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Luca Delfino alla Rems di Pra'

Trasferito Luca Delfino alla Rems di Pra’

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Questa mattina Luca Delfino è arrivato alla Residenza  per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) Villa Caterina ubicata in Via Fedelini, nel quartiere di Pra’.

Delfino lascia il carcere dopo aver scontato 16 anni e 8 mesi per l’omicidio della ex fidanzata Antonella Multari, assassinata a Sanremo con oltre quaranta coltellate nel 2007. È stato processato anche per l’omicidio di Luciana Biggi, un’altra donna a lui legata sentimentalmente e ritrovata morta in un vicolo di Genova nel 2006. Tuttavia, da questo procedimento Delfino è uscita con l’assoluzione. A oggi l’assassinio di Luciana rimane senza colpevole.

La decisione del trasferimento ha suscitato molte reazioni avverse

Le critiche sono arrivate sia dai residenti del quartiere, che denunciano le scarse misure di sicurezza intorno alla struttura (solo a poche settimane fa risale l’ultima evasione), ma anche dei familiari delle due donne, che hanno ricevuto in questi anni minacce e temono per la propria vita.

Anche i pareri dei professionisti si dividono: Delfino ha cambiato sette carceri in sedici anni tra Liguria, Toscana e Piemonte, ma in questo periodo non ha mai seguito un percorso di psicoterapia o dei trattamenti farmacologici per i suoi problemi. Ha avuto accesso ai normali colloquio con gli psicologi ogni 6 o 12 mesi, come tutti gli altri detenuti, ma i continui trasferimenti hanno reso difficile avere una continuità di trattamento o delle terapie impostate sulle sue peculiari necessità.

Nel frattempo, è stato protagonista di altri episodi di violenza durante la detenzione: ha ricevuto un’ulteriore condanna a 4 mesi di detenzione per stalking, per aver tenuto comportamenti vessatori tenuti nei confronti di un compagno di cella nel carcere di Genova Pontedecimo. Al detenuto che poi lo ha denunciato, per di più, avrebbe confessato di aver ucciso un altro prigioniero a Sollicciano, dov’era rinchiuso nel 2018. Per questo decesso però, un apparente suicidio per impiccagione, la magistratura ha rapidamente archiviato la nuova accusa di omicidio.

Secondo gli ultimi psichiatri che lo hanno osservato recentemente, le mancate cure per la sua salute mentale e gli scarsi percorsi di reinserimento sociale – solo a Pontedecimo la direttrice avrebbe tentato di fargli svolgere dei lavori di giardinaggio all’esterno dell’istituto penitenziario – renderebbero estremamente pericoloso il trasferimento di Delfino. Dal punto di vista psicologico e sociale, sarebbe lo stesso uomo entrato in carcere nel 2007. 

Luca Delfino dovrà rimanere alla Rems di Pra’ per sei anni

La condanna prevedeva che questo periodo fosse trascorso in un ospedale psichiatrico, ma questi istituti non esistono più dal 2015. 

Com’è prassi per i detenuti che hanno commesso reati gravi e che provengono da una lunga detenzione in carcere, Luca Delfino avrà una stanza singola – che lui stesso ha richiesto. Potrà avere accesso alla televisione e a una Playstation, ma gli è vietato l’uso di Internet e di qualsiasi strumento per comunicare con l’esterno. Durante il giorno sarà inserito negli spazi comuni della struttura con altri ospiti, un grosso cambiamento per Delfino, che ha trascorso la maggior parte della sua condanna in solitudine, condividendo raramente la cella con dei compagni. 

Rimane la preoccupazione delle famiglie delle vittime

I familiari delle due donne contestano non tanto il trasferimento ma la scelta di una struttura così vicina ai luoghi dove le due donne sono morte.

Bruna Biggi, sorella di Luciana, risiede a una ventina di chilometri dalla REMS di Pra’. Vive sotto vigilanza attiva delle forze dell’ordine da quando un ex compagno di cella ha riferito che Delfino avrebbe espresso la volontà di organizzare un piano per ucciderla dal carcere facendolo passare per un incidente. 

Il direttore di Villa Caterina, Paolo Rossi, si dice scettico che Delfino possa costituire ancora un pericolo. 

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