Mancano ormai poche ore al presidio della CGIL Imperia di lunedì 10 luglio 2023 dinnanzi all’Ospedale del rispettivo capoluogo di provincia. Come ricordato dal Segretario Generale della Camera del Lavoro imperiese, il Dottor Fulvio Fellegara, l’obbiettivo principale della manifestazione sarà chiedere a gran voce “una sanità che funzioni e che tenga conto delle esigenze di chi ci lavora e degli utenti, cittadini e pensionati“. Le condizioni del sistema sanitario sul territorio ligure e, in particolare, nell’imperiese sono infatti tutt’altro che idilliache, con numerose criticità che continuano a creare gravi disagi alla popolazione.
Principali ostacoli alla risoluzione di queste problematiche sarebbero, a detta degli organizzatori del presidio, l’immobilismo del governo e l’inadeguatezza della bozza del nuovo piano socio-sanitario regionale. La protesta non si limiterà però alla sola Imperia, bensì proverà a coinvolgere tutta la regione, partendo dai luoghi maggiormente colpiti dalle criticità: i pronto soccorso. L’enorme carico di lavoro del personale, così come le attese spesso infinite dei pazienti, sono infatti questioni estremamente serie a cui chi di competenza non sembra dare il giusto peso.
Per non parlare della mancanza di personale sanitario nei diversi ambiti, dai medici di base agli esperti settoriali, problematica che causa un ulteriore sovraccarico del pronto soccorso. Essendo particolarmente complicato trovare uno specialista, gli utenti non vengono “filtrati”, finendo così per sovraffollare le sale d’attesa nella speranza di essere visitati appena possibile. Altra grave criticità del sistema sanitario regionale (e non solo) evidenziata è stata la lunghezza delle liste d’attesa per esami specifici, con anni e anni di aspettativa prima di potersi sottoporre a interventi o controlli più complessi.
Le prime conseguenze dirette
Questa sorta di “privatizzazione indiretta”, termine coniato da Fulvio Fellegara e dal segretario con Funzione Pubblica della CGIL di Imperia, il Dottor Tiziano Tomatis, starebbe inoltre causando una graduale e pericolosa rinuncia collettiva alle cure per non essere costretti a ricorrere alla costosa sanità privata vera e propria. Nel frattempo, però, si sente parlare di nuovi e ambiziosi progetti per ampliare le strutture ospedaliere del territorio o costruirne di nuove, una tendenza di per sé positiva che, però, rischia di essere controproducente.
Un nuovo aumento della richiesta di medici e infermieri in questo periodo di magra rischierebbe infatti di provocare lo spostamento di personale sanitario da strutture “minori” già esistenti, continuando a creare “buchi” e disagi qua e là senza troppo controllo. Alcune delle proposte della CGIL imperiese per far fronte a tali problematiche e superare l’attuale immobilismo sarebbero, ad esempio, “un piano di assunzioni straordinario e un ampio progetto di formazione su tutto il territorio ligure“.
Ampia l’adesione alla mobilitazione generale da parte di alcune associazioni, partiti e movimenti regionali, tra cui Sinistra Italiana ed il movimento dei Verdi, entrambi uniti come Alleanza Verdi Sinistra. Come detto in precedenza, l’obbiettivo è quello di invertire il trend negativo e di stimolare la politica, arrivando all’utopico sogno di collaborare tutti insieme per il bene della cittadinanza.