Luca Delfino alla Rems di Prà: la decisione comunicata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il malcontento dei residenti della zona contrari a questa decisione e l’avvocato che rassicura “non ha alcuna intenzione di scappare, non è l’uomo ragno”.
La decisione dopo 16 anni e 8 mesi di carcere
E’ stato deciso per Luca Delfino il trasferimento alla Rems di Genova Prà Villa Caterina. Il killer verrà scarcerato tra il 28 e il 29 luglio dopo aver scontato una pena di 16 anni e otto mesi ma, poiché considerato ancora socialmente pericoloso dal Tribunale, dovrà trascorrere un periodo di sei anni e mezzo nella Rems di Prà, una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
La decisione ufficiale è arrivata dopo la comunicazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Accolta quindi la proposta di Prà, la destinazione tra le favorite dell’ex killer proprio in virtù della maggiore vicinanza a casa e alla famiglia.
Luca Delfino alla Rems di Prà: il malcontento dei residenti
Tante però le preoccupazioni dei residenti del quartiere: l’ipotesi del trasferimento del killer nella sede di Prà aveva già paventato polemiche e timori visto che la struttura non ha sbarre e, come documentato da alcune foto scattate dagli abitanti della zona, è facile “evadere”. I cittadini preoccupati quindi hanno raccolto firme contro il suo possibile trasferimento, ma il legale di Delfino Riccardo Lamonaca ha spiegato che il suo assistito “non ha intenzione di scappare e non è l’uomo ragno.”
Ha poi aggiunto anche: “E’ ansioso però di uscire dal carcere e intraprendere questo nuovo percorso che per lui sarà anche un percorso di cura“.
Come sarà l’adattamento di Luca Delfino nella Rems
Già avviati i primi incontri tra il Delfino e i dirigenti della struttura, a cui l’uomo avrebbe chiesto una stanza singola e il permesso che i familiari possano andare a fargli visita una volta al mese.
In stanza Delfino potrà avere tv, radio, dispositivi per ascoltare musica e una console per i videogiochi ma non saranno consentiti smartphone e altri dispositivi che permettono un contatto con l’esterno.
Le preoccupazioni dei dirigenti del Villa Caterina sono però legate a come sarà l’adattamento di Delfino nella nuova struttura dove vigono nuove regole, tra cui la convivenza forzata per molte ore al giorno con gli altri pazienti. Ore durante le quali sarà fondamentale stroncare ed evitare possibili conflitti.
L’obiettivo di questo percorso riabilitativo per Delfino sarà quello di sottoporsi ad una serie di cure che non ha mai ricevuto in carcere e che secondo i giudici della Sorveglianza sono necessarie per la sua riabilitazione.
Foto di copertina: Il Giornale
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