Terminati i festeggiamenti per la promozione in Serie A dopo la dolorosa retrocessione dello scorso anno, alcune complicate dinamiche interne rischiano di scuotere il Genoa. Secondo quanto pubblicato da La Repubblica stamattina, la 777 Partners, principale azionista alla guida della società rossoblù, avrebbe infatti accusato la precedente gestione Preziosi di aver violato i “doveri di corretta amministrazione“. Per farla breve, la potente holding statunitense imputa alla vecchia proprietà di aver arrecato gravi danni economici al Genoa Cricket and Football Club, tutelando piuttosto interessi di natura personale.
Oltre ovviamente ad Enrico Preziosi, gli altri soggetti citati dal documento della 777 Partners sono stati Alessandro Zarbano, fedelissimo dell’ex patron rossoblù e AD, e i due consiglieri Diodato Abagnara e Giovanni Blondet. Nonostante ciò, l’holding ha deciso di non procedere con la causa nei confronti degli ultimi due personaggi citati, imputando al tandem Preziosi-Zarbano la responsabilità di debiti milionari (la società genoana avrebbe infatti “rimborsato” a Preziosi circa 1.280.000 euro in uno dei suoi periodi economici più burrascosi), consulenze e forniture artificiose.
In parole povere, secondo le indagini condotte dalla proprietà americana, la passata gestione avrebbe dunque spinto il Genoa a ingenti esborsi per contratti e servizi “superflui” che, in diverse occasioni, non hanno neanche portato i risultati previsti e auspicati dalla vecchia dirigenza. Per quanto i danni economici complessivi debbano ancora essere quantificati in maniera definitiva, le accuse mosse contro Preziosi non fanno che aggravare la posizione dello storico patron che, dopo aver venduto le proprie azioni nel 2021, lasciò in eredità agli statunitensi un passivo di 61,7 milioni. Ad ogni modo, non resta che aspettare e seguire gli aggiornamenti della causa civile che contrapporrà presto il passato e il presente del Genoa.