GENOVA – Via libera della Regione allo stanziamento di quasi 2 milioni di euro per supporto ai disabili.
“Dopo di noi” è stato rifinanziato per 1.936.880 euro, quindi rimane il supporto delle persone disabili prive del sostegno familiare. Una quota di 1.436.880 è dedicata alle progettualità e alla presa in carico delle persone interessate attraverso l’assegnazione delle risorse ai Comuni capofila della Conferenza dei sindaci della Asl. La quota residua pari a 500.000 euro è finalizzata alla realizzazione di soluzioni alloggiative innovative attraverso il possibile pagamento di oneri di acquisto, locazione, ristrutturazione e messa in opera di impianti e attrezzature per il funzionamento degli alloggi stessi (domotica), anche sostenendo forme di mutuo aiuto tra le persone con disabilità, attraverso un avviso pubblico che sarà pubblicato sul sito istituzionale della Regione.
“La disabilità – ha voluto sottolineare l’assessore alle Politiche sociali, Giacomo Giampedrone, già sindaco di Ameglia, – è una condizione che riguarda certamente il singolo individuo ma molto spesso coinvolge tutta la sua famiglia, a cui è indispensabile fornire un adeguato supporto attraverso queste misure del ‘Dopo di noi’, rivolte anche a chi è privo del sostegno dei genitori”.
“Le risorse stanziate – è reso noto dagli uffici regionali – serviranno per accompagnare l’uscita della persona disabile dal nucleo familiare di origine o per evitarne l’istituzionalizzazione a favore di soluzioni di alloggio che riproducano il più possibile le condizioni dell’ambiente di origine; per interventi di supporto alla domiciliarità attraverso soluzioni di alloggio familiare o di co-housing; per programmi di accrescimento della consapevolezza e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana per raggiungere il maggior livello di autonomia possibile anche attraverso tirocini finalizzati all’inclusione sociale e alla riabilitazione; in via residuale, per interventi di permanenza temporanea in soluzioni abitative extra familiari”.
Potranno presentare domanda di contributo gli enti del Terzo settore con esperienza almeno triennale nell’assistenza alle persone disabili e le associazioni di famiglie costituite con le finalità previste.
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