I tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica a livello nazionale rischiano di allontanare la popolazione dalle cure. Questa situazione, evidenziata e denunciata a gran voce dal segretario generale della CISL Liguria, Luca Maestripieri, rischia di diventare gradualmente una vera e propria emergenza sociale. Secondo le più recenti segnalazioni, un paziente in Liguria deve infatti aspettare mediamente 287 giorni per sottoporsi ad una colonscopia, 230 per una visita chirurgica vascolare in ASL1, 282 per una check-up dermatologico in ASL2, 102 per una mammografia urgente nell’ASL5 della Spezia e quasi 300 giorni per una visita pneumologia in ASL4.
La principale conseguenza di tempistiche tanto dilatate è la crescente rinuncia alla prevenzione e all’assistenza sanitaria da parte della cittadinanza. Non potendo richiedere un ulteriore sforzo al personale sanitario attualmente in servizio, alcune possibile situazione potrebbero essere un ampliamento dell’organico e un nuovo potenziamento delle strutture. E per quanto la condizione del sistema ospedaliero ligure sia migliore di quella di altre regioni, l’aumento della percentuale di rinunce alle cure per la lunghezza delle liste d’attesa (3,8% dei cittadini) e per difficoltà economiche (2,9%) non può comunque essere ignorate.
Stando ai dati studiati dalla CISL in base agli ultimi resoconti ISTAT, dal 2019 al 2022 le motivazioni di natura economica sono inoltre diminuite sensibilmente, complice la crescente rinuncia agli esami medici da parte dei ceti più abbienti. E se è vero che, citando Schopenhauer, “La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente“, urge trovare una soluzione per invertire quanto prima il trend e incentivare ciascun cittadino di prendersi cura di sé al meglio.