Una delle cose che difficilmente sfugge all’occhio dei cittadini (e degli automobilisti) è l’aumento vertiginoso del costo della benzina. Stando alle statistiche disponibili sul portale governativo Osservaprezzi Carburanti, la Liguria è la quarta regione più cara per la benzina, con una media di 1,96 euro al litro, e la seconda regione con il maggior prezzo del gasolio (1,87) dopo la provincia di Bolzano. Lo strumento messo a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy permette di monitorare costantemente le tariffe dei distributori della nostra città e del territorio circostante con pochi semplici click.
Tornando al micidiale caro prezzi che sta interessando in nostro paese negli ultimi tempi, è fondamentale ricordare che il costo del prodotto non dipende dal gestore della stazione di rifornimento, bensì dal proprietario (Api holding spa, Kuwait Petroleum International) in base ai dati raccolti nei diversi punti. Ad esempio, se in quartiere c’è meno traffico rispetto ad un altro o i suoi abitanti hanno una capacità di spesa differente, la tariffa potrebbe subire una variazione. Come se non bastasse, l’1% circa di commissione sui pagamenti elettronici intacca ulteriormente i minimi margini di guadagno dei gestori.
E siccome la maggior parte dei clienti paga con carta, tanto la benzina quanto i prodotti di altri settori commerciali, urgerebbe una misura ad hoc in grado di aumentare l’attuale percentuale del 50% di credito d’imposta concessa ai benzinai italiani. Dato degno di nota è che questa categoria -nonostante tutto- è quella più in difficoltà, vincolata ai prezzi dei fornitori, veri detentori del potere di contrattazione, ed esposta ai frequenti attacchi dei clienti.
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