei canali, invadono sia i quartieri citati fino a Ostia Antica, che gran parte del restante territorio dell’intero entroterra ostiense.
E a dimostrazione di ciò, dopo un‘alluvione eccezionale avvenuta il 20 ottobre 2011 si registrarono diversi feriti tra i residenti tra cui la prima vittima di alluvioni sul territorio in epoca moderna, Sarang Perera, un trentunenne di origini srylankesi che viveva insieme alla giovane moglie e alla figlia di due mesi in uno scantinato andato sommerso dalle acque; oltre ad aver procurato ingenti danni per milioni di euro sia a private abitazioni che a diverse aziende agricole presenti in gran numero nel quartiere residenziale dell’Infernetto.
Anche a Ostia la situazione attuale non è di molto migliore rispetto al suo entroterra, soprattutto lungo la costa, dove la forza erosiva naturale del mare, che dagli inizi del Novecento continua ad avanzare costantemente verso l’entroterra, sta procurando addirittura danni maggiori. Tra i recenti avvenimenti storici, dopo le precedenti visite alle parrocchie di Ostia, Axa e Acilia da parte di Papa Giovanni Paolo II, nel 2010, il 20 marzo, il pontefice Benedetto XVI, partecipò alla cerimonia liturgica della Dedicazione della nuova chiesa di San Corbiniano all’Infernetto.
E’ stata la prima volta che un romano pontefice visitasse questo quartiere popolato oggi da oltre trentacinquemila residenti. Mentre quattro anni dopo, il 16 febbraio 2014, fu Papa Francesco a celebrare il rito medesimo nella nuova chiesa di San Tommaso Apostolo, nel medesimo quartiere.
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