Domenica 28 maggio è andata in onda l’ultima puntata di Che tempo Che Fa
Caro Fabio Fazio,
metto anche il cognome nel caso qualcuno avesse dei dubbi, ti chiedo scusa per aver atteso più di una settimana prima di scriverti, ma di fatto si è trattato di una scelta ben ponderata.
La verità è che mi sono voluta prendere un po’ di tempo: ormai è tutto così veloce, viviamo in un botta e risposta continuo, sempre connessi e sempre pronti a replicare.
Stavolta ho deciso di prendermela comoda, anche perchè domenica 28 maggio mi è arrivata addosso una tale quantità di emozioni che sul momento non mi sentivo in grado di gestirle.
Sai, “la notizia” all’inizio mi ha davvero spiazzato e vuoi sapere qual è stati il primo pensiero che mi è girato per la testa?
“Mala tempora currunt et peiora premunt”. Il buon Cicerone la sapeva lunga: “Corrono brutti tempi e se ne preparano di peggiori”.
Hai fatto il Classico anche tu e sicuramente ti sarai più volte imbattuto in questa frase.
Lo sai che al Liceo Chiabrera di Savona avevo il tuo banco?
A proposito di Liceo Classico, ma tu lo sai che quando frequentavo il primo anno di Liceo avevo il tuo banco? Ebbene sì, in quegli anni senza tecnologia ci volevano una penna ed un banco di legno per lasciare una traccia del proprio passaggio al Liceo Chiabrera di Savona.
E tu, Fabio, come abbiamo fatto più o meno tutti, hai voluto ricordare ai posteri i tuoi tre anni nella sezione A.
Fabio Fazio 3A: così era scritto, piccolo, sul banco che mi ha tenuto compagnia fino alla maturità.
Ma torniamo ai mala tempora: già, i presagi sono tutt’altro che buoni. Che si tratti del clima in senso meteorologico oppure politico non c’è da stare tranquilli.
La Rai è di tutti e quindi è anche un po’ mia
Sai, Fabio, in effetti non so spiegarti proprio bene il mio sentimento, però sono in grado di dirti che il mio animo è meno sereno rispetto a qualche tempo fa.
A me questa storia che vi hanno fatto chiudere baracca e burattini non piace neanche un po’.
Sarà che io sono del segno del Capricorno – ascendente Capricorno – e che mi piacciono, quindi, i punti fermi, quelle piccole grandi certezze che accompagnano le mie giornate.
Sarà che adesso dove me la vado a vedere l’intervista ad Anthony Hopkins o l’approfondimento del giorno.
Sai Fabio, la Rai, come ha detto la tua cara Lucianina, è di tutti e quindi anche un po’ mia: per questo non mi piace per niente che altri abbiano preso decisioni che non condivido.
L’ingerenza politica nella televisione di stato non è cosa nè buona nè giusta, da qualsiasi parte la si subisca.
Vale sempre la pena ricordare il significato della parola democrazia: forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo.
E non da una parte di popolo, ma da tutto il popolo. Già mi immagino la faccia di Lucianina durante un nostro ipotetico scambio di battute: mi guarderebbe come si guarda un extraterrestre. In effetti è difficile, forse più che in altri momenti storici, far coincidere teoria e pratica.
Quello che a me importa, però, è non abituarsi a quanto ci circonda e non ci piace: oltre al dissenso bisogna praticare anche la memoria.
La senatrice a vita Liliana Segre e l’importanza della memoria
“Finché sarò in salute, riterrò un mio dovere quello di dare voce a quei sei milioni che non sono tornati a raccontare […], sterminati per la colpa di essere nati”.
Queste le parole della senatrice a vita Liliana Segre che a gennaio di quest’anno, accompagnata da te, ha preso parte a Binario 21, un evento dedicato al Giorno della Memoria.
Sono state ore di televisione importanti, intense, che ci hanno riportato alla scoperta di orrori che ogni anno sembrano rinnovarsi.
La testimonianza della senatrice Segre ci ha scossi nel profondo e ci ha permesso di comprendere in pieno l’importanza della memoria ed il suo valore immenso il cui compito spetta alla scuola, alla famiglia ed anche ai programmi televisivi, almeno a quelli ben fatti.
L’empatia rende Fabio Fazio un autentico fuoriclasse
E tu i programmi intelligenti li sai fare molto bene, Fabio: in questi 20 anni di Che Tempo Che Fa sei riuscito a coniugare intrattenimento e riflessione, risate genuine e lacrime sincere.
Un compito difficilissimo portato avanti con gruppo di persone – che hanno sempre guardato nella tua stessa direzione – e reso possibile dalle tue indubbie capacità.
Una su tutte, a mio personale parere, l’empatia, che molti confondono con la simpatia.
L’empatia è di fatto la capacità di percepire lo stato d’animo di chi ci sta accanto e di entrare quindi in sintonia con lui e con il suo mondo.
La maggior parte dei conduttori – seppur bravi – tende invece ad ignorare l’altro e a parlarsi addosso durante le interviste, mentre tu, grazie alla tua empatia, riesci a stare sempre un passo indietro per mettere in risalto l’ospite che hai di fronte.
Questo naturalmente si percepisce durante gli incontri ed ha sicuramente contribuito a portare negli studi Rai personaggi illustri come Michail Gorbaciov – ospite nel 2004 – Barack Obama nel 2021 e nel 2022 addirittura Papa Francesco.
Come direbbe Michele Serra: “Ma il Papa è di destra o di sinistra?”
Ma dove vogliamo andare se nel 2023 siamo qui a guardare le tessere piuttosto che le idee e, soprattutto, le persone.
Questa ingerenza che non guarda in faccia nessuno è un danno per tutti, sia ben chiaro, indipendentemente dall’appartenenza politica.
E’ il meccanismo in sé che non va bene e che non può funzionare senza ripercussioni per ciascuno di noi.
“C’è un brutto clima recriminatorio e meschino, la Rai è dello stato, non dei partiti – precisa Serra – e se continua così che pure la nomina del direttore di Isoradio è politica, non si va da nessuna parte”.
Sentiamo già la mancanza di Che Tempo che Fa perché è sempre più difficile trovare qualcosa in grado di suonare così tanti tasti insieme: l’interesse, la nostalgia, il divertimento, l’affetto.
Sì, l’affetto, perchè dopo numerose puntate, gli ospiti fissi come Roberto Saviano, Massimo Gramellini, Roberto Burioni, Tullio Solenghi, Massimo Lopez per citarne solo alcuni, diventano una sorta di vicini di casa, di amici della domenica sera ai quali voler bene.
Con Filippa e Luciana ogni puntata tanti mondi da scoprire
E poi Filippa, sempre cara, precisa, gentile e sorridente. La nostra Lucianina, dalla lingua affilata e dal cervello sempre pronto a regalarci riflessioni attente e puntuali.
Guardare Che Tempo Che Fa era un po’ come uscire e andare incontro al mondo, ma comodi sul proprio divano.
Prendere un aereo dal salotto per fare due chiacchiere con Bill Gates piuttosto che con Hugh Grant e Ryan Gosling.
Scoprire aneddoti e curiosità dei personaggi famosi che hanno attraversato questi nostri decenni, da John Travolta a Ron Howard che ci hanno visti bambini con La febbre del sabato sera ed il mitico Happy Days.
A molti non piaci, lo sai, Fabio: di sinistra, sempre politically correct, troppo misurato, mai aggressivo, con quella faccia un po’ sorniona.
Pippo Baudo e l’attestato di stima per Fabio Fazio
Eppure in questi giorni anche un grande della televisione come Pippo Baudo ha voluto dire la sua in merito all’accaduto.
“La Rai è di tutti gli italiani, al di là di ogni conduzione o convinzione politica. E’ dei cittadini che pagano il canone e quindi deve essere plurale. Se Fazio ha lasciato, un motivo ci sarà”.
Hai lasciato dopo 40 anni: sei entrato in Rai da ragazzino accompagnato da tuo padre.
Quanti anni, non pare neppure vero. Adesso certo, sembra impossibile, ammesso che qualcuno abbia questa folle idea, pensare di rimettere insieme un programma così senza di te.
Senza la tua intelligenza: vivace, concreta, sintetica, oserei dire ligure.
Mai un tono sbagliato, mai una parola urlata: ci hai dimostrato che è possibile chiedere e dire più o meno tutto.
Con intelligenza, garbo, educazione e rispetto. E se pensate che siano valori solo della sinistra, allora capisco i “tempi peggiori”.
Fabio Fazio: “Voglio dirvi grazie, grazie di cuore”
Hai ringraziato il tuo pubblico, Fabio, con poche parole commosse.
“Voglio dirvi davvero grazie, sono stato travolto da un’ondata di affetto e commozione e di emozione che mi ha consolato e riscaldato.
Voglio dirvi grazie, grazie di cuore. Il nostro rapporto continuerà, spero a lungo.
Intanto mi porto via il ricordo bellissimo di questo abbraccio di tantissime persone che ci hanno seguito.
E voglio restituire a tutti l’affetto che ho ricevuto. Ribadendo a tutti che sono stati 40 anni bellissimi. Grazie a tutti voi.
E poi se da Marte e da Giove non sono arrivati segnali, vorrà dire che cercheremo mondi inesplorati”.
Adesso è il momento del mio grazie per questi anni così belli ed indimenticabili.
Mi raccomando, caro Fabio, aspettiamo con fiducia e con piacere di partire con te per la tua – la nostra – prossima avventura.
Buona Estate!
Rosella Schiesaro©
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