Una nuova direzione generale del ministero dei Trasporti per unire porti e logistica. Lo ha annunciato oggi il viceministro Edoardo Rixi, dopo che nei giorni scorsi il titolare del Ministero, Matteo Salvini, aveva parlato della riorganizzazione delle direzioni e dei dipartimenti di cui è responsabile.
Una riorganizzazione, secondo il Ministro, dovuta alla «necessità di rendere l’apparato più funzionale ai crescenti impegni e rispondere all’esigenza di assicurare l’efficiente e puntuale raggiungimento di fondamentali obiettivi infrastrutturali e di trasporto».
In quest’ottica nascerà dunque a ottobre anche la direzione dedicata ai porti, assecondando una richiesta da tempo portata avanti da diversi stakeholder del settore marittimo e dividendo il discorso sulla navigazione da quanto riguarda la logistica a terra e le grandi opere di collegamento con i porti. Con questa separazione di tematiche, sarà possibile dare spazio anche agli interporti e alle zone logistiche semplificate».
Affermazioni che fanno ben sperare il mondo della logistica genovese che da tempo lamenta lo stato di stallo per la ZLS della Val Polcevera per la mancata nomina di un commissario
Un problema che recentemente è tornato a sollevare più volte anche Giampaolo Botta, Direttore Generale di Spediporto: «Le ZLS possono offrire semplificazioni a costo zero che, intersecandosi con zone franche ed aree doganali intercluse, agevolerebbero il lavoro di tutto il sistema portuale, anche con la possibilità di creare nuova occupazione. La nomina dei commissari deve arrivare rapidamente, perché semplificare consente di attirare investimenti che si possono legare anche a un altro asset fondamentale. Intendo quello delle infrastrutture, fisiche e digitali, essenziali per lo sviluppo, non solo portuale, di Genova, e carta preziosissima da giocare per il complessivo rilancio economico della Liguria».
Rixi in tal senso si è detto ottimista, anche se la nuova direzione generale Porti e Logistica ancora non ha un volto chiave, né è chiaro se sarà una persona interna al Ministero ad assumere l’incarico o se si chiamerà un esperto esterno.
Nel frattempo vanno avanti i dialoghi per il progetto di modifica alla legge sui porti nel 2015. Un progetto che non rischia di scontrarsi con il Piano del Mare presentato dal Ministro Musumeci a fine luglio al Consiglio dei Ministri. Nei piani di Rixi, una volta ottenuta la delega dal Parlamento entro fine 2023, si prospetta un anno almeno di dialogo e di confronto con tutti gli attori e gli stakeholder intorno alle realtà portuali italiane. Lo scopo è proporre la miglior riforma possibile che sia in grado di attrarre anche investitori italiani e internazionali.
Il Viceministro, che da tempo lamenta la mancanza di un controllo centrale sulle realtà portuali, si dice favorevole a creare un ente che dialoghi con le diverse authority
Serve una forma di potere centrale che cerchi una quadra e un compromesso tra le diverse necessità, piuttosto che mantenere tante piccole istituzioni che però non tengono presente il quadro nazionale. L’alternativa, secondo Rixi, potrebbe essere solo la riduzione delle autorità di sistema.
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