Al via domani la maturità 2023: si comincia con il tema di italiano
I ragazzi italiani studiano per l’esame di maturità e Antonello Venditti continua ad essere la loro colonna sonora ufficiale dal 1984.
Ogni anno sempre la stessa storia, la stessa bellissima storia. Domani si comincia, maturità 2023, la prima “normale” dopo la pandemia.
E’ ufficiale: stanotte è la notte prima degli esami.
“Quest’anno volevo lasciare, ma poi ho pensato che è troppo importante, anche per me. L’anno prossimo saranno 40 anni di Notte prima degli esami e spero davvero riusciremo a festeggiare in grande stile”.
E’ dolce e commosso Antonello nel suo Instagram dedicato agli studenti italiani ai quali da appuntamento questa sera per il video messaggio della notte prima degli esami
Quasi 470000 maturandi che da domani affronteranno gli scritti per poi passare agli orali.
Ma quella che voglio raccontare è, anche, un’altra storia.
“Pronto, sono Antonello” – “Antonello chi?” Antonello Venditti
Proprio così, l’anno prima della mia maturità il mitico Antonello telefonava a casa mia: ai tempi c’era solo il fisso e capitava che a rispondere fosse qualcun altro, in questo caso mia madre.
“Antonello chi?” domandava. “Antonello Venditti, vorrei parlare con Rosella”.
Suona davvero strano oggi, ma è successo più di una volta e ora vi racconto il perchè.
Una cosa è certa: se accadesse oggi, dopo qualche minuto video e foto diventerebbero virali su tutti i social.
Parliamo del 1986, invece… E non c’è nessuna foto disponibile, ovviamente.
C’è solo il racconto di chi ha vissuto in prima persona un incontro particolare con uno dei più grandi cantautori italiani.
Il 7/8/1986 Venditti aveva tenuto un concerto presso il campo sportivo di Pietra Ligure ed io decisi di andare.
Le regole, ai tempi, erano senza dubbio meno rigide rispetto a quelle di oggi: meno divieti, più libertà, nessun cellulare a portata di mano.
Fine mattinata, primo pomeriggio aprivano i cancelli e potevi goderti parecchie ore in libertà in attesa del tuo cantante preferito.
E così ho fatto. Postazione sotto palco, manto erboso comodo, potevi entrare e uscire liberamente per andare a mangiare qualcosa o fare un passo alla toilette.
Era l’estate di Venditti e segreti, un disco e un tour di enorme successo
Da Giulio Cesare a Questa insostenibile leggerezza dell’essere noi giovani di allora intonavamo a memoria le canzoni dell’amatissimo cantautore romano.
Ray Ban – sempre quelli – sugli occhi, ciuffo all’indietro, Antonello all’epoca aveva 37 anni ed era già una star, fresca del successo dell’anno precedente.
L’album Cuore aveva incontrato il favore del grande pubblico e conteneva hit come Ci vorrebbe un amico e Notte prima degli esami, la canzone che, oltre ad aver dato il titolo al film omonimo del regista Fausto Brizzi, è diventata un vero e proprio inno generazionale per gli studenti che ogni anno affrontano l’esame di maturità.
Mi divertivo molto quel pomeriggio: con il mio fidanzatino dell’epoca, Andrea, ci sentivamo in vacanza.
Ai tempi, infatti, spostarsi da Savona a Pietra Ligure poteva considerarsi a tutti gli effetti una gita che noi ci stavamo godendo appieno.
Poi, a pomeriggio inoltrato, succede una cosa strana. Un signore – che a ripensarci oggi avrà avuto neppure 30 anni, ma ovviamente all’epoca mi pareva molto grande – mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio: “Antonello Venditti avrebbe piacere di conoscerti”.
Roba da matti penso io! Qui si invertono i ruoli: non è la fan a voler incontrare la star, ma la star che vuole conoscere la fan.
Rapido consulto con Andrea che mi dice: “Vai, che cosa aspetti? Mica capita tutti i giorni di essere cercate da Venditti”. In effetti…
Non ero poi così convinta e, a dirla tutta, mi vergognavo anche un po’.
Soprattutto perché un gruppo di fan accanitissime aveva assistito alla scena e non avevano preso bene questo invito rivolto proprio a me…
Gli haters sono sempre esistiti, ma avevano meno mezzi a disposizione
Immaginatevi oggi che cosa non avrebbero scritto sui social! Gli haters sono sempre esistiti, ma una volta avevano meno mezzi per farsi conoscere.
In ogni caso ho salutato Andrea e ho seguito l’assistente di Venditti che mi ha accompagnata alla roulotte del cantante.
“Eccola! Ben arrivata! Come ti chiami?”
“Ciao Antonello, sono Rosella, piacere di conoscerti”.
“Accomodati, così mi racconti un po’ di te”.
Che dire, era lui a fare le domande a me. Io, peraltro, non sapevo davvero che cosa chiedergli.
Un uomo cortese e dallo sguardo acceso, Antonello era piuttosto tranquillo anche se da lì a poco sarebbe salito sul palco.
Dalla roulotte si potevano osservare tutti i fan che sul campo intonavano i suoi successi più famosi.
Devo essere sincera, non sapevo proprio che cosa dirgli, anche perchè l’emozione era tangibile: mica accadeva tutti i giorni di essere ricevuta alla corte di Re Antonello.
Tra un caffè e una sigaretta, Mister Venditti mi chiedeva quali fossero i miei progetti per il futuro: anche lui aveva frequentato il Liceo Classico e gli piaceva il fatto che anch’io stessi studiando latino e greco.
Di certo un uomo interessante, dalla battuta pronta e dalla parlantina fluida.
Mentre l’ora concerto si avvicinava, ad un certo punto Antonello mi chiede il numero di telefono.
Ci congediamo con una promessa: “Il 18 settembre canterò a Genova al Palasport: ti chiamo qualche giorno prima e passo a salutarti a Savona”.
Non che l’avessi preso in parola, è il caso di dirlo, ma poco importava.
Baci e abbracci di rito, mi dirigo alla mia postazione precedente dove trovo Andrea davvero molto incuriosito.
Il concerto, però, sta per iniziare e rimando il racconto a più tardi.
I giorni seguenti tutto torna alla normalità: le vacanze estive, la spiaggia, le uscite in compagnia.
Intanto il concerto di settembre a Genova si avvicina…
A metà settembre ricomincia la scuola ed i pensieri corrono subito all’ultimo anno di Liceo: la maturità avrebbe sancito la fine del percorso di studi e il futuro sarebbe diventata una realtà meno incerta.
In ogni caso, sì, se ve lo stavate chiedendo, sì, Antonello qualche giorno prima del concerto mi ha telefonato.
“Pronto, sono Antonello, posso parlare con Rosella?”
“Rosella, c’è Venditti che vuole parlarti”.
Ormai mia madre lo riconosceva, anche perché era l’unico Antonello a cercarmi.
“Allora Rosella, il 18 sono a Savona. Alloggio al Riviera Suisse di Piazza Mameli: possiamo vederci intorno alle 15, che ne dici?”.
“Ottimo, ci vediamo il 18. Ciao Antonello”.
Savona è piccola, il centro soprattutto è di quelli dove conosci praticamente tutti.
Figuratevi un po’ se ti vedevano uscire dal Riviera Suisse – ai tempi avevamo un hotel 4 stelle in pieno centro, poi diventata una clinica odontoiatrica già fallita – con un cantautore ultra famoso.
Ma all’epoca avevo 17 anni e non mi preoccupavo dei commenti che peraltro mi trovano anche oggi completamente disinteressata.
Quella gita a Borgio Verezzi con Antonello Venditti
Comunque, tra sguardi un po’ attoniti ci avviamo alla macchina e decidiamo di fare un giro a Borgio Verezzi.
Il luogo è incantevole e naturalmente appena arriviamo in piazzetta i proprietari del locale riconoscono il famoso Antonello.
Però, come si diceva prima, non c’erano all’epoca cellulari invadenti e follower da conquistare.
Il pomeriggio trascorre tranquillo e ci avviamo verso la strada del ritorno.
E qui viene il bello. Venditti guida, chiacchieriamo e poi all’improvviso la radio passa Notte prima degli esami: Antonello comincia a cantarci sopra ed io sono assolutamente incredula!
Insomma, non mi capitava certo tutti i giorni di stare in macchina con il cantante famoso e la radio che passava una sua hit.
Preso dall’entusiasmo per la sua canzone, Venditti arriva in fondo alla discesa di Borgio Verezzi dove c’è un passaggio a livello.
Accelera con la sua Mercedes nuova bianca fiammante e non mi ascolta mentre gli dico: “Rallenta, per carità, oppure ci piomba addosso”.
“Ma dai, mica hai la patente tu!”. Verissimo, non avevo la patente, ma sapevo in ogni caso valutare tempi e distanze.
Ahimè, all’apice del successo ed in giro con una giovane fan, l’ego maschile della star era praticamente incontenibile.
Convinto di abbattere le leggi della fisica Antonello prova a passare, ma il tonfo della sbarra che cade violentemente sul parabrezza dichiara il fallimento del tentativo.
Lascio a voi immaginare il parapiglia: bisognava fare marcia indietro in modo repentino anche perché di lì a poco sarebbe passato il treno.
A manovra conclusa è successo quello che di fatto sarebbe successo anche oggi con i telefonini che all’epoca, ovvio, non c’erano.
Una volta riconosciuto l’autore dell’incidente, i presenti hanno tirato fuori carta e penna ed hanno chiesto a Venditti dedica e autografo. La versione vintage del selfie odierno.
Ci credereste che io, invece, non ho nemmeno una foto con lui e tantomeno un autografo?
E’ andata così, tra una risata ed un’incazzatura per i danni alla macchina nuova.
Potrei scriverti su Instagram o su Facebook, in effetti potrei provare.
Questa notte è ancora nostra: da quasi 40 anni la colonna sonora di tutti i maturandi
Di certo sono passati tantissimi anni, centinaia di canzoni, milioni di studenti.
Notte prima degli esami rimane la colonna sonora di tutti i maturandi di ieri, di oggi e di domani.
Una canzone intima che si fa corale perchè narra la storia di ciascuno di noi a quell’età, l’età della fine della scuola.
E’ una canzone che mette sempre i brividi perché accompagna il rito d’iniziazione della maturità: dopo, nulla sarà mai più come prima. Anche se prima non lo si capisce.
Ma oggi, stanotte, “Questa notte è ancora nostra”.
Grazie Antonello! In bocca al lupo ragazzi!
Rosella Schiesaro©
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