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Daniela Campoli e Alex Corlazzoli al Salone del Libro di Torino 2023
Daniela Campoli e Alex Corlazzoli al Salone del Libro di Torino 2023

Incontro con Alex Corlazzoli maestro, giornalista e scrittore al Salone del Libro di Torino 2023

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Alex Corlazzoli, nasce nel 1975, è un insegnante di scuola primaria, collabora per “Il Fatto Quotidiano”, ha operato per dieci anni come volontario in carcere e ha fondato il giornale “Uomini Liberi”. Collabora inoltre per “Altre-conomia “,” Ischool”, “Che futuro!,” Radio Capital e Radio Popolare. E’ direttore del giornale on line siciliano “Filo diretto”.
Tra i suoi libri più conosciuti: “Riprendiamoci la scuola”, “La scuola che resiste” “Tutti in classe” ,”Gita in pianura”, “Sai maestro che… Da grande voglio fare il premier” scritto insieme a Mattia Costa un suo ex allievo.

Ho incontrato casualmente Alex Corlazzoli al Salone Internazionale del libro di Torino lo scorso 21 maggio e, dato che è uno dei miei autori preferiti e condividiamo l’essere docenti/ giornalisti e l’interesse per la scrittura, ho deciso di porgli alcune domande intervistandolo per LiguriaDay sul suo ultimo libro.

-E’ un caso che hai deciso di far uscire “Lettera a una professoressa del nuovo millennio
proprio in occasione del centenario della nascita di Don Milani?

Assolutamente no. Il centenario è stato ed è un’occasione straordinaria perché i media
puntassero i riflettori sulla figura di Don Lorenzo Milani. Non potevo non cogliere questa
opportunità. Parlare di uomini come Don Milani non è facile in questa società dove persino
maestri e presidi hanno la memoria corta. Ho colleghi giovanissimi che escono dagli atenei e
arrivano tra i banchi senza conoscere “Lettera a una professoressa”, senza aver mai letto
Mario Lodi, senza aver visto Barbiana. Tutto ciò è una bestemmia! Dobbiamo impedire che
questo avvenga: io ho dato il mio piccolo contributo
.”

-Come è nata l’idea di scrivere questo libro insieme agli otto ragazzi ( otto erano anche quelli
di Barbiana)Filippo, Edoardo, Letizia, Nicholas, Chiara, Chiaretta, Tommaso e Lucia che
non sono tuoi ex alunni?

Don Lorenzo aveva scritto Lettera a una professoressa attraverso la scrittura collettiva che
aveva sempre accompagnato il suo prezioso lavoro con i montanari di Barbiana. Quando ho
pensato di riscrivere la lettera è stato immediato immaginarla con altri otto ragazzi. Non è
stato facile sceglierli. Abbiamo pensato a otto ragazzi di parti diverse del Paese, a otto ragazzi
di periferia ma alla fine abbiamo scelto otto ragazzi che avrei potuto incontrare ogni
settimana, per ore e ore. Sono ragazzi di età diverse, di scuole differenti, di provenienze sociali
divers
e”.

-Che cosa manca nella Scuola di Don Milani  come in quella di oggi?

Come dicono i miei ragazzi: tutto. Io specifico qualcosa: manca la vita. Oggi come ieri non si
legge il giornale in classe, la cronaca sta sempre fuori dalla classe. Oggi come ieri si fa perdere la passione per le discipline con i voti. Oggi come ieri il problema della scuola sono i ragazzi
che perde. Durante la pandemia avevo proposto alla ministra Lucia Azzolina di istituire una
squadra di maestri di strada: uomini e donne, educatori capaci di andare a bussare alla porta
del ragazzino che non viene a scuola, di stare con lui il pomeriggio quando suona la
campanella, di accompagnarlo in vacanza se serve. L’idea del maestro vecchio stampo deve
cambiare. Oggi serve insegnare ed educare
.”


-Quali sono le tre proposte per cambiare la scuola di oggi a cui si fa riferimento nel libro?

I ragazzi ne hanno indicate tre: introdurre l’ora di attualità; riformare i cicli; abolire i voti.
Sono tre proposte non da sognatori ma realizzabili. La prima: perché non è possibile pensare
ad una scuola dove si legge il quotidiano insieme, dove educazione civica si fa ogni ora non 33 ore all’anno? La seconda: nessun Governo ha mai preso in mano la questione della riforma dei cicli perché nessun ministro conosce veramente la Scuola. Si parla di crisi della scuola media da anni ma nessuno osa toccarla. E’ arrivata l’ora. I voti, infine. Sono la spina nel fianco, hanno ammazzato i sogni di intere generazioni. Purtroppo è la riforma più difficile da attuare perché spesso ai docenti piace arrogarsi l’inutile e stupido potere di giudicare.

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Info Daniela Campoli

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Insegnante, giornalista pubblicista dal 2013, blogger, addetto stampa, scrittrice emergente.

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