Senza ombra di dubbio, il Grand Finale dell’Ocean Race si sta dimostrando un successo, sportivo e non solo, per Genova e la Liguria. Numerose le personalità chiave della politica cittadina e internazionale presenti alla prestigiosa manifestazione, a partire dal sindaco Bucci. Altrettanto vero è che l’assessore allo sport del comune di Genova, Alessandra Bianchi, si sta confermando tra le più attive e presenti durante le iniziative, le premiazioni e i vari eventi.
Nel corso di queste ultime ed emozionanti giornate di gara, la nostra redazione ha dunque avuto il piacere di intervistare in esclusiva l’assessore, parlando della competizione, della crescita esponenziale dello sport a Genova e dell’entusiasmante 2024 che aspetta la città.
Quanto è importante, per una città come Genova, essere la prima in Italia ospitare un evento così importante?
È un evento fondamentale e importantissimo per diversi aspetti, in primis quello sportivo, trattandosi di una competizione di portata mondiale e tecnicamente molto impegnativa, considerate le condizioni estreme in cui si svolge. Per non parlare dei valori di cui si fa promotore, dall’ecosostenibilità alla parità di genere, e della pubblicità che ha fatto alla nostra Genova e all’intero territorio ligure, permettendo un nostro posizionamento tra le principali città organizzatrici di eventi internazionali.
Cosa si aspetta dal futuro sportivo di Genova e della Liguria?
Stiamo lavorando tanto e l’aver ospitato eventi tanto importanti sul nostro territorio da dimostrazione del percorso di crescita intrapreso. È infatti importante che i diversi organizzatori guardino alla nostra Genova come sedi delle proprie manifestazioni. Abbiamo inoltre ottenuto l’inserimento tra le dieci città del dossier UEFA 2023 e nel 2024, anno in cui saremo Capitale Europea dello sport, ospiteremo i Campionati Mondiali di Coastal Rowing e le Finali Beach Sprint. Dunque, oltre all’impegno quotidiano e alle attività ordinarie, stiamo dando il massimo per far crescere le diverse discipline sportive ligure, farci costantemente promotori dei preziosi valori tramandati dallo sport, riqualificando, implementando e rendendo universalmente accessibili le numerose strutture del territorio.
Siamo inoltre in dirittura d’arrivo per quanto concerne alcuni progetti che aumenteranno il livello degli impianti sportivi genovesi, in primis il Palasport nell’area del Waterfront di Levante, opera che andrà a dare una forte connotazione sportiva “di livello” al restyling dell’ex area fiera disegnata dal celebre architetto Renzo Piano. Abbiamo poi altri tre progetti sportivi inseriti nell’ambito del PNRR: l’Andrea Doria, la Sciorba e la Casa della Vela, che sorgerà qui e diventerà un punto di riferimento a livello nazionale per le attività federali, per il settore paralimpico e per la formazione, consolidando ancor di più il legame tra la FIV e Genova, città in cui ha storicamente la propria sede.
Cosa lascerà questa edizione alla città?
Vogliamo che il The Ocean Race Grand Finale di quest’anno, così come l’intenso 2024 che ci aspetta, lasci un’eredità importante per il futuro, motivo per cui stiamo attuando una serie di altri progetti finalizzati alla valorizzazione e al potenziamento delle infrastrutture sportive del territorio. Vedere così tanti giovani e un pubblico tanto vasto ed anagraficamente vario ci riempie ulteriormente di orgoglio, specialmente nel momento in cui si lasciano sorprendere dagli allestimenti e dalle esperienze che abbiamo riservato loro, dallo sport, vero e proprio “padrone di casa”, alle eccellenze gastronomiche, alle innovazioni tecnologiche, partecipando attivamente a iniziative e discussioni su temi cruciali come la sostenibilità.
Degne di nota sono i “fontanoni” realizzati da IREN, punti in cui è possibile riempire d’acqua la propria borraccia contribuendo alla doverosa riduzione della quantità di plastica in circolazione, uno dei principali materiali inquinanti che minacciano la salute del mare. Per non parlare del Genova Process, un processo che abbiamo avviato per arrivare alla stesura della Carta dei diritti universali degli oceani che presenteremo all’ONU. Il successo di questa edizione storica della Ocean Race è inoltre confermato dalla presenza di numerose personalità politiche e autorità nazionali e internazionali alle iniziative e al Summit di stamattina. In poche parole, ciò che sta prendendo forma negli ultimi giorni è la sintesi di quello che Genova offre e offrirà in futuro, nonché la dimostrazione di una crescita che continuerà sempre di più nei prossimi anni.
Secondo lei, come può Genova essere un punto di riferimento nazionale grazie a questo evento?
Senza ombra di dubbio, la nostra città può essere modello e fonte d’ispirazione per tanti motivi, così com’è stato in passato con il “Modello Genova” all’indomani del tragico crollo del Ponte Morandi. Abbiamo infatti già dato più volte dimostrazione di essere una città pronta a far fronte alle difficoltà e a cogliere, anche nei momenti più complicati, spunti per crescere e migliorare. L’impegno messo nell’organizzazione e nella realizzazione dell’Ocean Race amplifica questa nostra caratteristica, evidenziando la nostra compattezza e predisposizione a lavorare insieme per raggiungere l’obbiettivo comune più importante: il bene e lo sviluppo di Genova. Vogliamo inoltre aprirci al mondo e comunicare le nostre peculiarità, tanto mediante lo sport quanto attraverso le altre iniziative e la concretezza delle nostre scelte orientate verso scelte sostenibili.
Nel corso dei 6 mesi di regata, ad esempio, siamo stati presenti con il Padiglione Genova, simbolo della città e dell’Italia intera, nelle diverse città toccate dalla regata. In conclusione, sento di sottolineare, ancora una volta, la necessità di porsi degli obbiettivi ambiziosi e di lavorare tutti insieme con costanza e determinazione per raggiungerli. D’altronde, l’impegno e il sacrificio sono valori che lo sport, e in particolare l’Ocean Race, ci insegnano, permettendoci di consolidare un nostro bagaglio di esperienze applicabili anche al di fuori del mondo dello sport.