Si è consapevoli che quando si decide di fare la “passeggiata breve” il vero protagonista è l’orologio e il battere delle ore che scandiscono il tempo.
E come sempre quando passeggio penso, e se penso mi perdo tra stradine, vicoli e cortili della Roma “de’ na vorta”.
Stavo nei pressi della bellissima Basilica di San Pietro, seguendo il colonnato del Bernini, sul lato destro andando verso il Lungo Tevere e mi imbatto nel Presidio Sanitario di Santo Spirito in Sassia.
Mi sono ricordata che il cortile interno è sempre stato una location per la produzione cinematografica e che la ASL Roma 1 mette a disposizione i propri spazi come location per eventi, convegni formativi e set di riprese video.
Curiosa come sono, entro nel cortile e cosa vedo? Un orologio. Non quello classico a 12 ore ma a 6!! Un quadrante alla romana o anche detto all’italiana.
«Maledicano gli dei colui che per
primo inventò le ore
e collocò qui la prima meridiana.
Costui ha mandato in frantumi il
mio giorno di povero diavolo.
Quando ero giovane, infatti, l’unico
orologio era lo stomaco
…assai più preciso e migliore di
questo aggeggio moderno.»
(Plauto citato in Aulo Gellio, Notti attiche, III, 3, 5)
Ripiombo nel mio mondo, tra ricordi e letture, guardando incantata l’orologio, seppur coperto per il restauro, si intravede la ghiera realizzata con la forma di un serpente che si morde la coda e la lancetta in bronzo a forma di ramarro simbolo di morte e di rinascita.
Questo edificio è ricordato come il Palazzo del Commendatore, così chiamato il presidente del pio Istituto di S. Spirito, ed il curioso orologio fu realizzato nel 1827 con la forma di un cappello cardinalizio in bronzo.
L’interno il chiostro è affrescato e racconta la storia della fondazione dell’Ospedale di Santo Spirito.
Nel Palazzo, oltre agli uffici amministrativi dell’ospedale, sono ospitati il Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria e l’Accademia Lancisiana con la sua Biblioteca.
La misura del tempo nell’antica Roma
Nell’antica Roma ogni giorno era diviso in ore ma, diversamente dai babilonesi, che fissavano l’inizio delle ventiquattro ore dal sorgere del sole, o dai greci che lo facevano cominciare dal suo tramonto, per i romani, come ancora per noi, il giorno aveva inizio dalla metà della notte, la mezzanotte.
Ma, nonostante ci siano strette analogie, le “ore” per i Romani rappresentano una realtà molto diversa dalla nostra.
La suddivisione non era precisa e rigida della giornata o dell’anno, a causa delle imprecisioni del sistema di calcolo. 6 ore ripetute per 4 volte era un giorno. Rimase in uso in Italia dalla Chiesa nel XIII secolo sino all’arrivo di Napoleone che introdusse il sistema orario a 12 ore. Con la presa di Roma da parte delle sue truppe, i principali orologi pubblici vennero trasformati da 6 a 12 ore.
Esiste un elenco degli orologi a sei ore conosciuti visibili sui campanili, facciate di chiese, torri e palazzi presenti soprattutto in territorio italiano.
Tra questi, da menzionare: l’Orologio di Palazzo Montecitorio, quello del Palazzo del Monte di Pietà e l’Orologio della Torre del Complesso borrominiano della Vallicella, detto “Torre dell’Orologio”.
Piccola Curiosità:
La divisione della giornata in 24 ore e dell’ora in 60 minuti risale agli egizi.
Foto di copertina: Esplora Roma Blog