Amici lettori di In’side Art lo ammetto, proprio oggi in occasione della ricorrenza di S. Lorenzo, quella delle notti speciali con tutti gli occhi all’insù rivolti verso firmamento, ho gioco facile ed eccomi qui a proporvi “Notte stellata” una delle opere più conosciute di Van Gogh.
La scelta vi sembra arrivata al momento giusto? Il merito è stato di Patrizia una mia cara amica Torinese perché quando gli ho chiesto di suggerirmi un’opera fra le varie mi ha proposto questa e io l’ho presa al volo. Grazie Patrizia, spero di averla ben descritta.
Ma ora di Van Gogh che posso dire che già non sia noto a tutti? Nulla e perciò vado subito a parlarvi di questa celebre opera.
“Notte stellata” è stata realizzata nel 1889 è un olio su tela nel formato 70 x 90 circa ed è esposta al Moma di New York.
Un attimo che prendo fiato, chiudo gli occhi e dirò quello che vedo insieme a voi. Riapro gli occhi e non posso fare a meno di sentirmi attratto dai cipressi in primo piano sulla sinistra che sono di colore scuro. Li guardo e mi danno l’energia per andare oltre e tuffarmi nel cielo che è protagonista; ma in realtà non mi tuffo, in realtà comincio a muovermi all’interno del dipinto come se ascoltassi una musica che proviene chi sa da dove. Sento una musica, una melodia e seguendo il ritmo comincio a muovermi insieme al pennello dell’artista.
Io lo vedo. Vedo Van Gogh tenere il pennello dall’estremità, lui lo muove ruotandolo e curvandolo lievemente senza paura del buio. Vedo Vincent prendere la materia dalla tavolozza con dolcezza. Pensate il contrario? Pensate che invece lavorasse energicamente come un pazzo accecato dalla furia creativa?
No, secondo me ha lavorato con calma a quest’opera, pennellando amorevolmente e dosando la tinta con movimenti delle mani e delle braccia decisi ma anche lenti e soffici. Di quella notte ne stava respirando il profumo e i colori di quello scenario che aveva di fronte si fondevano con la sua anima.
Tutti abbiamo bisogno di amore e la natura ci ama da sempre.
Van Gogh stava rappresentando una splendida notte stellata ma stava anche dipingendo la sua libertà di sentirsi in armonia con quello che vedeva.
Come dargli torto? Sarà capitato anche a voi di assistere a questo spettacolo. In quel momento lui inoltre voleva sentirsi come Peter Pan, uscire dalla finestra volando a braccia aperte in quel notturno tra la luna e le stelle lasciando che lo accarezzassero, dimenticando la stanza della clinica dove era stato ricoverato. Da una notte stellata simile come non rimanerne affascinati noi, come lui, bisognosi di una vitale pace interiore?
Tutto ciò è quello che importava all’artista; a tal punto da lasciare in secondo piano il villaggio anonimo e addormentato nella notte permettendo solo al campanile e alle colline di equilibrare con le loro forme tutto il resto dell’opera, tanto che sembrano uscire dalla tela proseguendo fuori del supporto la propria danza armoniosa.
Noi possiamo seguirla con la nostra immaginazione e condividere l’emozione e la felicità con Vincent Van Gogh. Sono sicuro che quando ha terminato l’opera ha sorriso soddisfatto e dentro di sé si è sentito colmo di pace e di luce. La stessa donatagli dalla luna e dalle stelle di fronte ai suoi occhi; lui non potendole toccare con mano le ha dipinte. La notte buia l’ha dipinta di blu come poi Modugno da gran poeta l’avrebbe cantata nel suo celebre successo.
Per descrivervi questa opera non servivano molte altre parole. Il 10 di Agosto, del resto, è meglio lasciar parlare il silenzio del firmamento di S. Lorenzo. Non importa se il cielo sarà limpido o oscurato, abbiamo la sicurezza che le stelle stanno lassù e noi abbiamo tanti desideri da chiedere loro.
Amici lettori, tutti noi di Liguria Day vi auguriamo buone vacanze e una buona Notte delle Stelle.
Ci rivedremo a settembre con la prossima opera a sorpresa.
Sarà sempre un piacere farlo insieme a voi e ora non posso fare a meno di suggerirvi di godere della visione di notte stellata di Van Gogh ascoltando “Ziggy stardust” di David Bowie.
Foto: Wikipedia