La crisi idrica colpisce il comune di Arnasco, nel ponente savonese, dove le autobotti non bastano più per integrare le vasche dell’acquedotto.
“Le annate 2022 e 2023 particolarmente siccitose per il ponente ligure stanno mettendo in seria difficoltà l’intera comunità – spiega il sindaco di Arnasco, Matteo Mirone – Nonostante gli sforzi e una gestione oculata delle risorse idriche il perdurare delle attuali condizioni meteo mi costringono ad attuare misure drastiche e di emergenza, senza precedenti” afferma ancora, spiegando come ormai il comune si trovi ad affrontare una situazione critica e complessa da quasi 2 anni.
I cittadini stanno sopravvivendo da mesi con l’acqua razionata 3 ore al mattino, 3 al pomeriggio e 4 alla sera. Tuttavia il sindaco sottolinea come in queste ultime settimane non si è riusciti a garantire l’acqua in questi orari.
Per questa ragione Mirone ha messo a disposizione dei cittadini delle bottiglie d’acqua per uso alimentare, si distribuiranno 2 cestelli d’acqua a persona, presso la sede della Protezione Civile dalle 18 alle 20.
Tuttavia la crisi idrica di Arnasco non è un episodio isolato: “La fornitura delle autobotti è diminuita anche perché molti altri comuni si sono trovati in emergenza idrica come noi” spiega Mirone, evidenziando come il problema sia più esteso di come si pensa.
Siccità e crisi idrica: Allarme nazionale
Siccità e crisi idrica sono problemi che si ripercuotono a livello nazionale. Nel comunicato stampa del 17 giugno 2023, l’ISPRA segnala che in Italia la disponibilità d’acqua ha raggiunto il minimo storico. I deficit massimi si registrano in Sicilia, Sardegna e nel distretto del fiume Po.
Anche l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche conferma l’allarme siccità. I dati evidenziano una decrescita sostanziale della maggior parte dei corpi idrici nel territorio nazionale e anche la Liguria è indicata tra le maggiori regioni a insufficienza idrica.
Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, si esprime così sulla questione: “Di fronte alle conseguenze della crisi climatica non possiamo che ribadire l’urgente necessità di avviare una strategia per dotare il Paese di infrastrutture multifunzionali atte a gestire l’acqua, stoccandola quando arriva per utilizzarla nei momenti di bisogno”. Un piano pensato agli albori di quest’estate e che, tuttavia, non sembra essere applicabile in egual misura su tutto il territorio.